Alla BGU del Negev, nuovo trattamento per il cancro della testa e del collo

Salute

di Michael Soncin
Uno studio internazionale guidato dalla Ben-Gurion University ha sviluppato un potenziale trattamento per i pazienti affetti da cancro della testa o del collo in fase di stato avanzato o metastatico.

I tumori della testa e del collo, chiamati anche con la sigla HNC – Head and Neck Cancer-, potrebbero così avere una cura, in un futuro forse non troppo lontano. Nello specifico si sta parlando di cancro della laringe, della gola, delle labbra, della bocca, del naso, delle ghiandole salivari, ed altri ancora, che colpiscono l’area del corpo sopra le spalle.

La ricerca peer-reviewed è stata pubblicata sul Journal for ImmunoTherapy of Cancer, guidata dal dottorando Manu Prasad del laboratorio del professor Moshe Elkabets della Facoltà di Scienze della Salute della BGU, in collaborazione con gruppo internazionale di scienziati di Francia, Germania, Stati Uniti e Cina. L’Università Ben Gurion BGU – situata in Israele a Beersheba nel deserto del Negev è particolarmente conosciuta per i suoi risultati nel campo della medicina e della scienza, di altissimo livello.

Il professor Elkabets ha spiegato a NoCamels che i trattamenti disponibili al momento sono inefficaci. “L’HNC si sviluppa in più siti su un soggetto, e le cure come la chemioterapia, la radioterapia o l’immunoterapia, hanno un tasso di risposta positiva relativamente basso, che si aggira intorno al 20%. Il tasso di sopravvivenza dei pazienti con la malattia al III o IV stadio è di soli 5 anni, mentre il 50% dei soggetti guariti avrà in seguito una ricaduta”.

La nuova cura ‘combo’ messa a punto dal gruppo di biologi è costituita da un farmaco e da un’immunoterapia, somministrate secondo una precisa sequenza, all’interno di un determinato lasso temporale. Il farmaco antitumorale, il Trametinib, inibisce l’espansione delle cellule tumorali, conducendo i globuli bianchi nel sito del tumore per distruggerlo, e l’immunoterapia, l’Anti-PD-1, blocca i segnali, che impediscono al sistema immunitario di combattere le cellule tumorali.

 La ricerca preclinica ha utilizzato come modello animale i topi, ai quali è stata sottoposta la cura combinata. I risultati ottenuti hanno avuto un buon esito, poichè la maggior parte dei topi è completamente guarita.

Il segreto dell’esito positivo non risiede in uno o l’altro trattamento, ma proprio nell’utilizzo di entrambi, farmaco e immunoterapia, associati come già enunciato secondo una specifica posologia. “Siamo stati in grado di dimostrare che se applichi il trattamento giusto al momento giusto, puoi ottenere l’eliminazione del tumore”, ha detto Elkabets. Inoltre, i topi dopo la somministrazione del trattamento ‘combo’ hanno sviluppato le difese immunitarie contro il tumore. “Anche se è stato iniettato di nuovo, il tumore non è cresciuto”.