Nuove storie, nuove sfide. La magia dei podcast

di Paolo Castellano

Si allarga l’offerta di podcast su Mosaico Storia, musica, cinema, arte, personaggi… un modo accattivante di fare informazione online

Interviste, storytelling e approfondimenti giornalistici sul mondo ebraico hanno un nuovo strumento e una nuova veste sul sito Mosaico della Comunità ebraica di Milano(CEM). Iniziata a luglio 2020, l’offerta di contenuti multimediali consiste finora in 15 podcast prodotti dalla redazione di Mosaico – Bet Magazine. L’offerta continuerà ad arricchirsi costantemente nei prossimi mesi, apprezzando anche l’interesse di enti e ascoltatori che considerano l’uscita dei nuovi episodi come un appuntamento immancabile soprattutto per chi ama le notizie e le proposte culturali ebraiche da ascoltare attraverso audio inediti e gratuiti. I podcast di Mosaico sono disponibili sul sito e sulle principali piattaforme di audio-streaming come Spotify, Apple Podcasts e Google Podcasts. I contenuti audio si focalizzano su diversi argomenti e prediligono l’approfondimento in chiave ebraica di personaggi, avvenimenti storici o episodi di attualità. Si va infatti da I segreti di Pio XII. Il Vaticano e i totalitarismi che contiene un’intervista allo storico sociale delle idee David Bidussa; si passa poi per la musica con Gli anni ’60 di Bob Dylan e i brani più famosi degli artisti israeliani, fino a giungere a interviste su temi sociali come la lotta all’odio anti-ebraico con un’intervista esclusiva alla coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo Milena Santerini.

«A nove mesi dal lancio dei Podcast targati Mosaico-Bet Magazine, possiamo dirci molto soddisfatti del lavoro fatto e degli ottimi risultati raggiunti in termini di ascolto», spiega Daniele Misrachi, assessore alla Comunicazione della CEM.
«Nonostante la pandemia e l’oggettiva difficoltà di mettere in piedi le puntate sempre da remoto, siamo riusciti a mettere online oltre 10 puntate trattando ogni volta temi diversi e puntando sia sulla qualità dei contenuti sia sulla autorevolezza degli ospiti».
Dunque, a quasi un anno di distanza dalla pubblicazione del primo podcast, il team di giornalisti e collaboratori di Mosaico – Bet Magazine sta sviluppando nuovi progetti e format per conservare la freschezza e l’immediatezza del racconto-audio. Infatti, a metà marzo 2021 è stata pubblicata la prima puntata di una miniserie di interviste a Rav Elia Richetti sulla storia dei canti della liturgia ebraica. Lo staff di Mosaico ha registrato dal vivo una conversazione ricca di spunti e osservazioni che resterà per sempre negli archivi della Comunità come testimonianza di un lato dell’ebraismo estremamente caratteristico ma poco noto agli ebrei e soprattutto al grande pubblico.

L’obiettivo della redazione è quello di sfruttare un nuovo canale di comunicazione per rendere il giornalismo più accessibile e coinvolgente, offrendo ai lettori un’ulteriore possibilità di approfondimento e cercando di intercettare un nuovo bacino di utenti più in sintonia con il racconto parlato.
In concomitanza con le restrizioni da Covid-19, nell’ultimo anno molte persone in Italia sono entrate in contatto con l’universo podcast. Come riporta la società di statistica e sondaggi Nielsen, i contenuti audio in streaming sono in espansione. In particolare i podcast che nel 2020 sono cresciuti del 15% rispetto al 2019, da 12 milioni di ascoltatori si è passati a 13,9.
Dunque, il sito Mosaico CEM ha voluto cogliere la palla al balzo e ha cercato di convertire le diverse anime dell’ebraismo di ieri, oggi e domani all’interno di una traccia audio. In Italia, la redazione della Comunità milanese è stata una delle prime a sperimentare questo inedito linguaggio giornalistico e la prima in assoluto a proporre un catalogo di episodi variegato e con un minutaggio generoso teso all’approfondimento dei temi trattati.
«È un progetto a cui la redazione ed io abbiamo creduto moltissimo e non è stato certo un caso che sia stato lanciato proprio nel 2020, a 75 anni cioè dalla nascita del Bollettino», sottolinea Misrachi.
«Credo sia stato infatti il modo migliore per festeggiare il più antico magazine di informazione ebraica in Italia, dimostrando, se ce n’era bisogno, come sia sempre al passo coi tempi e pronto a cogliere le sfide che l’informazione offre».