Grande festa al Noam per la rinascita dell’UDAI. Presente anche il ministro israeliano Israel Katz

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di Paolo Castellano
Una serata che rimarrà storica e unica quella che si è svolta il 4 dicembre presso il Centro Noam per celebrare la rinascita di una rinomata associazione pro-Israele come l’Unione Democratica Amici Israele (UDAI), rivitalizzata dall’opera e impegno dei suo promotori e rappresentanti Luciano Bassani, Enrico Mairov e Marcello Di Capua. Oltre alle personalità presenti tra il pubblico, all’incontro hanno partecipato il Rabbino capo di Milano Rav Alfonso Arbib, l’ex presidente della comunità milanese Raffaele Besso, l’attuale presidente Milo Hashbani, il vice governatore lombardo Fabrizio Sala, introdotti e moderati da Davide Nassimiha. Attesissima inoltre la presenza di due illustri ospiti israeliani come il neo ambasciatore d’Israele in Italia Dror Eydar e l’attuale ministro degli Esteri Israel Katz

Rav Arbib ha ribadito davanti ai rappresentanti israeliani che la comunità ebraica milanese si stia battendo pubblicamente affinché l’antisionismo venga equiparato all’antisemitismo: «Più volte ci ripetono che l’antisionismo è una posizione su un movimento del 1800. Sappiamo che però non è così. Gli antisionisti vogliono negare il millenario legame tra Israele e il popolo ebraico. Un legame che va al di là di qualsiasi problema politico». Luciano Bassani ha confermato l’analisi di Rav Arbib, sostenendo che la rinascita dell’associazione sia stata concepita per opporsi – come oggi e in passato – agli atteggiamenti d’odio nei confronti di Israele e degli ebrei.

«L’UDAI è stata fondata negli anni ‘60 e supportata da figure di rilievo come Seniga, Nenni, Tonioli e Pannella. Queste persone hanno affrontato le sfide che oggi dobbiamo affrontare noi: i costanti attacchi verso Israele sia da parte dell’estrema Destra e Sinistra», ha sottolineato Bassani, sostenendo che l’UDAI monitorerà e si opporrà all’antisionismo e all’antisemitismo in Italia. Dello stesso avviso, il rappresentante UDAI Di Capua che ha anche dichiarato che l’Unione Europea abbia il dovere di riconoscere le radice giudaico cristiane del territorio europeo senza cedere alla propaganda antisraeliana. «Oggi la democrazia nel Mediterraneo è in pericolo e abbiamo bisogno di paesi, come Israele e l’Italia, che difendano le libertà civili e individuali dagli attacchi dei nemici», ha aggiunto Di Capua.

«L’UDAI lavorerà con le comunità ebraiche e con tutte le associazioni pro-Israele presenti sul territorio italiano. Il processo di collaborazione tra Israele e Italia si svolgerà anche attraverso la condivisione di progetti scientifici che saranno incentivati persino dalla Regione Lombardia. Israele è una “nazione start-up” e ha molto da insegnare ai giovani imprenditori italiani», ha detto il presidente dell’associazione Mairov, aggiungendo che in cantiere ci sono diverse iniziative economiche, ambientali e culturali per diffondere il valore della convivenza e della pace. 

L’ambasciatore Eydar ha poi delineato brevemente il rapporto storico che gli ebrei hanno con Israele, specificando che lo Stato ebraico ha bisogno dell’appoggio politico dell’Europa per contrastare quegli stati canaglia che desiderano l’annientamento di Israele. Molto divertente il siparietto del diplomatico in cui ha parlato in persiano, entusiasmando il pubblico presente. «I miei genitori hanno trovato una calda accoglienza in Israele dopo essere stati cacciati dall’Iran. Lì hanno potuto costruire la loro casa e allevare 6 bambini. Quando ero piccolo la mia famiglia faceva delle discussioni sull’avvento del messia, per loro il messia era Israele perché aveva fornito protezione a milioni di ebrei», ha raccontato Eydar, augurando buon lavoro all’UDAI.

«Osserviamo con preoccupazione il crescente antisemitismo in Italia ed Europa. Gli ebrei hanno diritto di vivere in tranquillità senza correre nessun pericolo. Israele è e sempre sarà al vostro fianco per combattere l’antisemitismo», ha dichiarato Katz. Il ministro degli Esteri ha poi affermato che nei prossimi giorni chiederà ai rappresentanti politici italiani di riconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele e di prendere una posizione comune sulle attività militari dell’Iran, che più volte ha dichiarato di voler produrre una bomba atomica da lanciare sul territorio israeliano. «Israele chiede all’Italia di supportarci nella campagna americana sulle massime sanzioni all’Iran. Il regime iraniano impoverisce la sua popolazione per finanziare il terrorismo internazionale, sparando a chi poi protesta in piazza. Israele vuole la pace nella Regione e sta cercando di realizzarla attraverso l’incremento delle relazioni con i paesi arabi», ha esclamato Katz. «L’UDAI come le altre associazioni sono i rappresentanti di Israele in Italia. Vi ringrazio di cuore per il vostro impegno».