La Fondazione al lavoro con due nuovi progetti per la Scuola

Scuola

di Fondazione Scuola

Grazie alla Fondazione Scuola è stata completata la ristrutturazione del terrazzo per le elementari, inaugurato con una bellissima sukkà. Inoltre, è stato avviato per medie e superiori il progetto sui bisogni educativi speciali che coinvolge insegnanti, famiglie e studenti.

Inaugurato il “nuovo” terrazzo
I bambini della scuola primaria hanno ora a disposizione un terrazzo nuovo di zecca: inaugurato il 13 ottobre, durante Sukkot, è stato ristrutturato dalla Fondazione Scuola e trasformato in un gradevole spazio per la didattica e il gioco all’aperto. Situato al primo piano della Scuola, il terrazzo si estende su circa 300 metri quadrati e da tempo necessitava di un lavoro di rifacimento: «Un sogno e un bisogno che è stato possibile realizzare grazie alla Fondazione Scuola, sempre attenta alle necessità di chi nella scuola lavora tutti i giorni» commenta Diana Segre, collaboratrice del coordinatore didattico per infanzia e primaria e motore del progetto. «Grazie al generoso contributo della Fondazione il terrazzo ospita anche una grande sukkà, una bellissima sorpresa per bambini e bambine, che ne usufruiranno ogni anno».
Con i lavori di rifacimento la vecchia pavimentazione è stata sostituita con una copertura in erba sintetica, dove i bambini possono sedersi per svolgere attività; la parete di confine e il muretto che funge da parapetto sono stati rivestiti di materiale antiurto, la rete di sicurezza è stata sostituita. Infine, è stata eliminata la canna fumaria che attraversava il terrazzo, con un intervento di modifica strutturale dell’impianto di riscaldamento. «La realizzazione di questo progetto è frutto di una visione ampia della Fondazione, che coglie quando una richiesta arriva dalla professionalità docente, da un’esigenza reale che unisce didattica e aspetto educativo» dice Diana Segre. «Ringrazio in particolare Dalia Gubbay che vi si è dedicata con la sua speciale passione per la Scuola, sapendo che il rispetto per l’attività didattica si esplica anche attraverso la cura dei luoghi e degli spazi».

Un progetto dal nome eloquente
Avviato anche il nuovo progetto dedicato ai disturbi dell’apprendimento degli studenti. Il nome del progetto è di per sé eloquente – “Bisogna esplorare sapientemente così da poter dire domani saremo autonomi” – e ne sottolinea l’obiettivo: fornire ai ragazzi con problemi di apprendimento strategie per sviluppare le proprie capacità in modo da raggiungere un livello di autonomia che consenta loro di avere successo negli studi. Il progetto è stato voluto dal preside Marco Camerini ed è finanziato dalla Fondazione Scuola: a coordinarlo per le scuole secondarie è Eliana Feyer, psicoterapeuta e già docente di filosofia e storia: «Si tratta di un progetto che coinvolge gli insegnanti, le famiglie e gli studenti e che si avvale della collaborazione di Lucia Barolo, psicologa specializzata che ha già lavorato in questo ambito con la Scuola Ebraica di Torino», spiega Feyer. «La prima fase è formare gli insegnanti a comprendere una diagnosi di disturbo dell’apprendimento, a capire le difficoltà dell’alunno ma anche a valorizzarne i punti di forza. Questi ragazzi hanno un buon potenziale cognitivo e intellettivo, e gli insegnanti devono aiutarli a trovare la strada per esprimerlo». Dopo un incontro per uniformare le conoscenze dei docenti sono cominciati gli incontri pratici, nei quali Lucia Barolo porta esperienze ed esempi guidando gli insegnanti nella definizione di strategie di supporto per ogni ragazzo. La fase successiva sarà il coinvolgimento delle famiglie: «Sarà un percorso di ascolto per capire le difficoltà ma anche di “alfabetizzazione”, perché spesso i genitori si aspettano dalla Scuola misure che non aiutano a sviluppare il potenziale dei loro figli» dice Feyer. «Chi riceve più aiuto ha poi meno strumenti per essere autonomo, e vogliamo quindi spiegare che è necessario stimolare i ragazzi, richiedere loro motivazione e sforzi: solo così potranno sviluppare nuove risorse». L’ultima fase del progetto sarà costituita dal lavoro individuale con i ragazzi. Nel sostenere il progetto la Fondazione Scuola è stata come sempre attenta ai bisogni speciali: «Per qualsiasi iniziativa su questo tema ho sempre trovato grande sensibilità. La Fondazione è l’anima che ci permette di fare scuola sapendo che possiamo arrivare a tutti gli alunni» conferma Eliana Feyer.