Ricordare, tramandare, ammonire.

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Per i giovani, soprattutto. E per tutti gli altri, quelli che hanno vissuto gli anni terribili della Shoah e quelli che non li hanno vissuti.
In tutta Italia il calendario di manifestazioni per la celebrazione della Giornata della Memoria è anche quest’anno molto ricco.
Il sito dell’Unione delle comunità ebraiche italiane può servire da guida sia alla giornata sia ai diversi appuntamenti.
Anche in Lombardia gli appuntamenti di rilievo sono numerosi. In coda a questo testo il lettore potrà trovarne una selezione aggiornata.
Ma questo periodo di meditazione e di ricordo ha già offerto importanti occasioni di riflessione, come nella recente cerimonia di Segrate, dove le autorità cittadine hanno intitolato un parco e un auditorium al piccolo Sergio De Simone, il bambino italiano assassinato dopo la deportazione con altri 19 coetanei ad Amburgo quando la guerra era ormai ai suoi ultimi giorni. E come la semplice cerimonia di Gandino, in provincia di Bergamo. Nello storico Salone della Valle del centro lombardo, è stato consegnato il più alto riconoscimento dello Stato di Israele, quello di Giusto fra le nazioni, ai discendenti delle quattro famiglie gandinesi che, tra il 1943 e il 1944, in piena guerra, diedero ospitalità e salvarono la vita a una sessantina di ebrei ricercati dai nazisti che così poterono scampare alla Shoah. Shai Cohen, consigliere per gli affari politici e relazioni esterne dell’ambasciata d’Israele a Roma, in rappresentanza del governo israeliano, e il sindaco Gustavo Maccari hanno consegnato la pergamena e la medaglia a Giuseppe Ongaro, figlio di Bortolo e Battistina Servalli; Margherita Rudelli, figlia di Vincenzo Rudelli; Franco e Maurizio Servalli, figli di Giovanni Servalli, e monsignor Giovanni Carnazzi, nipote di Francesco Lorenzo Nodari e Maria Chiara Carnazzi Nodari, volendo esprimere la gratitudine per quanto i loro genitori e parenti hanno fatto per gli ebrei rifugiati a Gandino, mettendo a rischio la loro stessa vita.
La cerimonia svoltasi alla presenza del presidente della Provincia Valerio Bettoni, del presidente della Comunità montana Valle Seriana Bernardo Mignani e di molta gente del luogo. Il sindaco Maccari nel ricordare i meriti dei concittadini premiati, ha sottolineato: «Ci sono a Gandino molte altre famiglie che in quel periodo tennero un analogo nobile comportamento e sulla loro meritoria azione sono state promosse ricerche storiche per poter rendere merito al loro operato». Cohen ha menzionato Marina Lowi che, con la madre e il fratello, e come altri compatrioti, ebbe salva la vita grazie alle famiglie gandinesi (è stata letta una sua lettera di ringraziamento inviata per l’occasione dagli Stati Uniti dove vive) mettendo in risalto i significati della cerimonia: «Il gesto di oggi – ha detto il rappresentante di Israele – ha molteplici significati: di riconoscimento personale per i cittadini gandinesi, di rievocazione della Shoa per l’umanità, di monito per tutti contro vecchie e nuove forme di antisemitismo».
Marina Löwi era una bambina in fuga, con la mamma e il fratellino. Il destino li portò in un paese della bergamasca, Gandino, che si rivelò, per loro e per una sessantina di altri ebrei, la salvezza, grazie in particolare ad alcune persone che, a rischio della propria vita, si adoperarono per salvarli. La donna non si è più dimenticata di Gandino e della sua gente e così, su suggerimento di Gigliola Lopez del Cdec, si è messa in contatto, dal New Jersey dove vive, con l’ambasciata di Israele a Roma e quindi con il Yad Vashem, per segnalare il caso e chiedere che fosse dato ai cittadini di Gandino il riconoscimento di Giusto delle Nazioni.
