di Michael Soncin
Il mega attentato terroristico del 7 ottobre 2023, e la conseguente guerra con Hamas, sono fatti che hanno influenzato profondamente lo stato di benessere degli abitanti in Israele, segnando l’inizio di una grossa crisi nazionale.
7 ottobre 2023
Pubblicato un video sul rapimento di tre ragazzi il 7 ottobre dai terroristi. Le famiglie: “È un atto di accusa conto l’abbandono che dura da 262 giorni”
di Redazione
Nelle prime ore del 7 ottobre, gli ostaggi Hersh Goldberg-Polin, Or Levy ed Eliya Cohen sono stati presi in ostaggio da Hamas. Annunciato anche che il sergente maggiore Mohammad Alatrash, beduino e padre di 13 figli, è caduto in battaglia il 7 ottobre e il suo corpo portato a Gaza dai terroristi di Hamas.
“Dopo il sette ottobre. Come tutto è cambiato”: la conferenza di ASSET
di Anna Balestrieri
L’incontro del 20 giugno ha visto l’intervento di Angela Edna Calò Livne, del kibbutz Sasa, di Rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, Emanuele Calò, della Fondazione Enzo Sereni, e del demografo Sergio Della Pergola.
La lettera a Papa Francesco scritta da Naveh Shoham, il bambino di 9 anni ex ostaggio di Hamas
di Pietro Baragiola
Il padre di Naveh, Tal Shoham, è ancora prigioniero a Gaza, e il bambino ha deciso di scrivere una lettera al capo della Chiesa cattolica, Papa Francesco, per chiedergli aiuto nel motivare i leader mondiali a sostenere il rilascio degli ostaggi. E il Pontefice gli ha risposto.
A Milano martedì 25 giugno proiezione di ‘Screams Before Silence’ sulle violenze sessuali commesse da Hamas il 7 ottobre
di Redazione
In 60 minuti, Sheryl Sandberg intervista rapiti liberati, primi soccorritori, esperti di medicina forense e sopravvissuti del massacro del 7 ottobre per dare una testimonianza delle violenze sessuali commesse da Hamas. Appuntamento alle 19 al Centro Brera di Milano, in via Marco Formentini 10. Richiesta registrazione.
L’onda oscura dell’antisemitismo sul Canada. Intervista a David Matas
di Nathan Greppi
Secondo l’ultimo rapporto annuale dell’organizzazione ebraica B’nai Brith Canada, in tutto il 2023 si sono registrati 5.791 episodi di antisemitismo nel paese nordamericano, che ospita la quarta più grande comunità ebraica al mondo (398.000 persone nel 2023).
“Torneremo a casa solo quando ci sentiremo sicuri e gli ostaggi verranno restituiti”. Voci dal kibbutz Nir Yitzhak, al confine con Gaza
di Ilaria Myr
Situato a 3 km da Rafah, nella Gaza envelop, la comunità agricola è stata colpita dagli attacchi del 7 ottobre: otto membri sono stati uccisi, i corpi di tre dei quali sono ancora a Gaza. Come Tal, il marito di Ela Chiami, madre di quattro figli, che aspetta di riavere il corpo del marito. Mentre ancora non è sicuro tornare a casa.
“Sono solo 50 gli ostaggi di Hamas ancora in vita”: la rivelazione del Wall Street Journal
di Pietro Baragiola
Secondo una stima basata sulle informazioni fornite dall’intelligence israeliana e da quella statunitense, 66 dei 116 israeliani catturati il 7 ottobre sono morti, portando così il numero degli ostaggi ancora in vita a 50. Questa stima è molto inferiore ai 75 superstiti inizialmente confermati dall’IDF.
La sconvolgente doppia vita di un eminente medico e la sua famiglia di Gaza: ostaggi israeliani nascosti nella loro casa
di Redazione
Il Wall Street Journal ha portato alla luce dettagli sconvolgenti riguardanti la detenzione di tre dei quattro ostaggi salvati dall’IDF l’8 giugno da parte di famiglie di Gaza. I racconti dei vicini hanno contribuito a svelare una realtà inquietante, nascosta dietro la facciata di una vita quotidiana apparentemente normale.
A Sderot, al confine con Gaza, dal 7 ottobre essere anormali è la normalità
di Ludovica Iacovacci
Reportage da Sderot, città fortemente colpita dai terroristi di Hamas il 7 ottobre 2023. Lì ormai la stazione di polizia, duramente colpita quel giorno, non esiste più, il piazzale è vuoto. La guerra è ormai la realtà in cui vivono i suoi cittadini, come il 78enne David Farer, qui intervistato.
“Al nord la guerra con Hezbollah è purtroppo inevitabile, non è possibile alcuna soluzione diplomatica”. La testimonianza di un residente del Kibbutz Sasa
di Ilaria Myr
Luciano Assin, milanese di origine e residente nel Kibbutz Sasa dagli anni ’70, al confine con il Libano, ci racconta il contesto in cui si trova a vivere da quando Hezbollah ha intensificato il lancio di missili sul nord di Israele. “Regna fra i cittadini una sensazione di instabilità e incertezza”.
Concerto dei Coldplay ad Atene: i fan israeliani mostrano il loro sostegno agli ostaggi e ai soldati caduti
di Pietro Baragiola
Il coro è iniziato dopo l’esecuzione del brano “Yellow”, uno dei maggiori successi della band, ed è stato motivato dal fatto che il colore giallo è oggi il simbolo mondiale del sostegno verso gli ostaggi. Mentre un ragazzino israeliano di 12 anni, fan sfegatato della band che reggeva un cartello con una foto di una soldtaessa uccisa il 7 ottobre, è stato protagonista di un dialogo con Chris Martin e trasmesso dalle telecamere.














