Vita Ebraica

Parasha

Parashat Pekudé. Vivere è donare

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Per il santuario gli ebrei diedero a Mosè troppi beni, tanto che Mosè dovette dire loro di fermarsi. Non si trattava degli israeliti come eravamo abituati a conoscerli: polemici, litigiosi, ingrati. Questo era un popolo che desiderava donare. Maimonide, poi, ricorda che la Tzedakah, fondo di beneficenza, è sempre esistito in una comunità ebraica, e che la propensione a donare è iscritta nei geni degli ebrei.

Parashat Vayakhel. Nell’ebraismo, l’arte (omanut) accresce la fede (emunah)

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Quando l’arte ci fa vedere la meraviglia della creazione come opera di Dio e la persona umana come immagine di Dio, diventa una parte potente della vita religiosa, con una riserva. I greci credevano nella santità della bellezza. Gli ebrei credono nell’hadrat kodesh, la bellezza della santità: non l’arte per l’arte, ma l’arte come rivelazione dell’arte ultima del Creatore. È così che l’omanut accresce l’emunah, che l’arte aggiunge meraviglia alla fede.