Come smontare le bugie su Israele, secondo Fiamma Nirenstein

Libri

di Nathan Greppi
Israele sarebbe davvero uno Stato razzista? E gli ebrei dei colonizzatori in una terra altrui? È davvero un genocidio quello che sta avvenendo a Gaza? Queste sono solo alcune delle falsità alle quali la giornalista Fiamma Nirenstein prova a ribattere nel suo ultimo libro, Le 10 bugie su Israele, pubblicato dalla Federazione Associazioni Italia Israele.
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In occasione dei 75 anni delle relazioni diplomatiche fra Italia e Israele e con la guerra contro Hamas ancora in corso, il volume, in origine pubblicato nel 2016 in allegato a Il Giornale, torna in una versione rivista alla luce degli ultimi avvenimenti. Esso si propone di sfatare i principali pregiudizi e luoghi comuni antisraeliani che vengono costantemente diffusi sia sui social che attraverso i media tradizionali.

Nel libro, la Nirenstein spiega come non sia mai esistito uno Stato palestinese prima della nascita d’Israele, in un territorio che prima del Mandato Britannico era stato per secoli parte dell’Impero Ottomano. Lo stesso termine “Palestina”, del resto, venne coniato dai romani per indicare delle province del loro impero, ispirandosi all’antico popolo dei filistei, nemici giurati degli ebrei.

Un altro luogo comune è che alla radice del conflitto vi sia l’occupazione dei territori palestinesi, che i più ignoranti o in malafede fanno risalire al 1948; in realtà, come spiega l’autrice, già nel 1947 le Nazioni Unite votarono a favore della divisione del territorio in uno Stato per gli ebrei e uno per gli arabi, una scelta che questi ultimi rifiutarono. Mentre l’occupazione della Cisgiordania è iniziata nel 1967; prima di allora, il territorio era stato occupato per quasi un ventennio dalla Giordania, senza che nessuno si scandalizzasse.

“La lettura degli eventi si è fatta assai più aspra e più dolente” dopo il 7 ottobre, ha spiegato la Nirenstein nel corso della presentazione del libro avvenuta a Roma il 15 aprile. “l’urgenza di dire la verità, a fronte delle bugie, è uscita da qualsiasi dimensione accademica per diventare una necessità quotidiana”. Secondo lei, le bugie “sono diventate delle armi atomiche, di cui si sta facendo uso per distruggere lo Stato d’Israele e per distruggere il popolo ebraico”.

In un periodo in cui, dopo i fatti del 7 ottobre, si è manifestata in Occidente un’ondata di antisemitismo tra le peggiori della storia recente, questo testo può servire anche come un manuale per imparare a controbattere alle menzogne degli odiatori di Israele.