Idan Raichel, esponente di spicco della musica israeliana

Musica israeliana e classifiche: quali sono i migliori album dagli anni ’80 ad oggi?

Taccuino

di Roberto Zadik
Poco conosciuta in Europa e nella società occidentale, la scena musicale israeliana è decisamente variegata e molto stimolante e in continuo fermento e nel volume “Isramix” la prima guida musicale del Paese ho cercato di riassumerne artisti e generi musicali. Ma è stato un lavoro estremamente complesso, visto il gran numero di artisti che questo piccolo e magnetico Stato è riuscito a produrre in soli 71 anni di vita. 

Nonostante qualche eccezione come Noa, Idan Raichel o Ofra Haza, la musica dello Stato ebraico spesso non riesce a superare i confini nazionali, spesso a causa dell’ebraico, lingua in cui sono scritte la maggioranza delle canzoni che è ancora oggi poco parlata nel mondo. Essa è un universo estremamente variegato, stimolante e in continuo fermento e pieno di artisti di alto livello, come il polistrumentista e cantautore di origine algerina Amir Benayoun, il musicista pop melodico Ivri Lider e il poeta in stile Oasis e pop inglese anni ’90 Aviv Geffen o la famiglia Banai, con i suoi vari musicisti fra cui il più famoso è Ehud Banai

Ma quali sono i migliori album di questi ultimi quarant’anni? Gli artisti più incisivi e espressivi? Il sito Israel 21c pubblica una classifica, realizzata da Jessica Halfin, scrittrice americana emigrata nel 2006 in Israele, che raccoglie alcuni fra i migliori album dell’ultimo 30ennio. Qui i nomi e i titoli secondo questo interessante articolo.

1. The Idan Raichel Project

Album: “The Idan Raichel Project,” 2002
Cosmopolita e versatile, intenso e raffinato esempio di “World Music”, l’artista israeliano di origini polacche Idan Raichel viene qui inserito con il suo “The Idan Raichel Project” e uno dei loro primi lavori del 2002 registrato, stando a quanto sottolinea questo articolo, a casa dei suoi genitori. Musicista decisamente anticonformista e lontano dalla scena commerciale pop Idan Raichel, di origini polacche con i suoi musicisti, fra cui il bravissimo Ravid Kahalani, di famiglia yemenita che poi ha fondato gli “Yemen Blues” egli è stato fra i primi artisti israeliani di “fusion” esplorando le influenze musicali ebraiche e internazionali. Fra queste i ritmi degli ebrei orientali, iracheni, yemeniti o etiopi che egli ha rielaborato e reinterpretato con uno stile accattivante e decisamente personale. Alcune canzoni di questa opera sono diventate dei grandi successi del gruppo, come “Boi” (Vieni), “Im Telech” (Se te ne andrai), “Medabrim ba Sheket” (Parlando in silenzio).

2. Mosh Ben Ari

Album: “Mosh Ben Ari Live in Concert,” 2007
Un concerto decisamente energico e in pieno stile orientale, per Mosh Ben Ari, musicista di grande efficacia e di origini mediorientali, irachene e Yemenite, diversi artisti israeliani hanno origini Yemenite, si pensi a Ofra Haza, Noa, Eyal Golan o Ravid Kahalani e il bravissimo e eccessivo Zohar Argov. Influenzato dal rock e dal pop i suoi brani sono di grande energia e popolari fra le giovani generazioni come “At” (Tu), “Ve eish she lo (E come non è così).

3. Ehud Banai

Album: “Aneh Li” (Rispondimi), 2004
Un musicista importante per la scena israeliana, come Ehud Banai, divenuto popolare negli anni ’80 prima di suo cugino Eviatar, egli è un artista versatile e profondo leader. Vivace esponente del rock israeliano, Banai è stato fra i primi a portare nel suo Paese questo genere musicale mischiando il sound New Wave di quell’epoca, ritmi orientali e tematiche bibliche. Nato a Gerusalemme da famiglia orientale, persiana e afgana, egli è caratterizzato da un sound decisamente particolare e di grande espressività come in questo bellissimo lavoro in cui spiccano canzoni dal richiamo decisamente biblico e ebraico come “Blues C’naani” (Blues di Canaan) o “Hayom” (Oggi).

3. Ha’Yehudim (il popolo ebraico)

Album: ‘Metziut Nifredet” (Una realtà diversa), 1995
Una delle band più interessante in perfetto stile anni ’90 statunitense chiamato “Grunge” (quello dei Nirvana) questa band decisamente ebraica e identitaria anche dal nome, formata da voci maschili e femminili di alto livello, nelle loro performance dal vivo hanno ottenuto grande successo anche grazie al loro carisma e all’abilità strumentale che li caratterizza. Da segnalare brani intensi come “Kach oti” (Prendimi) , “Ela”.

