di Pietro Baragiola
Il documentario mostra gli sguardi sognanti e gli attimi di gioia delle migliaia di persone riunite per il festival e il terrore che ne è seguito quando i terroristi di Hamas hanno invaso il luogo dell’evento uccidendo oltre 360 partecipanti e prendendo decine di loro in ostaggio.
Il documentario We Will Dance Again ha ufficialmente vinto l’Emmy Honor Award 2025 per il progetto con il maggior impatto sociale.
L’annuncio è arrivato in questi giorni dalla Television Academy, l’organizzazione che ogni anno si occupa della presentazione degli Emmy, aggiungendo che il documentario ha ricevuto altre due nomination: come Outstanding Current Affairs Documentary e come Outstanding Editing Documentary.
Prodotto dalla BBC, We Will Dance Again è composto da filmati e testimonianze dei sopravvissuti all’attacco al Nova Music Festival del 7 ottobre 2023.
Partendo dalla sera del 6 ottobre nel deserto del Negev, il documentario mostra gli sguardi sognanti e gli attimi di gioia delle migliaia di persone riunite per il festival e il terrore che ne è seguito quando i terroristi di Hamas hanno invaso il luogo dell’evento alle 6.30 del mattino uccidendo oltre 360 partecipanti e prendendo decine di loro in ostaggio.
“Tra tutti gli orrori del 7 ottobre, il massacro al Nova Music Festival è stato il momento in cui la contrapposizione tra bene e male si è mostrata più evidente” ha affermato Leo Pearlman, produttore e socio della Fulwell Entertainment. “È il motivo per cui questo film, che ho avuto il privilegio di produrre, è sia il progetto più importante a cui abbia mai lavorato sia quello a cui vorrei non aver mai dovuto lavorare.”
L’idea del progetto
In un’intervista con la Jewish Telegraphic Agency, Pearlman ha fatto notare come nei 550 giorni trascorsi dall’attacco di Hamas ci sono stati circa 100 festival musicali in tutto il mondo ma in pochi hanno reso omaggio alle giovani vittime del Nova Music Festival.
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“Immaginate una simile tragedia che si verifica a Glastonbury o a Coachella e il mondo rimane quasi completamente in silenzio?” ha spiegato Pearlman. “Invece, in quegli stessi festival sentiamo cori di ‘dal fiume al mare’ e striscioni che invocano la distruzione dello Stato ebraico.”
È da questa necessità di rendere omaggio alle vittime e far sentire la loro voce che è nato We Will Dance Again, trasmesso per la prima volta su BBC Two ed ora distribuito in quasi tutto il mondo.
Diretto da Yariv Mozer, il progetto è nato dalla collaborazione di diverse società israeliane e straniere: See It Now Studios, SIPUR, Bitachon, 365, MGM Television, HSCC-Slutzky Communications, BBC e Hot Channel 8.
Negli Stati Uniti è disponibile in streaming su Paramount+ dal 24 settembre 2024 mentre in Europa arriverà nei prossimi mesi sulla piattaforma Prime Video.
“Ho pensato che non avremmo dovuto trasmetterlo sulle reti locali perché non c’è modo di evitare la pubblicità e il messaggio rischia di essere interrotto sul momento più saliente” ha affermato la produttrice esecutiva Susan Zirinsky. “Con lo streaming, invece, lo spettatore può immedesimarsi a pieno nell’evento senza interruzioni.”
Per ricostruire quel tragico giorno nella maniera più accurata possibile i produttori hanno raccolto le interviste dei sopravvissuti, i video dai cellulari loro e delle vittime e persino i filmati presi dai terroristi di Hamas in modo da creare una cronologia esatta del massacro.
Nel documentario, però, Hamas non viene mai menzionato come un’organizzazione terroristica e questa è stata una condizione che la BBC ha imposto al regista durante la creazione del progetto.
“Era un prezzo che ero disposto a pagare affinché il pubblico britannico potesse vedere queste atrocità e decidere da sé se si tratta o meno di un’organizzazione terroristica” ha raccontato Mozer a The Hollywood Reporter.
Tra i numerosi crimini raccontati nel documentario vi sono l’uccisione di Aner Shapira e i rapimenti di Hersh Goldberg-Polin e Shani Louk.
Le recensioni della critica
Il documentario ha ricevuto numerosi elogi per la sua cruda rappresentazione del trauma, del coraggio e dell’umanità di fronte al terrore.
“L’obiettivo è molto chiaro: raccontare la storia di questi cittadini israeliani, completamente indifesi di fronte all’attacco indiscriminato di Hamas, e We Will Dance Again lo fa in modo incisivo, esaustivo e commovente” ha spiegato Rachel Aroesti del quotidiano Guardian.
“Se lo shock della violenza di quel giorno è svanito dopo un anno, We Will Dance Again mira a mantenerlo visibile e a memorizzarlo visceralmente” ha scritto Ben Kenigsberg su Il New York Times, lodando la lucidità delle interviste ai sopravvissuti.
Queste ottime recensioni hanno garantito il successo del progetto a livello internazionale, fino a culminare con la decisione della giura degli Emmy Awards di conferirgli uno dei loro 6 annuali riconoscimenti onorari.
“Sono molto contenta che We Will Dance Again abbia ricevuto il premio onorario” ha affermato la Commissioning Editor della BBC, Lucie Kon. “Si tratta di un film importante, un documento storico di un evento davvero terribile. È stato un onore e un privilegio portarlo al pubblico della BBC e di tutto il mondo e ricevere questo riconoscimento è un simbolo importante non solo per il nostro lavoro ma in omaggio a coloro a cui è stata tolta la vita, ai sopravvissuti, alla verità degli eventi accaduti quel giorno e ai 59 ostaggi ancora in cattività.”
Anche altri progetti sul conflitto in Medio Oriente sono stati nominati per l’ambita statuetta tra cui: A Year of War: Israelis and Palestinians della PBS, 60 Minutes della CBS e The Man Who Feeds Gaza’s Children di Business Insider.
La cerimonia internazionale degli Emmy Awards 2025 si terrà il 24 novembre e le storie delle vittime avranno il riconoscimento che meritano.