Marina Löwi ha scritto una lunga lettera ai gandinesi indirizzata al sindaco Maccari: “Abbiamo ricevuto rifugio a Gandino da gente eroica. Anche loro intrappolati nella tempesta della tirannia nazista… Per questo per tutta la mia vita sono stata così grata alle persone che hanno dato rifugio a una giovane mamma con due bambini dai furori razzisti”. Nel 1948, nel terzo anniversario della Liberazione, gli ebrei profughi a Gandino consegnarono all’allora sindaco Zilioli una pergamena di ringraziamento, ancor oggi esposta al municipio, su cui si legge: “Gli ebrei che in questo Comune ebbero rifugio e il bene supremo di salvare la vita, ricordano con commossa riconoscenza e perenne gratitudine quanti tra i generosi abitanti di questo Comune furono loro prodighi di cure e di aiuti, spesso a rischio di compromettere per sempre il loro stesso avvenire. Possa tale nobile esempio in questo mondo ancora travagliato da odi inumani e sconvolto da chi antepone tuttora l’interesse alla morale, essere di monito ai presenti e da guida alle generazioni future”.
In oltre due anni di soccorso, di ebrei nascosti, aiutati a fuggire, a Gandino non si è verificato mai neppure un atto di delazione. Anche per questo, è stato chiarito, il titolo di Giusto delle Nazioni non riguarda soltanto alcune famiglie, ma tutto il paese.
Momenti di grande commozione anche a Segrate, al Centro civico di Milano Due. Lì è stata ricordata la tragedia di venti bambini. Deportati da ogni parte d’Europa ad Auschwitz-Birkenau, scelti con l’inganno e trasportati nel campo di Neuengamme per essere torturati dai nazisti come cavie da esperimento vennero, a guerra quasi terminata, impiccati nella scuola amburghese di Bullenhuser Damm e, infine, riportati a Neuengamme per essere cremati.
Due targhe sono state scoperte per l’occasione da Tatiana Bucci, cugina di Sergio De Simone (unico italiano tra le venti vittime innocenti), che insieme alla sorellina Andra visse le ultime ore di Sergio nella baracca di Birkenau e scampò miracolosamente alla chiamata del dottor Mengele “chi vuol veder la mamma faccia un passo avanti…”.
All’inaugurazione erano presenti anche Marco De Simone, fratello di Sergio, uno dei 20 bambini di Bullenhuser Damm, il senatore Enrico Pianetta, presidente della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei Diritti umani, Guido Possa, viceministro per l’Università.
L’auditorium del Centro Civico è stato intitolato a Sergio de Simone. Di fronte all’auditorium sorgerà il Giardino della Memoria, un campo di rose bianche, 20 piante in memoria dei bambini che hanno perso la vita a Bullenhuser Damm, donato dal comune di Segrate. Questo giardino presto vedrà la luce anche presso lo Yad Vashem a Gerusalemme, per iniziativa della neonata Yad Vashem Society in Italy che si propone di mantenere viva la memoria della tragica storia dei 20 bambini di Bullenhuser Damm, simbolo del milione e mezzo di bambini scomparsi a causa della Shoah e di raccogliere fondi che permettano la divulgazione e la ricerca storica dell’istituto.
Contemporaneamente è stata inaugurata la mostra “Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti – I 20 bambini di Bullenhuser Damm, una carezza per la memoria”.
La mostra è ispirata al libro omonimo curato da Maria Pia Bernicchia, edito da Proedi (www.proedieditore.it/20bambini) e potrà essere visitata fino al 2 febbraio dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 12.30.
Andrea Jarach, organizzatore dell’evento e presidente di Ponte Azzurro, un’associazione culturale che promuove iniziative ed eventi per favorire le relazioni pacifiche tra i popoli, ha parlato ai numerosi alunni delle scuole intervenute: “Mi rivolgo a voi bambini e ragazzi, che siete qui così numerosi a ricordare Sergio de Simone e il milione e mezzo di bambini ebrei scomparsi con la Shoah, voi sarete i cittadini del futuro e dalle vostre decisioni e comportamenti dipende la possibilità che quanto avvenuto si ripeta o no. Ricordatevi che il male è stato possibile perché non c’era più libertà, né democrazia. Salvaguardate queste conquiste con tutti i vostri comportamenti futuri, questa è la lezione che dobbiamo ricevere dai bambini che oggi sono in cielo senza una carezza”.
Il sindaco di Segrate Adriano Alessandrini ha ricordato le vicende della Shoah e spiegato le ragioni per cui Segrate ha dedicato a Sergio de Simone l’auditorium della città e il memoriale di rose bianche.

