Un vaccino orale contro il Covid. Al via i test sulla tecnologia israeliana

di Paolo Castellano 

Un’azienda farmaceutica israelo-americana sta tentando di rivoluzionare gli attuali metodi di somministrazione dei vaccini, compresi quelli per il Coronavirus. Per questo motivo sta preparando il lancio della Fase I dei test clinici per creare il primo vaccino orale contro il Covid- 19. Sembra fantascienza, ma i ricercatori israeliani e americani stanno lavorando per davvero a questo progetto.

L’azienda farmaceutica si chiama Oramed Pharmaceuticals Inc. e sta collaborando attivamente con l’Hadassah-University Medical Center che ha sviluppato una tecnologia che permetterebbe la somministrazione per via orale di un preparato vaccinale.

L’annuncio dell’inizio dei primi trial è avvenuto il 22 marzo. Nel comunicato è inoltre stato dichiarato che l’azienda ha stretto una joint venture con Premas Biotech, un’azienda indiana che supporterà lo sviluppo del nuovo vaccino orale.

La nuova tecnologia di Oramed potrà essere utilizzata anche per somministrare oralmente una serie di farmaci che altrimenti sarebbero stati forniti attraverso iniezioni. Nel frattempo, Oramed sta affrontando una sperimentazione clinica di Fase III con la Food and Drug Administration statunitense per l’ideazione di una capsula di insulina orale indicata per i pazienti con diabete di tipo 1 e 2.

Come riporta il Jerusalem Post, in questi mesi l’indiana Premas ha lavorato allo sviluppo di un nuovo vaccino contro il Coronavirus. Nadav Kidron, amministratore delegato di Oramed, ha dichiarato che la collaborazione tra le due aziende è stata siglata all’inizio del 2021 con lo scopo di rivoluzionare il mercato farmaceutico.

«Un vaccino orale anti-Covid eliminerebbe diverse barriere nella distribuzione rapida e su larga scala, consentendo alle persone di somministrarsi da sole il vaccino a casa propria», ha sottolineato Kidron al Jerusalem Post. «Oggi è fondamentale investire sulla facilità di somministrazione per accelerare i tassi di inoculazione, un vaccino orale potrebbe diventare ancora più prezioso nel caso in cui ogni anno fosse raccomandato un vaccino COVID-19 come succede con i vaccini antinfluenzali».

(foto: Reuters)