Scrittore, sceneggiatore, giornalista brillante e anticonformista. Già nel 1922 aveva intuito la tragedia della persecuzione. Un nazista gli sparò nel 1925. Nei suoi film e romanzi visionari, la premonizione dell’Olocausto.
Cultura e Società
Contro Hitler, per amore di una donna e della propria libertà intellettuale
Nel libro “Un tedesco contro Hitler. Berlino 1933” Sebastian Haffner racconta la proria storia di tedesco che fin da subito si oppone alla logica del Terzo Reich.
Il 26 e il 27 gennaio Lucky Red distribuisce al cinema ‘Il Viaggio di Fanny’
Per il Giorno della memoria, Lucky Red distribuisce il 26 e il 27 gennaio il film Il viaggio di Fanny della regista francese Lola Doillon.
Il viaggio di Fanny è la storia vera della tredicenne Fanny Ben-Ami e delle sue sorelle, lasciate dai genitori in una delle colonie francesi destinate a proteggere i minori dai rischi della guerra. Lì conoscono altri coetanei e con loro, quando i rastrellamenti nazisti si intensificano e inaspriscono, sono costrette alla fuga. Questi bambini dovranno fare appello a tutta la loro forza interiore e al loro coraggio per affrontare pericoli e peripezie nel tentativo di raggiungere il confine svizzero e salvarsi. Dovranno fare i conti con la fame, con il freddo, con l’odio dei nemici, ma incontreranno talvolta persone disposte a proteggerli anche a rischio della propria vita. Anche nelle difficoltà più ardue e nella paura riusciranno però a conservare il loro essere bambini, imparando ad essere indipendenti e scoprendo il valore della solidarietà e dell’amicizia.
(Guarda il trailer)
«Volevo raccontare la storia di chi è costretto a crescere velocemente – confida Lola Doillon -. Il cuore del film è costituito proprio dal passaggio dall’infanzia all’adolescenza e dalle esperienze emotive di questi giovani eroi: l’angoscia derivante dalla separazione, la paura dell’ignoto, dell’oblio – al quale Fanny si oppone usando una macchina fotografica –, della morte, ma anche dalla loro energia positiva, dal loro coraggio e dalla loro perseveranza».
Anche se il film si svolge nella Francia occupata, la regista ha lasciato fuori campo le immagini del conflitto o quelle dell’arresto dei genitori. Quello che le importava era infatti adottare il punto di vista dei bambini: «Quello che mi interessava -continua -era vivere quegli avvenimenti attraverso gli occhi di un gruppo di bambini. Di mostrare come quei bambini, che non si trovavano sotto i bombardamenti, ma che avevano comunque subito la violenza dell’abbandono e la paura di restare orfani, avessero vissuto la guerra, e di riprodurre tutto questo dal loro punto di vista».
Il film avrà una distribuzione nazionale e rappresenta il consueto impegno
cinematografico della casa di distribuzione cinematografica in occasione del giorno della memoria. nel passato, infatti, sono stati distribuiti altri titoli
molto significativi come La chiave di Sara, Corri ragazzo corri e The
Eichmann Show.
Il film è stato inoltre presentato e premiato all’ultimo GIFFONI Film
Festival, un festival cinematografico per ragazzi che si tiene ogni
anno nell’omonima città.
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