R.M.

I principali eventi a Milano e Lombardia

Fino al 26 febbraio
LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA 1938-1945
Museo di Storia Contemporanea, via Sant’Andrea 6, mostra organizzata da Comune di Milano, Raccolte storiche e Fondazione CDEC, con il patrocinio di Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, della Comunità ebraica di Milano e dell’Associazione Figli della Shoah.
Illustra e documenta quanto accadde nella nostra penisola: dalla fase della “persecuzione dei diritti degli ebrei” (1938-1943), alla fase degli arresti e della vita in clandestinità, iniziata (1943-1945. La mostra dedica un’attenzione particolare a quanto avvenne a Milano.
Info: 02 76006964, 02 316338
Orario 9.30-13.00; 14.00-17.30 lunedì chiuso. Ingresso gratuito.
Le visite delle scolaresche su prenotazione, info
biblio@cdec.it

Martedì 24
Ore 21, presso la Camera del Lavoro di Milano, Sala Di Vittorio
Corso di P.ta Vittoria 43, in occasione della Giornata della Memoria 2006, l’Opera Nomadi invita alla lettura spettacolo “Porrajmos, voci di uno sterminio dimenticato”. “Porrajmos: distruzione, divoramento. Analogamente al termine ebraico Shoah, con questa denominazione in romanès si dà un nome ai tragici eventi che portarono all’annientamento nei lager nazisti e nei territori occupati, complici i regimi fascisti, di centinaia di migliaia di Rom.

Giovedì 26
Ore 11, Piazza Duomo, inaugurazione della mostra “La Rosa Bianca”, sul movimento giovanile di resistenza antinazista, organizzara da Portofranco con la collaborazione della Comunità ebraica di Milano e dell’Associazione Figli della Shaoh. Fino al 12 febbraio.
Contemporaneamente alla mostra si svolgeranno le seguenti iniziative:
Giovedì 26 gennaio, ore 17, in piazza Duomo “Commemorazione alla vigilia del Giorno della Memoria” con canti del Coro di Gioventù Studentesca e del Coro della Comunità ebraica e con letture di brani della Rosa Bianca (a cura di Franco Palmieri)
Giovedì 2 febbraio, ore 16.00, incontro presso il Teatro Dal Verme, “La Rosa Bianca e la Resistenza al Nazismo. Pagine eroiche di straordinaria normalità”.
Intervengono: Claudio Morpurgo, Lucetta Scaraffia.
Intervista registrata ad Anneliese Knoop-Graf, sorella di Willi Graf. Modera: Alberto Bonfanti, presidente di Portofranco.

Venerdì 27

Ore 10, Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto 2, l’Ugei organizza l’incontro “Affinché non accada mai più. Memoria della Shoah e tragedie dimenticate”. Con rappresentanze delle comunità armene, rwandese, rom e sinti.

Ore 10, Sala Verdi del Conservatorio
via Conservatorio 12, il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano e l’Associazione Figli della Shoah presentano il Giorno della Memoria, con testimonianze di Bartolomeo Costantini, procuratore Militare della Repubblica e Nedo Fiano, sopravvissuto.
Concerto con musiche di Ernest Bloch, Mario Castelnuovo Tedesco, Hans Kràsa. Ingresso libero ad esaurimento posti su prenotazione. Info: organizzazione@consmilano.it, tel 02 762110214. Stefania Gazzola Ufficio Stampa Conservatorio “G.Verdi”, tel. e fax 02 89122383, ufficiostampa@consmilano.it

Ore 18, Libreria Mursia, via Galvani 24, presentazione de “Il violino rifugiato” di Gualtiero Morpurgo (Mursia), un libro di memorie, o meglio della memoria di una vita stravolta dalle persecuzioni razziali. Partecipa Mario Cervi, editorialista de Il Giornale.
Info: Mursia Comunicazione, 02 67378527; ufficiostampa2@mursia.com

Domenica 29
Ore 15, corteo da Piazza San Babila alla Loggia
dei Mercanti. Alle 16 il rabbino capo della Comunità ebraica di Milano Rav Alfonso Arbib, il presidente della Comunità Leone Soued, una sopravvissuta e il presidente dell’ANED Gianfranco Maris con le autorità cittadine parleranno dal palco.

