La vita e le opere di Leopoldo Franchetti raccolte nel volume di Maria Luciana Buseghin

di Ilaria Ester Ramazzotti

 

“Quella di Leopoldo Franchetti è stata una vita densa, complessa e anche lunga, se si considera che l’età media stimata per quell’epoca era di 63 anni per gli uomini e70 per le donne, e che Leopoldo morì, e non di morte naturale, a 70 anni nel 1917. Una vita, la sua, caratterizzata da progetti e sogni solo in parte realizzati e di cui alcuni ancora attuali: prima di tutti, il riscatto del Meridione d’Italia, con le relative problematiche emerse nell’inchiesta condotta con Sonnino in Sicilia, connesse anche alla debolezza del nuovo Stato, che non era sempre in grado di esercitare il necessario controllo e di mantenere l’ordine nei territori annessi con l’Unità d’Italia in cui perduravano condizioni di arretratezza sociale, culturale ed economica da secoli”. Così l’antropologa e scrittrice Maria Luciana Buseghin introduce la sua opera ‘Leopoldo Franchetti. Passioni e progetti nel suo carteggio e nel rapporto con Alice Hallgarten, edito da dalla Deputazione di storia patria per l’Umbria con il sostegno della R:.L:. Armonia 1153 di Città di Castello, Perugia. Un volume nato da un progetto ambizioso e complesso, sviluppatosi in otto anni di raccolta di documenti, lettere e fotografie d’epoca, che approfondisce la vita pubblica e privata di Leopoldo Franchetti (Livorno, 31 maggio 1847 – Roma, 4 novembre 1917) politico e economista, filantropo e studioso meridionalista, deputato e senatore del Regno d’Italia. Protagonista del mondo culturale e politico della sua epoca, con un incarico che durò per otto legislature dal 1882 al 1909, la figura e le opere del barone Franchetti vengono raccontate e documentate in un dettagliato studio che comprende il carteggio con la moglie Alice Hallgarten, donna molto attiva nel campo sociale, umanitario e femminista tra Roma, Città di Castello, Francoforte, Londra e altre capitali europee, a cui l’autriceaveva già dedicato due volumi.

Dalle pagine di Maria Luciana Buseghin “emerge chiaramente che Leopoldo Franchetti fu un uomo erede di consolidate tradizioni familiari ebraiche caratterizzate da impegno sociale, capacità imprenditoriale e cosmopolitismo culturale, evidente sin dalla sua formazione – prosegue l’autrice -. Leopoldo, infatti, compiuti gli studi classici in un collegio a Parigi, dove nell’agosto 1865 conseguì il ‘Diplome de Bachelierès Lettres’, nell’ottobre dello stesso anno si iscrisse all’Università di Pisa dove si laureò in giurisprudenza il 14 luglio 1870 e dove ebbe come compagno di studi Sidney Sonnino: con lui e con Enea Cavalieri (amico di entrambi) compirà, nel 1876, il noto viaggio in Sicilia da cui scaturì ‘La Sicilia’ nel 1876. Ancora studente – e già fortemente partecipe di quello spirito patriottico risorgimentale che lo accompagnerà tutta la vita – si arruolò come volontario con Garibaldi nel 1866, partecipando così alla III guerra d’indipendenza contro l’Austria per l’annessione del Veneto: in tale occasione visse le sconfitte di Lissa e Custoza, temendo per l’unificazione d’Italia ma conobbe anche «Pasquale Villari, per merito del quale prese coscienza che nemico più potente dell’Austria era la colossale ignoranza, erano le moltitudini analfabete»”. Oltre al suo delineare e approfondire la questione meridionale, molti furono i focus del suo impegno politico profuso nella Destra storica. Fu Commissario per la colonizzazione (19 giugno 1890), cofondatore di ‘La Rassegna Settimanale’ di Firenze (1878) e‘La Rassegna’ di Roma (1879-1882), presidente del Patronato asili infantili dei danneggiati dal terremoto della Marsica, presidente dell’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia (ANIMI) (1910-1917), da lui fondata, presidente dell’Istituto Coloniale di Firenze, membro fondatore della Società Italiana per lo studio della Libia, membro fondatore dell’Opera pia Regina Margherita di Livorno, socio ordinario dell’Accademia dei Georgofili (21 aprile 1901), socio della Società geografica italiana (1872).

Si evidenzia altresì nel libro di Maria Luciana Buseghinl’impegno del barone Franchetti in numerose iniziative di carattere educativo, sociale e filantropico. Dal 1898 al 1901 a Roma si occupò di una colonia agricola sorta sui terreni municipali, con l’obiettivo di addestrare giovani bisognosi al mestiere di coloni e di capi operai agricoli. Collaborò alle attività umanitarie dell’Unione per il bene, dove conobbe la sua futura moglie Alice Hallgarten, che si occupava dei fanciulli abbandonati o liberati dal carcere.Subito dopo il matrimonio, nel 1890, ispirato dalla moglie, il diede vita nella sua tenuta di Città di Castello a un laboratorio per la tela umbra, dove trovarono lavoro 50 operaie, e alle scuole della Montesca e di Rovigliano, frequentate dai figli dei contadini. In queste scuole venivano sperimentati metodi didattici innovativi, che adattavano l’insegnamento alle caratteristiche e alle esigenze dell’ambiente rurale.Nel 1909 i Franchetti ospitarono a Villa Montesca Maria Montessori, chiamata ad applicare il suo metodo didattico innovativo presso le scuole rurali.Alla sua morte, Leopoldo Franchetti lasciò il suo patrimonio a un istituto di beneficenza e le sue terre ai suoi coloni.

Ai baroni Leopoldo Franchetti e Alice Hallgarten Franchetti è oggi dedicata la FondazioneHallgarten-Franchetti Centro Studi Villa Montesca con sede a Città di Castello, Perugia.

 

Maria Luciana Buseghin

Antropologa culturale e scrittrice, si occupa di arti applicate, soprattutto tessili, svolge attività scientifica e didattica in diversi ambiti: dall’artigianato artistico, alla moda e costume, alla gastronomia. Collabora ad associazioni e riviste, ha al suo attivo oltre 60 pubblicazioni tra cui ‘Cara Marietta…Lettere di Alice Hallgarten Franchetti (1901-1911), Tela Umbra, Città di Castello, 2002’ e‘Le ricette degli Angeli Nieri Mongalli’. Cucina e stile di vita in una famiglia signorile nell’Italia del ‘900’, ‘La Rocca Marsciano’, 2008 (edito anche in inglese) e ‘L’ultima Sibilla. Antiche divinazioni, viaggiatori curiosi e memorie folcloriche nell’appennino umbro-marchigiano’, CARSA, Pescara, 2012, ‘Alice Hallgarten Franchetti. Un modello di donna e di imprenditrice nell’Italia tra ‘800 e ‘900’, Selci Lama, Editrice Pliniana, 2013. Ha collaborato e diretto la progettazione e realizzazione di mostre e di raccolte pubbliche e private, tra cui la Collezione Arnaldo Caprai (Foligno) tra 1984 e 1987 e il museo bottega di Tela Umbra. Lini tessuti a mano dal 1908 (Città di Castello), tra il 1991 e il 1998.