Fa bene Trump a negare i finanziamenti all’UNRWA?

Opinioni

di Angelo Pezzana

[La domanda scomoda]

L’amministrazione Trump dice basta ai finanziamenti all’UNRWA e ai 365 milioni di dollari che da 68 anni
i palestinesi ricevono per mantenere lo status di profughi. Sbaglia? Oppure è una decisione sacrosanta?

Gli Stati Uniti hanno deciso di non finanziare più l’UNRWA – l’impegno annuale era di 365 milioni di dollari -, l’agenzia che da 68 anni si occupa dei rifugiati palestinesi che avevano lasciato Israele dopo la proclamazione dell’Indipendenza nel 1948, una agenzia creata per occuparsi unicamente di loro, malgrado l’Onu disponesse già dell’ANHCR (Alto Commissariato delle nazioni Unite per i Rifugiati ). Dopo il riconoscimento di Gerusalemme capitale e lo spostamento della ambasciata da Tel Aviv, Trump ha anche dichiarato che l’attività della agenzia fino ad oggi non ha fatto altro che alimentare l’instabilità della regione. Da circa 700 mila che erano nel ’48, i profughi sono oggi circa 5 milioni, essendo questo l’obiettivo: mantenere vivo il conflitto con lo Stato ebraico. Per questo fine l’integrazione negli stati arabi vicini, grazie all’UNRWA, è sempre stata impedita. Il direttore Chris Gunness e le autorità palestinesi adesso temono che, sotto pressione degli Usa, Libano, Siria e Giordania potranno farsi carico del loro assorbimento e temono che il capitolo UNRWA non rientrerà più nei colloqui che dovrebbero segnare la fine del conflitto con Israele… e migliaia di impiegati/burocrati al servizio della causa palestinese perderanno il posto, direttore compreso.
Si può dire che la notizia è di una certa importanza? Eppure non ha suscitato l’interesse che doveva, forse perché – finalmente – i media avrebbero dovuto spiegare ai loro lettori/telespettatori quali erano le attività “umanitarie” della suddetta agenzia: indottrinare, lavando loro il cervello, gli studenti in ogni ordine di scuola a diventare “combattenti” contro gli ebrei. Come dirlo oggi, se finora è stato un segreto ben custodito? Hanno protestato i soliti divulgatori nostrani di disinformazione e, ovviamente, i palestinesi. Saeb Erekat, il negoziatore dell’Autorità Palestinese, ha dichiarato: «È un atto contro le forze moderate in Palestina e Israele: chi è che ha dato agli Usa il diritto di approvare chi ha rubato la mia capitale, la mia moschea di Al Aqsa, la mia chiesa del Santo Sepolcro?». Proprio così! L’Unione Europea, il secondo finanziatore di UNRWA, ha chiesto con urgenza agli Usa di fare marcia indietro da questa “riprovevole decisione”. Che continuerà a finanziare l’Agenzia e che cercherà altri partner. Con la UE si è subito allineato l’inglese Jeremy Corbyn: poteva mancare?
Netanyahu ha applaudito la decisione di Trump: «Le attività dell’UNRWA sono uno dei problemi centrali che perpetuano il conflitto».
Non si conosce, sempre che ci sia, la posizione italiana. Continuerà a seguire la scelta di Bruxelles, visto che fa parte della UE, oppure seguirà l’esempio degli Usa, dato che siamo anche parte dell’ONU?