4. Hadag Nachash

Album: “Chomer Mikomi” (Produzione locale), 2004
Tradotto come “pesce serpente” il nome di questa band è una frase dello slang ebraico moderno con cui vengono definiti i giovani in attesa di prendere la patente di guida. Caratterizzati da testi pungenti e forti, questa band originaria di Gerusalemme è stata fra i primi artisti israeliani ad addentrarsi in un genere americano come il Rap mischiando le parole delle canzoni a vari strumenti musicali come sassofono, flauto e oboe e creando sonorità decisamente forti. L’album in questione è un lavoro decisamente solido, realizzato a metà della loro carriera e da parte di una squadra di musicisti di alto livello e dai testi che spesso e volentieri raccontano problematiche sociali di grande attualità. dalla droga alla politica. In questo album spiccano testi come “Mah Naaseh” (Cosa stiamo per fare), “Shirat ha Sticker” (Canto di chi è in silenzio), “Rak po” (Solo qui)

7. Yermi Kaplan

Album: “Boker Tov” (Buongiorno), 1995
Un caso interessante di un cantautore americano emigrato in Israele con la famiglia nel 1969, Yermi Kaplan ha iniziato a esibirsi dal 1977 ottenendo un certo successo grazie alla sua abilità musicale. Nonostante la lunga carriera, egli sembra aver raggiunto il suo vertice artistico con questo lavoro, secondo molti il suo migliore album, con testi estremamente ironici e riflessivi come “Già  adesso”.

8. Aviv Geffen

Album: “Ha’Michtav” (La lettera), 1996
Musicista di grande rilievo, poeta raffinato e intenso, fra i principali cantautori israeliani e personalità musicale e televisiva decisamente espressiva, influenzato dal Brit Pop anni 90 e da band come Oasis e Suede, Aviv Geffen ha scritto testi straordinari, alcuni dei quali compaiono in questo album. Prima fra tutte la canzone, interpretata anche dal grande Arik Einstein, “Livchot Lecha” (piangere per te) dedicato alla scomparsa di Rabin e un brano di grande forza poetica e musicale seguita da almeno altre due canzoni di alto livello come “Bmilim acherot” (In altre parole), “Yoter Midai” (Troppo). Aviv Geffen è stato fra i primi artisti israeliani a cantare oltre che in ebraico anche in inglese, come nella bellissima “October” (Ottobre).

9. Ethnix

Album: “Bruchim Haba’im Le’Israel (Benvenuti in Israele), 1998
Una delle band più importanti fra gli anni ’80 e 90’ sono gli Ethnix che hanno avuto grande successo grazie a quel mix di rock, electro pop e musica Mizrahit, questa formazione ha rappresentato un periodo fondamentale della musica israeliana contemporanea anche grazie a questo album. Caratterizzati da un sound leggero e intenso, in questo lavoro spiccano canzoni originali come “BMW Schora” (Una BMW nera) dai chiari influssi orientaleggianti come ben si sente nel ritmo tipicamente misrahit che influenzerà molto artisti come Eyal Golan o Ofra Haza, fra i principali esponenti di questo genere.

10. Ivri Lider

Album: “Yoter Tov Klum Mikim’at” (Meglio niente che quasi, 1999)
Una lunga carriera quella del cantautore Ivri Lider, sulla scena dagli anni 90 ad oggi e divenuto famoso per canzoni vivaci come “Boi”. Cantante e pianista molto efficace e decisamente pop melodico sia negli album che in concerto, contraddistinto da uno stile molto espressivo e da grandi abilità vocali e musicali, di origini argentine e ashkenazite, è uno degli artisti più seguiti dalle giovani generazioni e in questo album dal titolo quasi filosofico egli ha realizzato brani interessanti come “Hakos Hakchula” (Il bicchiere blu) molto ritmato e espressivo e la title track, la bellissima”Yoter tov klum mikimat” (Meglio niente che quasi) distinguendosi per la piacevolezza dei brani e dello stile e la capacità di essere profondo, leggero e diretto.

11. Eifo Hayeled Dov’è il bambino)

Album: “Mishehu Shome’a Oti?” (Qualcuno riesce a sentirmi?), 1998
Una delle band più interessanti degli anni ’90 israeliani è questo gruppo il cui nome significa “Dov’è il bambino?” e che anche oggi esercita una forte influenza musicale sulla scena musicale attuale. Canzoni dai toni nostalgici, emozionanti, dallo stile semplice e immediato sono diventate ormai dei classici del pop rock israeliano come la coinvolgente “Nafalta Chazak” (Sei caduto duramente), “Rak bishvil lkabel chibuk” (solo per ricevere attenzione), “Lavan Bachalom Shachor” (Bianco in un sogno nero)

12. Din Din Aviv

“Sodotai” (I miei segreti), 2006
Accanto a artisti di origini ashkenazite e europee come Geffen o Kaplan, ci sono tanti artisti di famiglie orientali di grande talento al centro del genere “Mizrahit” (Orientale). Uno di questi, assieme a Banai è Din Din Aviv dalla sonorità mediorientale che in questo album del 2006 dà il suo meglio con capolavori come “Sodotai” (I miei segreti)  e “Cholemet” (Sogna) brano dalla vena poetica e raffinata.

