Ma Paul Simon parlava Yiddish? Il suo lato ebraico segreto in occasione del suo 80esimo compleanno

di Roberto Zadik 

Il mondo dello spettacolo angloamericano è pieno di “ebrei invisibili” che non hanno mai affrontato pubblicamente il loro legame con l’ebraismo e l’identità ebraica e, dalla cantante Amy Winehouse, al cantautore Lou Reed, al chitarrista dei Doors Robbie Krieger al leader dei Van Halen David Lee Roth, la lista è davvero lunga. Uno di questi è sicuramente il carismatico e riservato Paul Frederic Simon che il 13 ottobre ha compiuto 80 anni,  quattro mesi dopo un altro grande  ebreo americano ashkenazita come Bob Dylan.

Ma cosa sappiamo della sua appartenenza all’ebraismo e quale la sua personalità? Su questo argomento un interessante articolo del sito Forward.com che  svela alcune curiosità e misteri su questo importante artista. Nato da una famiglia ebraica ungherese (mentre i parenti del suo inseparabile amico Art Garfunkel sembra fossero ebrei romeni della cittadina di Iasi, come specifica l’articolo firmato dall’abile giornalista Seth Rogovoy) l’enigmatico e inquieto Paul Simon non ha mai mostrato  apertamente la sua ebraicità, diversamente dai pur reticenti Bob Dylan o Leonard Cohen, non esibendosi mai in nessuna manifestazione ebraica o pro Israele e anche nelle sue canzone non si trovano facilmente riferimenti a temi e storie ebraiche.

Ma cosa si sa dell’ebraicità di  Paul Simon? In tema di “curiosità ebraiche” sull’autore di inni generazionali come la malinconica The sound of the silence e la gioiosa Mrs Robinson entrambe pilastri della colonna sonora di un cult come Il Laureato, il sito citando la biografia La vita di Paul Simon di Peter Ames Carlin racconta di suo nonno paterno ebreo galiziano che si chiamava come lui, Paul Simon e delle tensioni che il giovane musicista visse nella sua famiglia, figlio di parenti scappati dalle persecuzioni e in cerca di una nuova vita nel New Jersey dove egli nacque. Nato a Newark come altre illustri personalità ebraiche americane, dagli scrittori Philip Roth e Paul Auster al poeta trasgressivo Allen Ginsberg esponente di punta della Beat Generation, Paul Simon crebbe nel quartiere newyorchese dei Queens, nel distretto di Kew Gardens Hill. L’interessante articolo racconta delle vicissitudini della famiglia Simon, con il nonno omonimo al nipote che dovette sfuggire ai pogrom e alla povertà, arrivando a soli 15 anni a  New York nel 1903 e lavorando duramente come sarto. Lì si sposò e da quel matrimonio nacque Louis padre del futuro cantautore di successi come The Boxer e Bridge over troubled water, insegnante al college che suonava il basso trasmettendo la vena musicale al figlio e curiosamente anche sua madre lavorava nella scuola ma come maestra elementare.

Proveniente da una famiglia medio borghese sembra che in casa si parlasse correntemente Yiddish e che il giovane musicista fosse talmente affezionato al nonno da dedicargli un verso di un suo brano Fakin It del 1967 composto in “tipico stile Beatles”  in cui dice “nella vita precedente sicuramente ero un sarto e ancora oggi ne conservo il volto e le mani”. Sempre secondo le biografie, Simon era anche molto legato a suo padre che, oltre che insegnare, si dedicava ala musica suonando come bassista alla radio e nelle orchestre e diventando direttore di una società di danza newyorchese. Nonostante questo egli sembra che cercasse di dissuadere il figlio dalla carriera artistica spingendolo a diventare un avvocato di fama. Infatti i parenti lo chiamavano Cardozo soprannome derivante dal personaggio di Benjamin Cardozo, il secondo giudice ebreo della Corte Suprema, il primo era Louis Brandeis, e sognavano che egli intraprendesse la carriera legale. Ma la tentazione di seguire la via incerta e scintillante della musica prevalse sul resto.

Due anni dopo il suo Bar Mitzvah, come racconta il giornalista Seth Rogovoy nel suo articolo, egli decise di iscriversi al Queen College per laurearsi in Legge ma aveva già sperimentato la bellezza di suonare ed esibirsi nel gruppo Tom and Jerry in  quelli anni liceali con Art Garfunkel proprio come avrebbe fatto diversi anni più tardi.  Personaggio carismatico, Paul Simon ai tempi del college divenne il presidente della confraternita ebraica Alpha Epsilon Pi mentre Garfunkel studiava matematica alla Columbia University materia che ancora oggi continua a insegnare nel tempo libero.

In tema di rapporti con la sua identità ebraica sempre molto nascosta, Paul Simon strinse amicizia, oltre che con Garfunkel con diversi ebrei presenti nel campus come Carol Klein. Successivamente il musicista iscrittosi alla Broolyn Law School abbandonò il percorso legale per gettarsi a capofitto nella musica. Legandosi al suo amico d’adolescenza Art Gafunkel fino al 1970, anno dello scioglimento del loro intenso duetto, egli ebbe con lui un rapporto estremamente profondo ma contraddittorio, lacerato secondo i biografi da reciproche invidie e incomprensioni.

Carattere molto insicuro, Paul Simon sembra nutrisse, sempre stando all’articolo di Forward, complessi d’inferiorità riguardo alla voce, all’altezza o al suo aspetto esteriore rispetto al suo partner musicale e amico, ma nonostante questo riuscì ad affermarsi anche da solista, viste le sue abilità di compositore e musicista raffinato e introspettivo. Molto tormentata e movimentata la vita professionale, sembra che egli avesse un rapporto di ammirazione-rivalità anche con Bob Dylan, l’insicurezza  ha dominato anche  la sua vita sentimentale. Infatti si sposò per ben tre volte ed ebbe relazioni con donne celebri come l’attrice Shelley Duvall famosa per la sua interpretazione nell’horror kubrickiano Shining mentre sue mogli furono Peggy Harper, la star di Guerre Stellari Carrie Fisher, di padre ebreo russo che divenne famosa nei panni della Principessa Leila e la cantante Eddie Brickell dalla quale ha avuto tre figli. Una vita estremamente intensa e canzoni memorabili per un cantautore unico nel suo genere capace di esprimere “il suono del silenzio”.

 

Foto: UPI Photo/John Angelillo