Auschwitz-Birkenau

Memoria è oggi: gli ebrei non sono pezzi da museo

Opinioni

di Roberta Vital

(dalla rubrica L’intervento sul quotidiano il Giornale di domenica 24 gennaio)
Tra pochi giorni il nostro Sindaco, così come tutte le Istituzioni impegnate nella difesa della Memoria, ricorderanno l’orrore che ha macchiato l’Europa. Il 27 Gennaio è la data scelta dalla nostra Repubblica per ricordare la Shoah, Il Giorno della Memoria.
Non dimenticare è nostro dovere così come lo è comprendere, poiché ricordare solamente non impedisce purtroppo alla storia di ripetersi. Ma l’ antisemitismo non è morto con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz e affinché quel Mai più sia un antidoto contro l’odio, il razzismo e l’antisemitismo questa consapevolezza deve accompagnare la Memoria.

Ogni tentativo di banalizzazione o parallelismo decontestualizzato va respinto con fermezza, poiché non aiuta la comprensione del passato né tantomeno quella del presente. La Shoah è specifica.
Non solo il Giorno della Memoria, ma ogni giorno è importante riflettere su cosa si stia facendo concretamente per contrastare l’antisemitismo in tutte le sue forme, sempre più insidioso e virulento.

Gli ebrei non sono pezzi da museo consegnati alla Memoria, né un corpo a se stante, ma sono parte integrante della società. Sono piccoli canarini nella miniera, sono il termometro della democrazia, non sono diversi dagli altri, semplicemente vengono colpiti prima degli altri.

Ancora oggi in Europa e nella nostra Milano, si viene colpiti perché ebrei, ancora oggi in Europa e nel mondo, si è trovata la formula per de-umanizzarli, per appellarli cosicché le aggressioni nei loro confronti sembrino addirittura lecite. La loro fuga dall’Europa sta avvenendo nell’indifferenza generale.
Il negazionismo della Shoah avvelena la nostra società e siamo chiamati tutti a sentirci parte in causa nella difesa della democrazia.

IL CASO ANNA FRANK E IL SIGNIFICATO DI UNA CELEBRAZIONE:
LA MEMORIA NON BASTA SE NON SI CAPISCE CHE GLI EBREI NON SONO PEZZI DA MUSEO

La nuova definizione operativa di antisemitismo dell’IHRA indica la strada per la tutela della libertà individuale, in difesa dei diritti umani affinché quel Mai più non rimanga parte di una Memoria museificata.
Le Chaim, la Vita è una parola frequentemente utilizzata dagli ebrei, ancorati alle proprie radici, alla storia, alla Memoria ma con lo sguardo rivolto al futuro e sempre alla vita.
Per non dimenticare e per andare avanti con l’immenso bagaglio che i nostri testimoni hanno lasciato con tanta sofferenza e per la vita.
Osservatorio Solomon sulle Discriminazioni