di Associazione Italia Israele di Milano
Cari lettori italiani, ecco un nuovo romanzo che prende vita. Si chiama Il grande frastuono. Racconta la storia di tre donne, una figlia, una madre e una nonna. Cercano tutte un po’ di silenzio, ognuna in un posto diverso. Un po’ come tutti noi nel frastuono di questo nostro tempo.
Vita Ebraica
Pesach: le norme particolari per quando inizia il Sabato sera (come quest’anno). E gli orari per tutta la festa
a cura del Rabbinato Centrale di Milano
Quest’anno Pésach comincia sabato sera 12 aprile. Questo fatto comporta alcune differenze nei preparativi, perché vi sono alcune cose che di Shabbàt non si possono fare, pur permanendo determinati obblighi. Riteniamo quindi opportuno richiamare qui le regole principali, insistendo però in modo particolare su suggerimenti pratici atti a facilitare una corretta osservanza.
Parashà 7° e 8° giorno di Pesach. La libertà non è solo liberarsi dalle catene, ma assumersi la responsabilità del proprio destino
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Uno dei messaggi più profondi di Rabbi Sacks è che la libertà non è solo “libertà da” (schiavitù, oppressione, paura), ma è “libertà per” – per prenderci cura del prossimo, per costruire comunità, per dare voce a chi non ha voce. La vera redenzione, dice, si realizza in quando impariamo a guardare al bisogno dell’altro non come un fastidio, ma come una chiamata.
Per Pesach, la soffice dolcezza del Pan di Spagna
di Ester Moscati
Il Pan di Spagna, base per diversi tipi di torte o buono da gustare così com’è, ha una storia controversa
Parashat Tzav. Essere ebrei significa offrire ringraziamento e gratitudine
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La prima parola di questa preghiera, Modeh, proviene dalla stessa radice ebraica di Todah, “ringraziamento”. Così anche la parola Yehudi, “ebreo”. Il quarto figlio di Giacobbe, Yehudà, ricevette il nome da Leah che, alla sua nascita, disse: “Questa volta ringrazierò [alcuni traducono: loderò] il Signore”.
Pesach: quando il volto sembra nascosto, Dio è presente nella storia
di Rav Alfonso Arbib, Rabbino Capo di Milano
L’impegno educativo ha permesso al popolo ebraico di non perdere mai il contatto con Dio, anche nei momenti più difficili del suo cammino nel tempo e nel mondo. Il brano forse più famoso della Haggadà di Pesach è quello dei Quattro figli.
Ricette ebraiche: “Morsoletti” di pasta mandorla per Pesach
di Ester Moscati
Dopo che la cucina era stata casherizzata a dovere, nella mia casa in Urbino tre generazioni si univano nella preparazione di un tipico dolce. Mia nonna, mia mamma e io ci affiancavamo nella tostatura delle mandorle,
Haroset all’egiziana di mamma Minouche
di Ilaria Myr
Il haroset, una specie di marmellata che si fa per la festa ebraica di Pesach, è uno dei cibi che deve essere sul piatto del Seder a simboleggiare la malta che gli ebrei usavano in Egitto durante la schiavitù per costruire le piramidi per gli egiziani. E quello della mia famiglia, di origine egiziana, è un tripudio di sapori d’Oriente!
Conteggio dell’Omer: i libretti di Moise Levy
di Moise Levy
Anche quest’anno, ecco il materiale per i libretti dell’Omer nelle tre versioni. Scannerizzando il QR di copertina si accede al sito dove ci sono le istruzioni (anche video) per scaricare e costruire il libretto che si desidera e per iscriversi al servizio di SMS per essere avvisati in quale momento, ogni giorno, è possibile recitare la relativa benedizione.
Ricette ebraiche: la maina di Pesach
di Ilaria Myr
La maina al formaggio. C’è chi la chiama maina, chi mina, chi ancora meina, ma comunque la si voglia chiamare, questa torta salata di pane azzimo non può mancare nelle case degli ebrei egiziani durante la festività di Pesach.
Ricette ebraiche: mandorle caramellate “Ba’adom Sochta” per Pesach
di Ye’ela Deil
Le mandorle caramellate sono un dolce tipico persiano che prepariamo per la Pasqua ebraica (Pesach), soprattutto perché, non troppo tempo fa, non c’erano molti dolci kasher per la festa. Da bambina, ricordo ancora con affetto il profumo che riempiva la casa
Parashat Vaykrà. Il sacrificio è il dono della parte più animale di noi a Dio
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Portando ciò che è animale dentro di noi vicino a Dio, permettiamo alla materia di essere permeata dallo spirito e diventiamo qualcos’altro: non più schiavi della natura, ma servitori del Dio vivente.