La Casa come un villaggio

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Redazione

Qualità della vita e assistenza nelle residenze per gli anziani: un Convegno in Statale mette
a confronto modelli ed esperienze. Dalia Fano ha presentato la Residenza Arzaga

Qualità della vita in RSA: questo il titolo del Convegno che si è tenuto, per iniziativa della Regione, il 15 novembre all’Università degli Studi di Milano. L’incontro si proponeva di avviare un percorso di approfondimento sui concetti di qualità della vita in RSA per integrare, nei modelli di valutazione tradizionale, strumenti innovativi che permettano di verificare il benessere della persona residente.

La RSA è al tempo stesso una struttura sanitaria e una casa. Qui infatti le persone vivono con una varietà di richieste di tipo sanitario, assistenziale e funzionali. I residenti non sono solo “pazienti”, ma membri di una comunità con tutti i desideri, i sogni, le necessità che questo implica. Dopo una prima analisi del contesto, dei modelli di riferimento e dell’evoluzione delle RSA, il Convegno ha dato spazio alle RSA più “virtuose” e alla presentazione delle esperienze più significative. Esperienze selezionate da un apposito Comitato Scientifico che ha particolarmente apprezzato la nostra Residenza e il suo modello organizzativo per l’approccio sistemico, la qualità di vita e la personalizzazione delle cure e degli interventi, rispettosi delle differenze di cui ciascun anziano residente è portatore. Dalia Fano, direttrice gestionale della Residenza Arzaga, ha presentato la struttura in una relazione dal titolo “La Casa come villaggio”, raccontando di come la Comunità ebraica di Milano si sia dotata di una casa di riposo sin dal 1937, «in modo da poter accogliere i propri anziani in una residenza protetta, nella quale fosse possibile essere assistiti continuando a seguire le festività ebraiche, le funzioni religiose nel rispetto della kasherùt. Nonostante il periodo buio delle leggi razziali e della guerra, la casa di riposo ha resistito sino ad oggi, trasformandosi negli anni nell’attuale RSA Arzaga, una struttura accreditata da Regione Lombardia». La nostra RSA è così l’unica in regione Lombardia dove un ebreo osservante possa continuare a praticare i dettami della religione ebraica anche nell’età della vecchiaia. Dalia Fano ha poi spiegato che «la particolarità della nostra RSA è il movimento tra questi due aspetti, identità e apertura, che a un primo sguardo sembrano contrapporsi. L’identità ebraica è variegata e in RSA la presenza di anziani originari da diverse aree geografiche, linguistiche, culturali è evidente, dando vita a un contesto multiculturale e linguistico molto particolare. La casa, con le sue specificità, è aperta a tutta la cittadinanza lombarda e questa apertura arricchisce ulteriormente il contesto, oltrepassando confini e pregiudizi reciproci e dando forma a uno scenario per molti aspetti unico».

Una Residenza conosciuta e integrata nella Comunità, racconta Dalia Fano: «La casa come villaggio, una comunità nella comunità. Gli ebrei milanesi conoscono la RSA e spesso si conoscono tra loro, già prima di entrarci. Chi ha fatto il volontario, chi aveva il nonno, il bisnonno, un’amica di famiglia. Spesso le attività di animazione sono frequentate anche da esterni. Numerosi sono i concerti aperti al pubblico. Così anche in fase di colloqui di accoglienza, preliminari all’ingresso, suggeriamo, laddove possibile, di accompagnare l’anziano, anche non appartenente alla Comunità, perché possa assistere a qualche attività culturale e ricreativa del programma pomeridiano. L’ingresso in struttura è così meno traumatico, il disorientamento è minore, sia per la conoscenza degli ambienti e delle attività ricreative, sia per la possibilità di ritrovare vecchie amicizie o conoscenze». La sinagoga della Casa aperta e frequentata da chiunque lo desideri; il ristorante a disposizione anche di famigliari e ospiti esterni, sia durante le festività ebraiche, dove è alta la curiosità degli anziani non ebrei, sia in occasione di eventi famigliari; la vicinanza della scuola, che facilita gli incontri tra generazioni, e spesso i bambini ritrovano nonni, bisnonni e conoscenti: tutto questo comporta una forte apertura e contatto con l’esterno. «La sfida è così quella di coniugare i criteri assistenziali e le normative regionali con questo modello e questa nostra unicità, quella di voler essere un laboratorio d’integrazione nel rispetto delle reciproche differenze».
ATS – Agenzia di Tutela della Salute della Città Metropolitana di Milano ha espresso forte apprezzamento per il nostro modello organizzativo, valorizzando le unicità e la vitalità che si respira nel “villaggio”, nonostante l’età media, 89 anni, degli anziani residenti, sempre più compromessi da un punto di vista sanitario.

 

La RSA Arzaga in numeri

È una struttura accreditata con Regione Lombardia, convenzionata con Comune di Milano. 102 posti letto accreditati; tasso di saturazione media mensile annua: 100,4. Le ore di assistenza sociosanitaria erogate dalla nostra rsa superano gli standard regionali del 27% e sono così ripartiti: 42 ore/giorno infermieri professionali; 13 ore/giorno medico in struttura; 199 ore/giorno personale asa/oss; 11 ore/giorno fisioterapisti; 11 ore/giorno educatori e psicologa (a cui si aggiungono gli interventi di musicopterapia e concerti a cura di consulenti esterni).

 

 

Un ringraziamento speciale a:

– Federica Sharon Biazzi onlus, volontariato – Presidente Dott.ssa Rosanna Bauer Biazzi

– Fondazione Ravasi Garzanti – Presidente Prof. Avv. Mario Cera

– Global Thinking Foundation – Presidente Dott.ssa Claudia Segre 

che generosamente ci sostengono e credono nei nostri progetti

 

Il Comitato Residenti e lo staff della Residenza Anziani Arzaga ringraziano vivamente:

i donatori privati e le ditte: Anis-Heffetz, Armani-Ornella Bassalian, Aroesti, Bijoux de Paris, Bonomi Caffè, Borbonese, Borsetti, Carmel by Lolita, Ce.Di.Ka., Collistar, Daniel & Mayer, Del Mare 1911, Denzel, Farmacia dott. Fabio Cattaneo, Andrea Finzi, Forma Italiana Gabbai-Reis, Franco Maurizio, Gabbai-Guetta, Gorjan Robert, Joyce-Adriana Saralvo, Milor, Mister Meat, Mohebban Moris, Musani, MyKafè, Nadine Fashion Group-Halfon, Nadine-Laura e Sandy Loloi, Nassimiha Beni Tappeti, Nessim Dani, PerlaMi-Yoram Nassimiha, Sipec-Hassan Musatti, Snubar-Paula Halvani, Unika

e le/i volontarie/i che con il loro prezioso lavoro hanno contribuito anche quest’anno al successo del mercatino di Chanuccà che si è svolto domenica 3 dicembre e nei giorni successivi.

Il ricavato contribuirà ad ampliare le occasioni di animazione e ludiche dei nostri anziani