Ore 18.45, Museo di Storia Contemporanea, concerto.

Lunedì 30
Ore 18, Stazione Centrale, ingresso da via Ferrante Aporti 3, “Memoria della deportazione dalla Stazione di Milano, 30 gennaio 1944”, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio con la Comunità ebraica di Milano. Interverranno testimoni e sopravvissuti della Shoah.

Ore 20.30, Auditorium Giorgio Gaber, Palazzo della Regione Lombardia
Piazza Duca d’Aosta 3,
REGIONE LOMBARDIa, RAI CINEMA, USC SHOAH FOUNDATION INSTITUTE
FOR VISUAL HISTORY AND EDUCATION, COMUNITÀ EBRAICA DI MILANO, ASSOCIAZIONE FIGLI DELLA SHOAH, in occasione del VI° Giorno della Memoria invitano all’anteprima milanese del film documentario tratto dalle testimonianze dei sopravvissuti italiani “VOLEVO SOLO VIVERE” Regia di Mimmo Calopresti.
Prodotto con Gagè Produzioni e Wildside Media
in collaborazione con Ventura Film, RTSI, Francesca Alatri, Mel Sembler e Comune di Roma.
Interverranno Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e Piero Ostellino, editorialista del Corriere della Sera.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Con il Patrocinio di: Comune di Milano, Settore Cultura
e Provincia di Milano, Cultura e beni culturali.

Martedì 31
Cripta dell’Aula Magna, Università Cattolica di Milano.
L’Associazione Figli della Shoah con il Centro Studi e Ricerche sul Disagio e il Disadattamento dell’Università Cattolica di Milano organizza una giornata di formazione sul tema: “Memoria e Shoah: la ‘parola’ tra propaganda ed educazione”.

Lunedì 6 febbraio
Ore 9.30-12.30,
Sala Congressi della Provincia di Milano, via Corridoni, incontro con Liliana Segre.

Nelle altre città lombarde

CINISELLO BALSAMO
Martedì 24 gennaio, ore 20.45 presso il cinema Pax, in via Fiume 4, ingresso gratuito.
Concerto di Antonella Ruggiero per il Giorno della Memoria: canti e musica in lingua ebraica per ricordare la Shoah. Antonella Ruggiero interpreta il repertorio musicale ebraico della tradizione yiddish e quello della diaspora americana. Accompagnata da un gruppo nel quale spicca il clarinettista italo israeliano Amit Arieli, l’artista propone – tra gli altri – anche una carrellata di brani musicali in lingua ebraica e ladina di brillante musica klezmer. Il concerto sarà preceduto dalle parole e dalle poesie di Laura Voghera Luzzato.

DESIO
Venerdì 27 gennaio, teatro Il Centro, organizzato dal Comune di Desio andrà in scena lo spettacolo della compagnia teatrale Elefante Bianco “Norma 44” liberamente ispirato all’omonimo testo di Dacia Maraini, sulla deportazione femminile nei campi di sterminio nazisti.

MAGENTA
Fino a sabato 28 gennaio, Libreria “La Memoria del Mondo”
gall. dei Portici 5 ,“UN SMS PER NON DIMENTICARE” 160 caratteri per il Giorno della Memoria. Gli SMS pervenuti fino al 27 gennaio al n° 3881724419 verranno esposti sul “muro della memoria” allestito in libreria.

Da martedì 24 a venerdì 27 gennaio, Libreria “La Memoria del Mondo”, “L’ALFABETO DELLA MEMORIA” laboratorio didattico rivolto agli alunni delle scuole medie. Immagini, documenti ed un particolare “Alfabetiere” compongono un percorso di riflessione sul tema. Info: tel 0297295105 – info@memoriadelmondo.it

PAVIA

Venerdì 27, Aula Magna Collegio Ghislieri, la biblioteca Bonetta del Comune di Pavia in collaborazione con l’Istituto Musicale Vittadini e il Teatro Fraschini, metterà in scena l’oratorio per voci recitanti e orchestra “Ultima fermata: Auschhwitz” di Frediano Sessi. L’opera è realizzata dagli allievi del conservatorio ed è indirizzata principalmente ai ragazzi della città.