Israele

Da sinistra, Marco Rubio e Michael Waltz

Nuova amministrazione Trump. Il totoministri pro-Israele vede Rubio e Waltz protagonisti

Mondo

di Redazione
Marco Rubio, senatore della Florida, è dato come possibile Segretario di Stato di Trump: sostiene che gli Stati Uniti debbano appoggiare Israele anche con un lavoro diplomatico più ampio. Mentre Michael Waltz, nominato Consigliere per la Sicurezza Nazionale, porterà alla Casa Bianca un’impostazione marcatamente difensiva nei confronti della Cina.

Massima allerta per la partita Francia-Israele, richiamati 4000 agenti

Mondo

di David Fiorentini
Giovedì sera, 14 novembre, allo Stade de France scenderanno in campo le nazionali di calcio di Francia e Israele in un incontro valevole per la Nations League. Il ministro dell’interno Bruno Retailleau ha indetto uno stato di massima allerta, ordinando un dispiegamento straordinario di forze dell’ordine con circa 4000 agenti.  Un poliziotto ogni cinque tifosi, con una vendita di soli 20 mila biglietti, sugli 80 mila disponibili.

Donald Trump

L’ultima trovata: Trump avrebbe vinto per colpa d’Israele

Opinioni

di Emanuele Calò, Daniela Santus
Roberto De Vogli (Blog FQ, 5 novembre 2024) scriveva: “Un recente sondaggio dell’Institute for Social Policy and Understanding, condotto in tre stati chiave (Georgia, Pennsylvania e Michigan), ha rivelato che la “guerra” a Gaza rappresenta una delle principali preoccupazioni politiche per la maggioranza degli elettori musulmani (61%).

Il pogrom di Amsterdam coordinato da un ex dipendente dell’UNRWA: lo rivela una nuova indagine

Mondo

di Redazione
L’analisi del Network Contagion Research Institute) ha rivelato che Ayman Nejmeh, residente ad Amsterdam, che si è identificato sui social media come un ex dipendente dell’UNRWA, è stato un organizzatore chiave, che ha coordinato le azioni di protesta contro obiettivi ebraici ed era indicato come amministratore di un gruppo WhatsApp utilizzato dal gruppo della diaspora palestinese PGNL.

Difendere Israele sui media, tra like e complessità

Eventi

di Nathan Greppi
Per capire quali sono le tattiche per poter contrastare la disinformazione che circola nei media e sui social riguardo a Israele, giovedì 7 novembre si è tenuto presso la Sala Segre della Scuola Ebraica di Via Sally Mayer un incontro curato dai responsabili del sito Progetto Dreyfus assieme all’Adei Wizo e alla Comunità Ebraica di Milano, dal titolo Tra like e complessità. Istruzioni per la difesa di Israele sui media.

La stella e l’Union Jack. Paura e speranza nel Regno Unito di Starmer

Mondo

di Nathan Greppi
Quando, il 5 luglio, Keir Starmer è diventato Primo Ministro del Regno Unito, in molti nella comunità ebraica britannica hanno tirato un sospiro di sollievo: sposato con un’ebrea, sionista dichiarato, da quando è diventato leader del Partito Laburista ha cercato di fare piazza pulita dell’antisemitismo cresciuto tra le loro fila

Raffica di missili di Hezbollah contro Tel Aviv: colpire Israele per parlare all’America

Israele

di Ludovica Iacovacci
I media israeliani hanno riferito che un razzo ha colpito un’area vicina all’aeroporto, senza causare vittime ma creando una profonda voragine nell’asfalto. A Ra’anana un missile ha centrato in pieno una macchina parcheggiata, per fortuna vuota. Mentre un terrorista a Binyamin, sceso dal suo veicolo, ha tentato di pugnalare i civili con un cacciavite.

Donald Trump (Foto Gage Skidmore)

La vittoria di Trump e le reazioni nel mondo ebraico e in Israele

Mondo

di Marina Gersony
La vittoria di Trump solleva interrogativi cruciali per il futuro del Medio Oriente. Da un lato, Israele guadagna un alleato deciso e senza compromessi, che intende favorire l’espansione degli Accordi di Abramo e offrire sostegno nel contenere l’influenza iraniana nella regione. Dall’altro, il rischio è che questo sostegno incondizionato alimenti ulteriori tensioni e ostacoli le possibilità di pace e di risoluzione del conflitto con i palestinesi.

Netanyahu licenzia Gallant per “mancanza di fiducia reciproca”. L’ex Ministro della Difesa: “L’abbandono degli ostaggi un marchio sulla fronte della società israeliana”

Israele

di Redazione
Il ministro licenziato in una conferenza stampa ha dichiarato che la ragione del suo licenziamento era triplice: la necessità di arruolare uomini Haredi nell’IDF, l’imperativo di riportare gli ostaggi da Gaza e la necessità di una commissione d’inchiesta statale sull’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre e sulla guerra che ne è seguita.