Raffele Besso, presidente Wellcommunity

Wellcommunity rassegna le dimissioni: il comunicato

di Raffaele Besso
Premesso che la situazione in seno al Consiglio della Comunità Ebraica di Milano è divenuta ormai intollerabile per l’atteggiamento verticistico e di non condivisione adottato da Milano Ebraica, assodato che la politica di Milano Ebraica si è rivelata nel suo insieme autoreferenziale, faziosa e non democratica, appurato come i nostri reiterati inviti a modificare questo ormai sistematico modo di agire siano rimasti inascoltati, crediamo seppur con rammarico che non ci siano più le condizioni e gli spazi per poter svolgere il nostro ruolo in maniera fattiva e quindi per poter proseguire questa collaborazione.

In questo anno di pandemia che ha sconvolto la vita di tutti, il nostro comportamento è sempre stato improntato ad uno spirito collaborativo e ad un grande senso di responsabilità in ogni settore per il bene dei nostri iscritti.

Malgrado questo negli ultimi mesi in particolare abbiamo dovuto letteralmente subire una serie di decisioni non condivise di fondamentale importanza per la nostra Comunità. Ciò che vogliamo dunque sottolineare è proprio il divario valoriale che sussiste tra noi e gli amici di Milano Ebraica. Essere Comunità per noi significa muoversi all’unisono verso obiettivi comuni, pur rispettando le opinioni e gli ideali di ognuno. Significa ascoltare il pensiero altrui e guardare a chi la pensa diversamente da noi come una risorsa, non come una minaccia. Per noi la Comunità viene prima di tutto e nel momento in cui la si rappresenta in Consiglio sentiamo forte il senso di responsabilità. Come membri del consiglio finiamo di essere singoli individui e diventiamo rappresentanti di un volere comune che dobbiamo valorizzare e difendere. Negli ultimi due anni questo è mancato, proprio quando la crisi pandemica avrebbe richiesto un rafforzamento dello spirito di squadra. Per questo riteniamo sia giusto, proprio ora, rassegnare le nostre dimissioni, con l’auspicio che l’assetto che uscirà dalle prossime elezioni veda un Consiglio più compatto e, al tempo stesso, più aperto al dialogo e capace di affrontare in modo sinergico le sfide che ci attendono.