di Redazione
“Le azioni e la retorica antisemite dell’Irlanda contro Israele si basano sulla delegittimazione e sulla demonizzazione dello Stato ebraico e su due pesi e due misure -, ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar -. L’Irlanda ha superato tutte le linee rosse per parlare con Israele”. Decisiva è stata la petizione presentata dall’Irlanda alla Corte internazionale di giustizia per adottare un’interpretazione ampliata del concetto di genocidio.
Corte Internazionale di Giustizia
La Corte Internazionale di Giustizia ordina a Israele lo stop alla sua offensiva militare a Rafah
di Redazione
Venerdì 24 maggio la Corte internazionale di giustizia (ICJ) – il più altro Tribunale delle Nazioni Unite – ha emesso nuove misure provvisorie che ordinano a Israele di terminare immediatamente le operazioni militari a Rafah, nel sud di Gaza, e di aprire il valico di frontiera del governatorato per le consegne urgenti di aiuti.
Tensioni a Rafah: l’Egitto minaccia di supportare la causa del Sudafrica alla ICJ
di David Fiorentini
Nonostante Il Cairo abbia ospitato vari colloqui per raggiungere un accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, la sua linea governativa rimane aspramente critica della strategia israeliana. La prospettiva di un’ampia mobilitazione proprio alle porte della penisola del Sinai, potrebbe degenerare in un afflusso di centinaia di migliaia di rifugiati che il paese africano non è disposto ad accogliere.
Il Nicaragua si affianca alla causa del Sudafrica contro Israele alla Corte Internazionale di Giustizia
di David Fiorentini
Managua ha dichiarato che la sua decisione deriva “dal carattere universale sia della condanna del genocidio che della cooperazione richiesta per liberare l’umanità da una tale piaga”. Sebbene Israele e Nicaragua abbiano ristabilito le relazioni diplomatiche nel 2017, i rapporti tra i due paesi sono sempre stati molto complessi.
Il tribunale dell’Aia non ordina il cessate il fuoco, ma non archivia la causa contro Israele
di Redazione
La Corte Internazionale di Giustizia (CIG) ha reso note, lo scorso Venerdì 26 gennaio, sei misure provvisorie indirizzate ad intervenire con urgenza sulla crisi umanitaria a Gaza, nel contesto della recente contesa giudiziaria tra Israele e Sudafrica.
Se si vuole la pace, si devono rafforzare e proteggere le democrazie: Israele, Ucraina, Taiwan
di Emanuele Calò
Israele traballa un poco dinanzi alla Corte Internazionale di Giustizia, un’emanazione delle Nazioni Unite, nella quale le dittature finiscono per menare le danze. I magistrati giudicanti non sono quelli per i quali la Corte era stata prevista.