Addio a Clemente Nemni z”l, figura emblematica dell’ebraismo tripolino

di Yoram Ortona
È mancata il 30 giugno una carissima persona, Clemente Nemni ( Z”.L.) un grande uomo, una persona colta e molto sensibile! Una figura emblematica dell’ebraismo tripolino.
Ci volevamo molto bene e ci stimavamo reciprocamente. Poche settimane fa ci eravamo sentiti telefonicamente per scambiare tanti sentimenti, discutendo con amabilità e con i modi di quando due persone si vogliono veramente bene e si stimano. Ovviamente abbiamo parlato anche di Tripoli, del pogrom del 1967, dell’Italia, d’Israele. Era un piacere colloquiare con lui, un uomo di altri tempi, con una educazione e uno stile,una cultura e una conoscenza profonda delle proprie radici, della propria storia. Quando veniva nella Sinagoga di via Asti, aveva l’aspetto di un vero gentleman! Mi mancherà come persona, perché era una persona di cuore! Un’altra persona che se ne va, appartenente ad una generazione di padri che hanno dato la loro vita per i propri figli!
Ai figli Regina e Raffaello e a tutta la famiglia Nemni il mio più profondo abbraccio e le nostre più sentite condoglianze! Baruch Dayan Haemet! Che il suo ricordo sia di Benedizione!
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2 Commenti.

  • Annie y Baruj Garzon
    3 Luglio 2020 09:10

    Rahamim Clemente Nemni zijro librajá: Un gran señor que junto a su difunta esposa Egle, tihyé menuhatah cabod, auténtica Eshet Hayil, creó una hermosa familia que ambos nos dejan como legado. Faro y modelo fueron ambos para generaciones venideras en un mundo que cada vez más, necesita la nobleza y la rectitud que ellos representaban.

  • Guido Hassan
    6 Luglio 2020 16:07

    Figlio di Regina e Raffaello Nemni, Persona che ha fatto la storia della Libia. Era un signore sempre elegantissimo di presenza, di modi, di sentimenti, profondamente legato alle tradizioni ebraiche senza condizioni. Negli anni’ 50 vissi nella sua/mia famiglia per due anni a Tripoli e lì cominciò la nostra amicizia. Al contrario dei fratelli che partirono per l’Italia, la Svizzera gli USA, lui era legatissimo a Tripoli ed alla sua cultura. da cui si separò assieme al fratello Bitto solo nel ’69 con l’esodo obbligato di Gheddafi.
    Fratello minore di mia madre aveva pochi anni più di me. Col passare del tempo la nostra divenne una profonda amicizia, ne sentirò la mancanza.
    Baruch Dayan Haemet

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