Il contributo ebraico all’editoria italiana: il 23 maggio un convegno al Memoriale della Shoah

Eventi

di R.I.
Con una lettera al Direttore della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Gadi Luzzatto Voghera, è stato comunicato il conferimento della Medaglia del Presidente della Repubblica al Convegno “Il contributo del mondo ebraico allo sviluppo dell’editoria italiana. Dall’Unità alle leggi razziali”.

La giornata di studi, organizzata da CRELEB (Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca) dell’Università Cattolica e Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, avrà luogo martedì 23 maggio 2023 dalle 9.30 alle 18 presso il Memoriale della Shoah di Milano in Piazza Edmond J. Safra 1 a Milano.

Dopo i saluti iniziali di Ricardo Franco Levi (Presidente AIE), interverranno alcuni tra i maggiori esperti di editoria e cultura ebraica, tra cui Edoardo Barbieri (Direttore CRELEB e Master Professione Editoria dell’Università Cattolica di Milano), Gadi Luzzatto Voghera (Direttore Fondazione CDEC) e Vittore Armanni (Responsabile del patrimonio archivistico e bibliografico della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli).

Oggi in Italia ci sono circa 5.000 case editrici; le radici di alcune di queste sono legate alla cultura ebraica. Il fermento culturale successivo all’Unità d’Italia ha permesso infatti di assistere a una sempre maggiore integrazione della popolazione ebraica, la cui borghesia, nei grandi centri culturali quali Milano, Firenze e Roma, ha rivestito incarichi di primo piano nel mondo editoriale e giocato un ruolo cardine nell’apertura dell’orizzonte culturale italiano verso l’estero.

Importanti case editrici sono fondate da personalità ebraiche, come Emilio Treves, fondatore della casa editrice F.lli Treves (nella foto), Federigo Enriques, della casa editrice Zanichelli, Leo Samuel Olschki da cui l’omonima casa editrice e – anche qui la casa editrice ha il nome del suo fondatore – Angelo Fortunato Formíggini, protagonista della cultura italiana degli anni Venti e Trenta e primo suicida contro le leggi razziali e le persecuzioni del regime fascista. Molti gli autori che devono a questi editori la loro fama. Tra i tanti esempi, la scoperta da parte di Treves di D’Annunzio e Verga. Sempre Treves è stato anche il primo editore a pubblicare in Italia Tolstoj. Determinante anche il contributo nel campo della distribuzione: si deve infatti a Giulio Calabi la nascita del più grande distributore librario della penisola, Messaggerie Italiane.

«A 85 anni dalle Leggi razziali italiane – commenta Edoardo Barbieri –  si è voluto dar voce a una necessità storica impellente: tentare, attraverso la voce di molti esperti, di descrivere un ecosistema editoriale che vide per oltre mezzo secolo non solo la forte integrazione degli ebrei italiani nella vita culturale del paese, ma un loro specifico e rilevantissimo apporto: si pensi a figure come quella di Laura Orvieto per la letteratura infantile o di Angelo Fortunato Formíggini per la promozione editoriale».

«L’emancipazione degli ebrei in Italia – osserva Gadi Luzzatto Voghera –   ha liberato risorse intellettuali che fino alla metà dell’Ottocento erano rimaste inespresse. Il binomio ebreo-scrittura, tradotto nella tradizione nel concetto di ‘popolo del libro’, ha trovato nell’esperienza dell’Italia postunitaria nuove strade, che questo convegno tenterà di esplorare offrendo nuovi spunti di conoscenza e approfondimento».

Gli atti del convegno saranno pubblicati da Ronzani Editore, casa editrice specializzata in narrativa, saggistica e poesia con una collana specificatamente dedicata alla pubblicazione di volumi sulla cultura tipografica ed editoriale.

In allegato il programma dettagliato dell’evento.

La comunicazione dell’evento è curata dagli allievi del Master Professione editoria cartacea e digitale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in coordinamento con gli uffici comunicazione del CRELEB e della Fondazione CDEC.

 

(Foto: Vittorio Matteo Corcos, Ritratto dell’editore Emilio Treves)