megalopoli di 5mila anni fa ritrovata vicino a Tel Aviv

Israele, scoperta megalopoli dell’età del Bronzo da 6 mila abitanti

Arte

di Ilaria Ester Ramazzotti
Un’enorme metropoli di 5 mila anni fa, che ospitava circa 6 mila residenti, è stata scoperta a nord di Tel Aviv. L’antica città, denominata En Sur, è ampia tre chilometri quadrati ed è il più grande insediamento della prima età del bronzo mai riportato alla luce in Israele. Lo ha annunciato la Israel Antiquities Authority il 6 ottobre. Ritrovata nel corso di lavori di costruzione stradale accanto alla più recente città del Paese, Harish, potrebbe riscrivere la storia finora conosciuta sulle prime urbanizzazioni avvenute anticamente nell’area.

La notizia è riportata dal Times Of Israel del 6 ottobre scorso, che ha pubblicato le dichiarazioni dei direttori degli scavi Itai Elad, Yitzhak Paz e Dina Shalem. “È molto più grande di qualsiasi altro sito noto nella terra di Israele e fuori, in Giordania, Libano, Siria meridionale – ha dichiarato il co-direttore dello scavo Yitzhak Paz -. Una città del genere non avrebbe potuto svilupparsi senza avere dietro di sé una guida e un sistema amministrativo. La sua impressionante pianificazione, gli strumenti portati fin qui dall’Egitto e le impronte di sigilli trovati nel sito, ne sono la prova. Questa era una megalopoli, per la prima Età del Bronzo (fine del quarto millennio a.C.). E anche se non avevano ancora sviluppato un sistema di scrittura, le migliaia di abitanti si guadagnavano da vivere con l’agricoltura e commerciavano con regioni diverse, persino con culture e regni diversi della stessa area. Questa è la prima New York del Bronzo della nostra regione, una città cosmopolita e pianificata”.

“Lo scavo in questo sito ha rivelato due insediamenti principali – ha spiegato Shalem -. Il primo ha circa 7mila anni. È un insediamento agricolo molto grande. Duemila anni dopo, un altro insediamento divenne una delle prime città conosciute in questa zona del mondo”.

“Il sistema di strade e di edifici – specifica Elad – rivelano un piano regolatore molto ragionato. Uno degli edifici più sorprendenti, un unicum rispetto agli altri, indagati nel resto della città, doveva essere un tempio o un santuario”. Negli scavi sono state ritrovate tracce di riti sacrificali.

“Lo studio di questo sito – garantisce Paz – cambierà per sempre ciò che sapevamo della nascita dell’urbanizzazione nella Regione. Quello che abbiamo appreso grazie a questi scavi, cambierà i testi tradizionali odierni dell’archeologia su Israele”.