13. Mashina

Album: “Mechonat HaZman” (La macchina del tempo) Live, 1995
Una band rock anni ’90 molto intensa, guidati da uno dei fratelli Banai, Yuval, è diventata molto popolare anche con questo emozionante live dal titolo esistenziale “la macchina del tempo” che mischia varie sonorità. Dal rock al pop con brani come “Ein Makom Acher” (“Non ho altro posto), “Rakevet Laila” (Treno notturno”).

14. Shotei Hanevuah 

“Michapes et Dorot” (Cercando le generazioni) 2004
Un gruppo di musicisti elettronici virtuosi e raffinati, hanno prodotto una serie di brani complessi e articolati, dalle armonie vocali interessanti e pieni di sorprese e di variazioni musicali. Elogiati dal pubblico e più ancora dalla critica sono stati definiti “band dell’anno” nel 2005 grazie al grande contributo di Avraham Tal che ha lasciato la band nel 2007 per intraprendere una vivace carriera solistica. Da segnalare brani come “Kol Galgal” (Il suono della Ruota), “Yedia” (Conoscenza).

15.  Habanot Nechama ( Ragazze della Consolazione)

Album: “Habanot Nechama,” 2007
Tipico esempio di coesistenza di ebraico e inglese, come in molti album e artisti dell’Israele odierno, dove l’inglese sta diventando sempre più popolare, si pensi al caso di Assaf Avidan o di Netta che cantano solo in questa lingua, questo gruppo ha vinto prestigiosi premi nel 2007. Questi musicisti mischiano folk e pop inserendo strumenti come l’armonica e grandi performance vocali in un risultato di grande espressività come nel brano “So far” (Così lontano).

16. Eviatar Banai

“Omed Al Haniyar” (Stando in piedi sulla carta), 2005
Nella famiglia Banai, dopo Ehud e Yuval ora spicca anche il personaggio di Eviatar grazie alle abilità compositive e musicali e a canzoni come in questo album, molto malinconiche e ispirate come “Taharut Klavim” (La corsa dei cani). Voce e grandi numeri di pianoforte, parole efficaci e testi introspettivi in un lavoro che conferma il talento musicale di tanti cantautori poco conosciuti ma di alto livello.

 17. Avraham Tal

Album: “Orot” (Luce), 2010
Cantante dei Shotei Hanevuia, Avraham Tal ha realizzato questo intenso lavoro solistico dopo aver cominciato la carriera solistica negli anni 2000 che contiene grandi performance vocali e poetiche di questo cantautore. Non a caso l’album si chiama “Luci” e accanto a brani molto brillanti  e vivaci ci sono melodie decisamente romantiche come “Im at holechet” (Se tu andrai via).

18. Artist: Karolina

Album: “Mah A’aseh Achshav?” (Cosa sto per fare adesso), 2009
Una musicista interessante e in bilico fra folk, soul e reggae, Karolina, mischia il sound contemporaneo e lo stile anni ’70 dallo stile diretto e coinvolgente. In questo album, la cantautrice è stata capace di realizzare brani vivaci e leggeri a intense melodie malinconiche come “Tzar li Charlie” (Perdonami Charlie”) e “Af echad lo ba li” (Nessuno viene da me)

19. Amir Benayoun

Album: “Rak At”  (Solo tu), 1999
Musicista versatile e virtuoso, diventato religioso ma dal passato inquieto e dal carattere ribelle, questo cantautore e polistrumentista di origine algerina, 44 anni da compiere il prossimo 30 agosto, è fra i migliori esponenti della sua generazione con la sua voce ipnotica e suggestiva e il carisma e l’espressività che lo contraddistinguono. Dotato di una voce straordinaria e della rara capacità di suonare diversi strumenti, dal pianoforte, all’Oud, al flauto, a soli 44 anni, il prossimo 30 agosto, Benayoun ha composto un gran numero di canzoni. Fra le sue migliori produzioni questo album “Rak at” pieno di brani emozionanti come “Ulai Hapaam” (Forse stavolta) e  la bellissima “Yesh li chalom” (Ho un sogno).

20. Static and Ben EI Tavori

Album: “Kvish Hachof” (La strada spiaggia) 2016
Fra gli artisti più conosciuti fra i giovani israeliani, questa band è vivace e eccentrica e mischia diverse influenze musicali, dalla musica Mizrahit, al pop al rap elaborando un sound innovativo e unico nel suo genere. In continua trasformazione, questi musicisti non sono legati a nessun genere musicale in particolare, ma mischiano diverse influenze come si vede in canzoni come la canzone che dà il titolo all’album.

21. Subliminal and Hatzel (The Shadow)

Album: “Haor V’Hatzel” (Luce ed ombra), 2002
Sempre al confine fra rock e rap, l’artista Subliminal ha rivoluzionato questo genere  grazie al suo carisma e alla sua espressiva presenza scenica. Attirando l’attenzione di pubblico e critica con I suoi ritmi coinvolgenti e la sua voce baritonale ha raggiunto grande successo esprimendo al meglio la sua creatività con questo album dei primi anni duemila. Questo grazie a brani come una canzone il cui titolo si ispira all’inno nazionale israeliano “Hatikva”, l’intensa “Yeled Rehov” (Ragazzo di strada) e la grintosa “Ani Yechol” (Io posso).