Il Maghen David in mostra a Milano

Eventi

di Roberto Zadik

L’arte israeliana e la sua rappresentazione della Stella di David è stata al centro di una serata emozionante, giovedì 22 settembre. La comunità ebraica milanese ha dedicato la mostra a Emy Blanga, scomparsa lo scorso luglio.

Nella sala dell’Adei Wizo, colma di gente, è stata presentata la mostra “Maghen David” che, in corso fino al 28 settembre, ha come tema dominante la Stella di David, rappresentata nei modi più disparati e originali da una trentina di giovani artisti israeliani. Fotografie, dipinti e raffigurazioni di vario genere sono protagoniste assolute di un’iniziativa realizzata dalla pittrice Rachel Ziv, curatrice della mostra e dalla professoressa Varda Rothstein Mayer. Dopo aver ricordato Emy Blanga, di cui hanno parlato il presidente Roberto Jarach e Sylvia Sabbadini dell’assessorato ai Giovani (“era un po’ come una mamma che ci dava consigli utili e saggi”), è cominciata la conferenza dove Rachel Ziv ha preso la parola spiegando che “Il Maghen David è uno dei simboli più emozionanti dell’umanità; l’origine del nome la troviamo nei tehillim dove viene detto che David ha Melech, il re David, ha usato lo scudo per proteggere Am Israel”. Otre a questo la signora Ziv, con la traduzione simultanea in italiano di Sylvia Sabbadini, ha poi spiegato singolarmente ogni opera sottolineando l’originalità di ognuna di esse. Qualche esempio? Viene subito in mente la fotografia di Keren Gillerman intitolata “Passato e presente nelle nostre mani”, che rappresenta il braccio di un bambino che si congiunge a quello di un’anziana deportata, marchiato con il numero, e sotto una bandiera di Israele. Da quest’opera è stato realizzato un francobollo dalle Nazioni Unite. Proseguendo tra le opere esposte, ce n’è per tutti i gusti.

Ogni lavoro possiede un suo messaggio ben definito, una grande forza espressiva e cromatica. È il caso di dipinti molto interessanti e densi di significato come lo “Shemà Israel con Maghen David” di Nava Sofer oppure del Maghen David arancione su sfondo rosso di Yakov Kovaz che con il suo contrasto di tinte non può certo passare inosservato. Fra le opere degne di nota sono anche l’immagine che rappresenta una “colomba della pace che non volerà” per arrivare alla foto che raffigura il quartiere ortodosso di Mea Shearim il giorno di Yom Ha’Atzmaut.