Papa Leone XIV mentre fa il suo discorso in Libano

Il viaggio di Leone XIV tra Turchia e Libano: non solo cronaca, ma un atto politico dove ogni parola pesa

Mondo

di Marina Gersony
Leone XIV ha trasformato un viaggio storico in un gesto di diplomazia e responsabilità morale. Sul Medio Oriente ha parlato per chi non viene ascoltato, ribadendo l’urgenza della soluzione dei due Stati e il rispetto del dolore umano. Già a settembre aveva affrontato con cautela termini come “genocidio”, dimostrando prudenza senza semplificazioni. Un esempio di mediazione concreta in un Medio Oriente lacerato, da leggere ben oltre le immagini.

Dall’inferno alla vita: il cammino di Alon Ohel

Israele

di Nina Deutsch
L’ex ostaggio racconta il suo rapimento, le torture e le molestie sessuali subite durante la prigionia. «Mangerai come un cane. Non sei una persona, sei un animale». Queste parole – crude, disumanizzanti – sono quelle che i suoi carcerieri gli rivolgevano ogni giorno. Parole che non giungevano da un nemico distante, ma da chi lo aveva catturato, strappandolo a una vita normale. E così, per più di due anni, Alon è stato ridotto a ciò che loro volevano: un oggetto, una presenza da annientare.

Keith e Aviva Siegel alle Naizoni Unite a Ginevra

Ex ostaggi di Hamas danno una testimonianza agghiacciante alle Nazioni Unite

Personaggi e Storie

di Nina Prenda
I due coniugi, tenuti prigionieri da Hamas, sono comparsi davanti al Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti (UNCAT) a Ginevra mercoledì 12 novembre 2025, fornendo testimonianze strazianti sull’umiliazione, la violenza e gli abusi sessuali che loro e altri ostaggi hanno subito in cattività.

Il funerale di Lior Rudaeff al Kibbutz Nir Yitzhak

Israele riporta a casa le salme di tre ostaggi: Lior Rudaeff, Hadar Goldin e Joshua Loitu Mollel. Restano ancora quattro corpi a Gaza

Israele

di Anna Balestrieri (Gerusalemme)
Dopo più di due anni di guerra e di estenuanti negoziati, Israele ha recuperato le salme di tre ostaggi simbolo del lungo conflitto con Hamas e la Jihad Islamica: Lior Rudaeff, ucciso il 7 ottobre 2023 durante l’attacco a Nir Yitzhak; Hadar Goldin, caduto e rapito durante la guerra del 2014; e Joshua Loitu Mollel, cittadino tanzaniano rapito nel kibbutz Nahal Oz.

Restituiti i corpi di tre soldati israeliani uccisi il 7 ottobre 2023

Israele
di Anna Balestrieri (Gerusalemme)
Il colonnello Asaf Hamami, il capitano Omer Neutra e il sergente Oz Daniel furono uccisi il 7 ottobre 2023, durante l’attacco di Hamas al confine con Gaza, e i loro corpi furono portati nella Striscia. Le famiglie sono state informate dopo l’identificazione da parte degli esperti forensi. Otto salme di ostaggi restano ancora a Gaza.
Hamas

Disarmo di Hamas? Più della metà dei palestinesi è contraria

Mondo

di Davide Cucciati
Secondo l’ultimo sondaggio del PSR, il sostegno all’attacco del 7 ottobre rimane maggioritario, con oltre il 50% degli intervistati favorevoli. L’appoggio resta alto in West Bank e torna a crescere anche a Gaza. Il sostegno al disarmo di Hamas è rifiutato dall’85% degli intervistati in West Bank e il 55% a Gaza.  La maggioranza assoluta degli intervistati non crede che Hamas abbia compiuto le atrocità riportate dai media internazionali il 7 ottobre.

Gaza: giornalista per la tv tedesca era un membro di Hamas

Mondo

di Nathan Greppi
Ahmed Abu Matar era un membro dell’ala militare di Hamas ed è stato eliminato in modo mirato dall’IDF il 19 ottobre a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. In seguito alla rivelazione, la ZDF ha sospeso ogni forma di cooperazione con la Palestine Media Production (PMP), dove l’uomo era impiegato come ingegnere e che ha collaborato per decenni con l’emittente tedesca.

Nipoti di Mandela visitano Gaza e Israele, e respingono l’accusa di apartheid

Mondo

di Nathan Greppi
Nel corso della visita, organizzata dal National Black Empowerment Council (NBEC) e durata dal 27 settembre al 1 ottobre, le due sorelle sono rimaste scioccate “dalla portata dell’atrocità del 7 ottobre 2023”, e di “persone uccise solo perché erano ebree”, nonché dalla situazione umanitaria a Gaza. Smentendo anche che a Gaza non entrano aiuti umanitari.

Tregua a Gaza: strategia condivisa o imposizione americana?

Mondo

di Davide Cucciati
L’accordo relativo al conflitto in Gaza non sarebbe stato frutto della libera strategia del governo israeliano bensì di un’imposizione americana. In un editoriale pubblicato il 19 ottobre 2025 dal titolo esplicito “This is how the Americans turned Israel into a banana republic”, Ben-Dror Yemini sostiene che il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi non sarebbero stati possibili senza l’intervento diretto dell’amministrazione Trump.