di Famiglia Mimun
Il 10 maggio è mancato Vittorio Mimun, padre, nonno e marito straordinario.
Nato a Bengasi nel 1933, primogenito di otto fratelli, è stato fin da subito catapultato nel ruolo di capofamiglia, imparando a lavorare molto presto accanto a suo padre nel ramo tessile. Quando i suoi genitori si trasferirono a Milano nel 1957, Vittorio rimase da solo a Tripoli a mandare avanti l’attività di famiglia. Poco dopo conobbe e sposò nostra madre, Rosemarie Genah, con la quale ha condiviso l’intera vita costruendo una famiglia che ha guidato con affetto e dedizione.
Nostro padre era un vero capofamiglia, un punto di riferimento non solo per noi, figli e nipoti, ma per tutta la famiglia e per la comunità alla quale ha partecipato attivamente fino all’ultimo mese della sua vita.
Ancora a novant’anni prendeva l’autobus (di nascosto!) per andare a trovare sua moglie in casa di riposo; correva in sinagoga se mancava qualcuno per il minyan; cucinava con amore e con grande maestria per i suoi adorati nipoti e per i nostri amici che arrivavano a casa.
Ci ripeteva spesso che “le case vanno prese in un buon indirizzo”, ma aggiungeva che non serviva a nulla se poi non erano pronte ad accogliere familiari e amici con calore — e un frigorifero pieno!
Era una presenza costante, fatta più di gesti che di parole, discreta ma solida. I suoi insegnamenti arrivavano con l’esempio: grande lavoratore, leale, diretto, ma sempre rispettoso e attento a non ferire.
Nostro padre era un uomo moderno, curioso e attento ai dettagli, così da rendere sempre interessanti le nostre camminate quotidiane che, da gran goloso qual era, terminavano immancabilmente con un gelato o una fetta di torta.
Sapeva ascoltare davvero e sapeva adattarsi al suo interlocutore, senza mai giudicare. Era un confidente ed un amico vero, la cui opinione contava molto grazie alla sua esperienza e alla profonda conoscenza del genere umano, al quale ha sempre rivolto uno sguardo benevolo.
Il suo modo di essere resta per noi una fonte viva d’ispirazione e ci riteniamo fortunati ad essere stati cresciuti da un uomo come lui che insieme alla mamma ci hanno regalato una grande storia d’amore e complicità.
Con immenso amore,
I tuoi figli, i tuoi nipoti, i tuoi fratelli