“Fàlfal”, il racconto inedito di Guido Lopez sorprende per la sua attualità

Libri

di Michael Soncin
Dal 2014 l’archivio di Guido Lopez è riconosciuto di particolare interesse storico. Proprio da questa cesta di carte è stato prelevato Fàlfal, racconto mai pubblicato prima, inedito assoluto, appena dato alle stampe in occasione del centenario della nascita dello scrittore. La pubblicazione è a cura di Mursia, casa editrice che ha già pubblicato altri testi di Lopez, come il più noto Milano in mano.

Arricchito dai disegni del figlio Fabio Lopez, percorrendolo troveremo degli indizi, come il nome ‘Abelardo’, che celano un omaggio a I nostri antenati di Italo Calvino.

Fàlfal, in parte dattiloscritto, in parte scritto a penna, si presume fosse stato composto con molta probabilità dopo la Guerra dei Sei Giorni, quindi dopo il giugno del 1967, quando venne a cessare il legame tra la sinistra e lo stato di Israele.

«Questo racconto inedito ci è parso fin dall’inizio di una straordinaria attualità. Non possiamo non leggerlo oggi, senza sapere quello che abbiamo vissuto negli ultimi sei mesi». A dirlo è il professore Alberto Cavaglion, storico dell’ebraismo, curatore del volume assieme a Fabio Lopez, durante la presentazione il 15 aprile a Milano presso il CDEC – Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea. Chiaro il riferimento di Cavaglion al pogrom del 7 ottobre 2023 in Israele e a tutte le vicende che si sono poi susseguite.

Alla serata presente anche l’attore e regista Rosario Tedeschi che ha letto alcune parti di quello che possiamo definire un apologo.

“Così, l’antipatia verso gli ebrei cominciò, al di là di ogni sospetto di preconcetto antisemitismo, proprio in sede universitaria”.

 “Persino in Israele – disse – persino a casa loro. E persino in Nicaragua – continuò il Ministro – dove al contrario ne trovi uno su 10.000. E negli Stati Uniti, dove sono così numerosi. E così potenti”, concluse a voce più bassa.

Fàlfal, definito per alcuni accenti ironico, per altri grottesco, non può infatti che spiazzare per la sua incredibile attualità, dove il destinatario non è solo il popolo ebraico, ma tutte le minoranze, tutti coloro che per propria indole e tradizioni si distanziano dal sonnambolico conformismo, forse proprio lo stesso imperante conformismo di cui parlava il suo caro amico, Gillo Dorfles, vicino di casa in Piazzale Lavater a Milano, nel saggio Conformisti.

Fabio Lopez con accanto proiettato sullo schermo l’originale dattiloscritto di “Fàlfal”

Un piccolo compendio di storia dell’ebraismo

Il volumetto si può considerare un piccolo estratto di storia dell’ebraismo, perché oltre al breve racconto sono presenti due recensioni e due carteggi.

 “Se di tutti i libri usciti a testimonianza degli anni della tempesta uno solo dovesse salvarsi, io sceglierei il diario che una ragazza ebrea tra i 13 e i 15 anni scrisse quasi giorno per giorno  guardando in se stessa e nel piccolo mondo che la circondò per ventiquattro mesi…”.

La prima recensione, come si può ben comprendere, riguarda Il Diario di Anna Frank. Lopez fu uno dei primi in Italia a coglierne la grandezza, quando il diario ancora non aveva raggiunto la grande fama planetaria. Venne pubblicata su L’Eco della educazione ebraica nel 1954, anno dell’uscita della prima edizione italiana del diario.

La seconda recensione riguarda il libro Il sistema periodico di Primo Levi, altro grande scrittore della “tempesta”. Venne pubblicato sui nostri media e cioè sul Bollettino della Comunità Israelitica, oggi conosciuto come Mosaico Bet Magazine. Era l’estate del 1975.

“Il sistema periodico è forse il primo libro al mondo in cui la chimica diventa protagonista esistenziale; e ci offre la riconferma, dopo le due “cantiche” precedenti, che in Primo Levi sentimento e ragione si uniscono vittoriose sugli opposti estremismi della vendetta e del perdono, e sulla disfatta dell’oblio: che è poi una vittoria di timbro molto ebraico”.

Ed infine troviamo qui i carteggi di Guido Lopez con Primo Levi, tra il 1975 e il 1987 – coi commenti a cura di Cavaglion, dove si nota il passaggio da un rapporto più formale dato dal Lei ad una sempre più profonda e sintonica amicizia in favore del Tu.

Dopo la scomparsa di Levi, il carteggio di Guido con Edith Bruck – commentato da Fabio Lopez – iniziato nel 1969, fino al giugno del 1999, si farà via via sempre più intenso.

Guido Lopez (1924-2010) è stato uno scrittore, uno storico, un giornalista. Questo volume vuole portare avanti la memoria di una grande personalità, senza dubbio multiforme, un personaggio noto nella sua amata Milano e nella comunità ebraica cittadina, che assieme a molti altri come lui, per la sola “colpa” di essere ebreo, dovette fare i conti con le nefandezze della Shoah, riuscendo a salvarsi, uno dei pochissimi, fuggendo in Svizzera.

Guido Lopez, Fàlfal, A cura di Alberto Cavaglion e di Fabio Lopez Nunes, pp. 68, Mursia, euro 7,00