di Nathan Greppi
Negli interrogatori, alcuni terroristi ammettono che i rifugi del movimento sono ospedali, scuole e altri luoghi di questo tipo, dove i terroristi vivono anche per mesi – negli ospedali si travestono anche da infermiere – e stipano le armi ovunque, anche nei reparti maternità.
ospedali
Risorgere dalle ceneri per costruire una società giusta ed equo-sostenibile: le proposte del webinar di AISSI
di Anna Balestrieri
Esaminando da vicino gli impatti ecologici e sulla salute pubblica del conflitto in corso nella regione meridionale di Israele ed a Gaza, Nadav Davidovitch dell’Università Ben Gurion ha rappresentato con crudezza i danni a breve ed a lungo termine del 7 ottobre, sia sui pazienti sia sugli operatori sanitari.
La reazione del sistema sanitario israeliano agli attacchi del 7 ottobre
di Giovanni Panzeri
Il convegno organizzato dalla Udai 10.0, che ha visto gli interventi del presidente Hagai e del direttore dell’ospedale “Soroka” di Beer Sheva, Shlomi Kodesh, si è focalizzato sull’impatto che gli attacchi di Hamas hanno avuto sul sistema sanitario israeliano, e su come quest’ultimo ha reagito alle conseguenti tensioni.
I clown medici israeliani e la medicina del sorriso in tempo di guerra
di Pietro Baragiola
Fondata nel 2002, quella dei Dream Doctors è un’organizzazione no-profit è composta da 121 volontari che operano in 32 ospedali israeliani, affiancandosi ai team medici in più di 40 diversi tipi di procedure. “Il nostro scopo non è far ridere ma giocare con bambini e adulti per aiutarli a sconfiggere i loro traumi” afferma Iris Lia Sofer.
Lo Sheba Medical Center al nono posto tra i migliori ospedali al mondo
di Paolo Castellano
Israele è al centro delle nuove frontiere della medicina, incluse le nuove sfide legate alla diffusione del Coronavirus. Nella classifica dei migliori ospedali al mondo di Newsweek ha riservato il nono posto allo Sheba Medical Center di Tel Hashomer.
Assistenza religiosa e morale alle persone non cattoliche: firmato un patto per la “stanza del silenzio”
di Rosanna Supino, presidente AME
Un patto di collaborazione per l’assistenza religiosa e morale alle persone non cattoliche (o non credenti) nelle Aziende di servizi alla Persona, nelle Residenze sanitarie per anziani o Case di Riposo è stato firmato il 5 giugno a Palazzo Marino.
Sanità: il progetto “Prenderci cura” vara “La Carta delle buone pratiche per il pluralismo religioso e l’assistenza nei luoghi di cura”
di Marina Gersony
Presentato all’Ospedale Buzzi a Milano, il documento è la nuova iniziativa del gruppo Insieme per prenderci cura, nato per fornire formazione e elaborazione di protocolli di intervento sanitari attenti alle diversità culturali e religiose. A monte la convinzione che una maggiore conoscenza delle diverse credenze e pratiche religiose favorisca il dialogo e l’integrazione nello stesso contesto della Sanità.