Osservatorio Enzo Sereni: un intervento sul voto italiano all’Economic and Social Council UN

Opinioni

di Osservatorio Enzo Sereni

 

Comunicato sul voto dell’Italia all’Economic and Social Council delle Nazioni Unite sulle presunte violazioni dei diritti delle donne in Israele

L’Osservatorio Enzo Sereni prende atto con infinita pena del voto della delegazione italiana all’Economic and Social Council delle Nazioni Unite lo scorso 26 luglio.

L’Italia è uno dei Paesi che hanno condannato Israele per avere suppostamente “violato i diritti delle donne palestinesi, la loro promozione e integrazione nello sviluppo della loro società”.

Israele è l’unico Paese al mondo che abbia subito una condanna di violazione dei diritti della donna da parte dell’ONU.

La votazione della Commissione dell’ONU ovviamente non scalfisce la situazione di fatto in Israele, dove la parità di diritti, di opportunità e di carriere è testimoniata, fra l’altro, dal fatto che la Presidente della Suprema Corte di Giustizia è una donna.

Ancora una volta, l’Italia ha scelto col suo voto di allinearsi con Paesi come l’Afghanistan, il Qatar, lo Zimbabwe e la Libia, notoriamente fra i più retrogradi al mondo in materia di diritti civili e di parità fra i sessi.

Ancora una volta abbiamo assistito alla mesta processione dei Paesi dell’Unione Europea di fronte alle mozioni di voto contro Israele: nove hanno votato a favore della condanna, due si sono astenuti, e uno ha votato contro. Contro hanno votato anche Paesi di riconosciuta tradizione democratica come il Regno Unito, il Canada e gli Stati Uniti.

Ancora una volta, il voto dell’Italia contro Israele contraddice le dichiarazioni anche molto recenti di “amicizia fra i due Paesi”, e denuncia una scelta politica scopertamente sensibile nei confronti di altri più potenti interessi.

Se i rapporti bilaterali fra Italia e Israele devono avanzare verso il raggiungimento di importanti obiettivi comuni, è necessario un cambiamento radicale degli ordini spediti dal Governo italiano alle delegazioni diplomatiche del Paese nei principali centri decisionali internazionali.

Osservatorio Enzo Sereni

 

Cos’è l’Osservatorio Enzo Sereni

“La nostra è un’organizzazione apolitica ma il nome che abbiamo scelto è comunque la testimonianza di una certa simpatia verso quel sionismo socialista di cui fu una figura esemplare. Un simbolo ‘vivo’, in cui in tanti di noi si riconoscono”. Da qui – spiega il giurista Emanuele Calò, che ne è il direttore – la scelta di intitolare ad Enzo Sereni un Osservatorio, costituito nel maggio 2022, che vede il coinvolgimento di accademici ed esperti del diritto in sue molte declinazioni e che ha come sua prima finalità quella di contrastare il fenomeno dell’antisemitismo “lasciando un segno negli ambienti giuridici, anche attraverso delle pubblicazioni”. Tra i soci fondatori dell’Osservatorio c’è il Prof. Sergio Della Pergola insieme a Massimo Iovane (ordinario di Diritto internazionale presso l’Università Federico II di Napoli), Francesco Lucrezi (ordinario di Diritti antichi presso l’Università di Salerno) e Giuliano Balbi (ordinario di Diritto penale presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli). Presidente è invece Paolo Pollice, professore emerito di Diritto privato dell’Università Federico II. Mentre due sono i segretari: Mariateresa Amabile e Theodoros Ziliaskopoulos.
“La speranza è che la nostra attività possa aiutare a fare chiarezza e soprattutto a far sì che si colmino alcuni vuoti: la risposta italiana ai fenomeni di odio antiebraico appare infatti spesso insoddisfacente” sostiene Calò, che è anche un dirigente a riposo dell’Ufficio Studi Internazionali del Consiglio Nazionale Notariato e dell’Unione Internazionale del Notariato. L’auspicio, inoltre, è che “al nostro Osservatorio si avvicinino anche tanti giovani: anche in questo ambito un ricambio generazionale è urgente”.