Cent’anni fa nasceva Giorgio Bassani, ebreo che raccontava gli ebrei

di Ilaria Myr

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Giorgio Bassani (foto: Dino Ignani)

“Il più grande interprete dell’ebraismo italiano del ‘900, purtroppo ingiustamente dimenticato”. Così il poeta e scrittore Miro Silvera definisce Giorgio Bassani, di cui ricorre oggi 4 marzo il centenario della nascita. Uno scrittore di grande spessore, noto soprattutto per il romanzo Il giardino dei Finzi Contini, ma in realtà autore di molte altre opere, racconti e romanzi, di altissimo valore, oltre che un valente sceneggiatore di film.

Giorgio Bassani nasce il 4 marzo 1916 in una benestante famiglia ebraica, figlio di Angelo Enrico Bassani e di Dora Minerbi. Trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Ferrara, dove si diploma al liceo classico. Nel 1939, nonostante le leggi razziali, riesce a laurearsi all’Università di Bologna in Lettere,  con una tesi su Niccolò Tommaseo, discussa con Carlo Calcaterra.

Durante la guerra insegna italiano e storia agli studenti ebrei espulsi dalle scuole pubbliche nella scuola ebraica di via Vignatagliata a Ferrara, e diventa attivista politico clandestino. Come antifascista viene rinchiuso, nel 1943, per alcuni mesi, nella prigione cittadina di via Piangipane. Una volta uscito dal carcere, sposa Valeria Sinigallia, entra in clandestinità e lascia Ferrara, prima per Firenze e, subito dopo, per Roma.

Qui trascorre il resto della vita come scrittore e uomo pubblico. Lavora per la Feltrinelli, neonata casa editrice, per la quale riesce a far pubblicare Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e aiuta a divulgare Jorge Luis Borges, Edward Morgan Forster, Ford Madox Ford, Karen Blixen e soprattutto Boris Pasternak il cui Il dottor Živago fu un’anteprima mondiale e un grande successo di vendite.

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Miro Silvera

“Molto presente nella sua opera è la sua città natale, Ferrara, dove ha ambientato molti dei  racconti, come, ad esempio, Una notte del’43, della raccolta Cinque storie ferraresi (vincitore del premio Strega nel 1956)da cui Florestano Vancini si ispirò per il film La lunga notte del ’43 – continua Silvera -. E ovviamente lo stesso Il Giardino dei Finzi Contini, uscito nel 1962, da cui Vittorio De Sica trasse l’omonimo film vincitore dell’oscar come Migliore Film Straniero nel 1970. Fu lo stesso Bassani a scrivere la sceneggiatura, ma quando vide che nel prodotto finale era stata tagliata e cambiata, si infuriò e chiese che il suo nome fosse tolto dai titoli di coda…”.

Una forte identità ebraica
Ma è soprattutto il suo essere ebreo a emergere in molti dei suoi racconti, raccolti ne I romanzi di Ferrara. Ebreo italiano laico, Bassani teneva molto alla propria appartenenza a una storia antica e a una comunità, quella ferrarese, che prima della guerra era molto fiorente.

Come aveva dichiarato lui stesso nel maggio del 1984 in un’ intervista alla rivista francese ‘Chroniques Italiennes’, firmata da Elisabeth Kertesz-Vial, inedita in Italia e pubblicata dalla Nuova Ferrara: “Non ho mai accettato l’idea di raccontare la loro storia (degli ebrei, ndr) solo attraverso l’Olocausto”. “Uno dei miei meriti come scrittore è quello di essere stato il primo ad aver parlato degli ebrei senza alcun clericalismo e senza mai averli situati fuori dalla storia –  diceva Bassani a Elisabeth Kertesz-Vial  – . Man mano che procedevo nella scrittura del Romanzo di Ferrara – diceva – ho sempre trovato negli israeliti italiani e ferraresi in particolare dei nemici. La vera tragedia degli ebrei italiani, e nessuno lo aveva mai detto veramente, è stata quella di finire a Buchenwald e ad Auschwitz pur essendo stati, per la maggior parte, amici dei fascisti. Il rabbino di Ferrara e gli altri erano grandi amici di Italo Balbo”.

Ma era anche “l’unico scrittore al mondo ad aver scritto sugli omosessuali senza mai esserlo stato”, disse nell’intervista parlando del suo libro ‘Gli occhiali d’oro’ e del suo Romanzo di Ferrara, con le cinque storie ricche di riferimenti alla comunità ebraica cittadina. “Non è un vanto di tipo psicologico, si tratta di orgoglio di scrittore e per la prima volta il problema degli ebrei e quello degli omosessuali sono stati affrontati senza alcun atteggiamento di parte con totale chiarezza”.

Gli eventi
Numerosi sono gli appuntamenti con cui viene celebrato questo anniversario in Italia e all’estero. Prima di tutto a Ferrara, dove sono previste diverse iniziative, ma anche in altre città anche europee (Parigi in primis), dove i centri di cultura italiana locali vogliono ricordare il grande scrittore.

Per info: http://fondazionegiorgiobassani.it/

@ilmyr