Debutta al Toronto Film Festival “One life”: la vera storia di sir Nicholas Winton, interpretato da Anthony Hopkins

Spettacolo

di Pietro Baragiola
Il 9 settembre farà il suo debutto cinematografico nelle sale del Toronto Film Festival One Life, il nuovo film diretto dal regista inglese James Hawes in cui il premio Oscar Anthony Hopkins interpreterà Sir Nicholas Winton, passato alla storia come “lo Schindler britannico”.

La pellicola, prodotta dalla casa cinematografica See-Saw Films, mostrerà, attraverso una serie di flashback, la vita di Sir Nicholas e gli sforzi che lo portarono, a soli 29 anni, a salvare 669 bambini, per gran parte ebrei, dalle persecuzioni naziste prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Nonostante il suo gesto eroico la storia di Winton rimase sconosciuta per oltre 50 anni finché, nel 1988, il programma televisivo That’s Life organizzò un incontrò a sorpresa tra lui e molti dei bambini sopravvissuti ormai diventati adulti, dando vita così ad uno dei momenti più commoventi della televisione britannica.

“Sir Nicholas stato un vero eroe dei nostri tempi e il suo esempio vivrà a lungo” ha affermato l’ex primo ministro britannico Gordon Brown.

Girato a Praga, dove nel 2009 è stata dedicata una statua a Sir Nicholas, One Life sarà distribuito nelle sale italiane dalla Eagle Pictures a partire dal gennaio 2024.

La vera storia di Sir Nicholas Winton

Figlio battezzato di genitori ebrei, Nicholas Winton era un semplice agente di borsa britannico quando nel dicembre 1938, all’età di 29 anni, arrivò a Praga per trascorrere una vacanza sugli sci con i suoi amici più cari. Il suo programma fu però interrotto quando venne a sapere dell’occupazione nazista della Cecoslovacchia e della crisi dei rifugiati. Fu così che nei successivi nove mesi Nicholas, con l’aiuto di alcuni suoi amici, organizzò 8 treni in partenza dalla Cecoslovacchia con destinazione il Regno Unito per mettere al sicuro i bambini minacciati dalle persecuzioni naziste. L’Inghilterra infatti era l’unico paese disposto ad accogliere questi giovani rifugiati e Nicholas si occupò di tutto il necessario per aiutarli: dai permessi di viaggio alla ricerca di famiglie britanniche disposte ad accoglierli sotto il loro tetto.

Grazie a Nicholas, ben 669 bambini trovarono la salvezza a bordo di questi Kindertransport mentre le loro famiglie furono sterminate nei campi di concentramento nazisti. Purtroppo un nono treno che sarebbe dovuto partire il 1° settembre 1939 con a bordo ben 250 bambini fu fermato a causa dello scoppio della guerra e Nicholas non riuscì mai a perdonarsi di non essere riuscito a salvare anche quei giovani passeggeri. Con il passare degli anni questo rimorso lo trasformò in un uomo molto riservato che, secondo i suoi famigliari, non parlava mai del proprio passato e, di conseguenza, i suoi atti di eroismo non vennero mai alla luce.

Solo nel 1988 la moglie di Winton, Grete, intenta a pulire la soffitta, trovò un vecchio diario che riportava tutti i dettagli degli sforzi del marito compiuti durante la guerra insieme ad un elenco dei nomi di tutti i bambini che aveva salvato. Queste scoperte arrivarono al programma della BBC That’s Life che invitò Winton come suo ospite. Lo Schindler britannico si emozionò enormemente quando, nel mezzo della puntata, la conduttrice Esther Rantzen, a sorpresa, chiese al pubblico in studio “Qualcuno qui stasera deve la vita a Nicholas Winton?” e decine di persone sedute attorno all’eroe dell’Olocausto si alzarono in piedi, rivelando di essere alcuni di quei bambini, ormai adulti, che lui stesso aveva salvato. L’episodio del programma, visto da milioni di spettatori, rimane tutt’ora un momento indimenticabile della storia della televisione britannica.

“Questo episodio ha permesso a Winton di far pace con i suoi demoni” ha affermato la See-Saw Films spiegando come, in seguito a questo evento, lo stesso Winton ha iniziato a raccontare la sua storia nel libro Non è impossibile… La vita di Sir Nicholas Winton scritto e pubblicato da sua figlia, Barbara, nel maggio del 2014, in concomitanza con il 105° compleanno dello Schindler britannico.

“Leggendo il libro ho scoperto cose che non avevo mai saputo della mia famiglia e ho riscoperto episodi a lungo dimenticati. Avevo delle domande su alcuni momenti del mio passato ed ora ho trovato le risposte. È stato bello rendersi conto che mia figlia Barbara sapesse di me molto più di quanto io stesso ricordi” ha commentato Winton dopo aver ricevuto la sua prima copia.

Nominato cavaliere dalla Regina Elisabetta II per i suoi “servizi all’umanità” e insignito nell’Ordine del Leone bianco (la più alta onorificenza della Repubblica Ceca), Sir Nicholas Winton si è spento nel 2015 all’età di 106 anni.

Sir Nicholas Winton

La trama di “One Life”

Fu proprio il libro pubblicato da Barbara a ispirare One Life, uno dei film più attesi della prossima stagione cinematografica.

La storia ha inizio negli anni ’80 con un riservato e anziano Nicholas Winton (Anthony Hopkins) che vive con la paziente moglie Grete (Lena Olin). Quando un giorno Grete gli chiede di rimettere in ordine il suo studio, Nicholas scopre diversi appunti da tempo dimenticati che contengono i nomi dei giovani rifugiati che aveva salvato durante la guerra. Questo momento fa riaffiorare in lui i ricordi di quegli anni e il pubblico viene subito proiettato nel 1938 dove un giovane Nicholas (Johnny Flynn), profondamente turbato dalle invasioni naziste dell’Europa continentale, decide di unirsi ad un gruppo di amici di Praga per aiutare i rifugiati, finendo così per cambiare le loro vite per sempre.

Nel cast sono presenti attori eccezionali come Jonathan Price ed Helena Bonham-Carter che nel film interpreta l’instancabile madre di Nicholas, Babette, impegnata per anni nella raccolta fondi e nella lotta alla burocrazia per permettere ai bambini rifugiati di trovare asilo sicuro in Inghilterra.

“Se qualcosa non è impossibile allora ci dev’essere un modo di farlo” queste sono le parole che guidano il giovane Nicholas portandolo a sfidare l’apatia dell’opinione pubblica di quel tempo e a garantire l’operatività dei Kindertransport responsabili del salvataggio di oltre 10.000 bambini durante la guerra. “Questa è una storia volta a insegnarci che ognuno di noi può fare la differenza e che salvare anche solo una vita è una vittoria” ha dichiarato la See-Saw Films, orgogliosa di diffondere finalmente il messaggio di Winton in tutto il mondo.