di Ludovica Iacovacci
La maggior parte degli agenti di Hamas che hanno sorvegliato gli ostaggi israeliani a Gaza non erano combattenti bensì insegnanti, medici e professori universitari, secondo un ex prigioniero che ha trascorso quasi 500 giorni sottoterra nei tunnel di Hamas. Il racconto agghiacciante di Tal Shoham
ostaggi
Restituiti a Israele i corpi degli ostaggi Arie Zalmanowicz e Tamir Adar
di Anna Balestrieri (Gerusalemme)
Arie Zalmanowicz, 85 anni, uno dei fondatori di Nir Oz, era stato rapito da casa sua il 7 ottobre 2023 e, secondo l’intelligence israeliana, ucciso in prigionia il 17 novembre dello stesso anno. Mentre Tamir Adar, 38 anni, fu ucciso il 7 ottobre mentre cercava di respingere l’attacco. Lunedì era stato restituito il corpo di tal Haimi del kibbutz Nir Yitzhak. Restano a Gaza 13 corpi di ostaggi.
Gli ostaggi vivi tornano a casa. Ma Hamas restituisce solo 4 corpi sui 28 previsti. L’ira di Israele
di Anna Balestrieri (Gerusalemme)
Sette ostaggi israeliani – Alon Ohel, Gali e Ziv Berman, Matan Angrest, Eitan Mor, Omri Miran e Guy Gilboa-Dalal – sono stati liberati questa mattina a Gaza. È il primo gruppo a tornare a casa nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti.
Le vite sospese degli ostaggi usciti dai lager di Hamas
di Luciano Bassani
In attesa degli ostaggi ancora vivi, le luci restano accese nelle corsie designate per accogliere i reduci: medici, psicologi e infermieri si preparano a fronteggiare un’emergenza sanitaria e umanitaria senza precedenti. “Molti di loro arriveranno stremati, con segni evidenti di deprivazione e traumi profondi. Il nostro compito sarà restituire loro salute, dignità e sicurezza”, spiega il dottor Amir Halevi, portavoce dell’ospedale Ichilov di Tel Aviv.
Segni di vita dall’ostaggio Alon Ohel: il terrorismo psicologico di Hamas
di Anna Balestrieri
La madre ha dichiarato che è ormai evidente che Alon abbia perso la vista da un occhio e che vi sia “estrema preoccupazione anche per il secondo”, denunciando un peggioramento dovuto a maltrattamenti e dure condizioni di prigionia, che dura da 720 giorni.
In prima linea sull’ottavo fronte: chi difende Israele fuori dalla comfort zone
di Davide Cucciati
Una serata in comunità in cui i giornalisti invitati hanno potuto ascoltare i racconti dal vivo di Ilan Dalal, padre di Guy Gilboa‑Dalal, giovane israeliano ancora ostaggio a Gaza, e Adi Karni, soldato dell’esercito israeliano che ha combattuto sia nel nord, contro Hezbollah, sia nel sud, nella Striscia di Gaza.
Parlamento UE: appello al cessate il fuoco e sanzioni a Israele
di Pietro Baragiola
Con 305 voti a favore, 151 contrari e 122 astenuti l’assemblea ha sostenuto le proposte avanzate dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nei confronti di Israele che comprendono la sospensione parziale degli accordi commerciali e l’applicazione di sanzioni contro coloni e attivisti violenti.
Trump lancia l’“ultimo avvertimento” a Hamas: verso un accordo per il cessate il fuoco?
di Anna Balestrieri
Il piano prevede che tutti i 48 ostaggi – vivi e morti – vengano rilasciati già nel primo giorno della tregua. In cambio, Israele libererebbe centinaia di prigionieri palestinesi condannati per omicidi e migliaia di altri detenuti. Ma l’attentato di lunedì 8 settembre e la morte di quattro giovani soldati a Gaza potrebbero avere una impatto sugli accordi.
Lo sciopero d’Israele: testimonianza di Yosh Amishav e analisi di Sergio Della Pergola
di Anna Balestrieri
“La situazione è schizofrenica: Israele è sotto attacco conformistico e dilagante in ogni spazio pubblico”, ha ricordato Marco Paganoni (israele.net) aprendo l’incontro online organizzato dall’Associazione Italia-Israele di Milano con il patrocinio degli Amici dell’Università di Gerusalemme.
Lo sciopero d’Israele: la testimonianza Yosh Amishav
di Associazione Italia-Israele di Milano
Il 17 agosto in tutto Israele un popolo vivo e consapevole ha partecipato alle manifestazioni per la liberazione degli ostaggi e la fine della guerra, rispondendo all’appello del Forum delle famiglie. Lunedì 25 agosto, un incontro Zoom con Yosh Amishav
Hostages Families Forum nella Giornata mondiale dell’aiuto umanitario: “50 ostaggi privati dei diritti fondamentali da 683 giorni. Questo incubo deve finire”
di Redazione
Oggi, 20 agosto, mentre il mondo celebra la Giornata mondiale dell’aiuto umanitario, il Prof. Hagai Levine, responsabile del team sanitario dell’Hostages Families Forum, ha inviato il seguente messaggio al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e all’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.














