di Sofia Tranchina
Lunedì 10 febbraio Hamas ha annunciato che il rilascio dei tre ostaggi previsto per sabato 15 verrà posticipato “fino a nuovo avviso”, accusando Israele di aver violato gli accordi per il cessate il fuoco e Trump di aver mosso proposte di pulizia etnica della striscia di Gaza.
Attualità e news
Noa e Mira Awad: un duetto di pace a Sanremo che continua a infiammare polemiche e insulti
di Marina Gersony
Con la performance di martedì sera, Noa (Achinoam Nini) e Mira Awad hanno portato, volenti o nolenti, il conflitto mediorientale sul palco dell’Ariston. Non tanto per la loro esibizione – una versione multilingue dell’iconica Imagine di John Lennon, in ebraico, arabo, inglese e italiano – quanto per le polemiche che ne sono seguite e sembrano non placarsi.
Sospensione di infermieri australiani per video antisemita: aperta un’indagine
di Anna Balestrieri
Due infermieri australiani sono stati sospesi dopo la diffusione di un video in cui minacciavano di uccidere pazienti israeliani e vantavano il rifiuto di curarli. Il filmato, registrato in un ospedale di Sydney e diventato virale sui social media, ha suscitato una forte indignazione pubblica e ha portato all’apertura di un’indagine da parte della polizia e dell’autorità sanitaria del New South Wales (NSW).
In un video fatto con l’IA star ebree prendono in giro Kanye West per la questione delle magliette con la svastica
di Redazione
Su una versione techno di “Hava Nagila”, il video, realizzato dall’israeliano Ori Bejerano, presenta falsi profondi generati dall’intelligenza artificiale di circa 20 celebrità ebree, tra cui Adam Sandler, Scarlett Johanson, Steven Spielberg, Drake e Woody Allen. Tutti indossano una maglietta bianca simile, questa volta con un Hamsa sul dito medio, una stella ebraica al centro e il nome di West proprio sotto di essa.
Noa e Mira a Sanremo: due voci unite contro un mondo diviso. Sfida all’indifferenza o solo illusione?
di Marina Gersony
Stasera, sul palco dell’Ariston, due donne, due voci, due storie apparentemente inconciliabili si fonderanno in un’unica melodia. Noa, israeliana; Mira Awad, palestinese. Il loro obiettivo è chiaro: presentare una canzone che superi la politica, le bandiere, i confini e i pregiudizi in un mondo sempre più polarizzato.
Liberazione ad alto prezzo: le testimonianze strazianti degli ostaggi israeliani e il dramma di chi è ancora prigioniero
di Anna Coen
Affamati deliberatamente, lasciati scalzi per tutta la durata della prigionia, torturati fisicamente, spesso isolati e senza mai uscire dal tunnel: sono dettagli terribili quelli che cominciano a emergere dai racconti dei tre ostaggi liberati l’8 febbraio da Gaza, che fanno temere per le condizioni degli ostaggi ancora prigionieri.
“No Reason To Hate”: lo spot del Super Bowl criticato per la mancata denuncia dell’antisemitismo
di Pietro Baragiola
Il video della FCAS (Foundation to Combat Antisemitism) ha come protagonisti l’ex-campione dei New England Patriots Tom Brady e il rapper Snoop Dogg che si urlano in faccia tutti i motivi per cui si odiano a vicenda. Ma in un momento in cui l’antisemitismo ha raggiunto livelli record negli Usa, c’è chi critica che non venga menzionato.
Il canto delle balene e il linguaggio umano hanno lo stesso schema. Lo scopre l’Università di Gerusalemme
di Redazione
La ricerca, condotta da un gruppo internazionale di esperti guidato dall’Università Ebraica di Gerusalemme, ha analizzato per la prima volta i canti di alcuni esemplari di megattere, con un metodo ispirato al modo in cui i bambini imparano a parlare, cioè individuano le parole nel parlato.
La Riviera di Gaza: una provocazione fantasiosa? Ne parla Kobi Michael
di Sofia Tranchina
Il mondo si è diviso tra chi ha preso sul serio la proposta e ha reagito con grande indignazione, e chi ha ritenuto si trattasse solo di un bluff per cambiare le regole di negoziazione e ha cercato di ridimensionare le affermazioni del presidente americano. Ne ha parlato il professor Kobi Michael, ricercatore senior presso l’Institute for National Security Studies (INSS) di Tel Aviv e il Misgav Institute for National Security and Zionist Strategy durante un incontro online.
Rilascio degli ostaggi tra dure polemiche: emaciati e denutriti, sono l’ombra di loro stessi
di Anna Balestrieri
Tre ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre 2023 sono stati rilasciati sabato da Hamas dopo 16 mesi di prigionia. Eli Sharabi, 52 anni, Or Levy, 34, e Ohad Ben Ami, 56, sono apparsi estremamente magri e debilitati mentre venivano consegnati alla Croce Rossa nella città di Deir al-Balah, a Gaza.
Moldavia: inaugurata l’ambasciata israeliana. “Un paese amico”, ha affermato il ministro Sa’ar
di Michael Soncin
L’apertura della sede dell’ambasciata israeliana in Moldavia, nella sua capitale, Chisinau, coincide con la chiusura di quella presente in Irlanda, decisione che sarebbe avvenuta, secondo il ministro Israel Katz, in seguito alle “politiche estreme anti-Israele”.
Israele attende da Hamas la lista degli ostaggi da liberare domani. Ma teme una violazione dell’accordo dopo le dichiarazioni di Trump
di Redazione
Tra gli ostaggi potenzialmente interessati ci sono sette uomini di età compresa tra i 50 e gli 85 anni, tra cui Ohad Ben Ami, Eliyahu Sharabi e Itzik Elgert. Altri dieci ostaggi, considerati malati o feriti, sono sulla lista, tra cui Avraham Mengistu e Hisham al-Sayed, detenuti a Gaza da quasi un decennio. Potrebbero anche essere liberati Shiri e i bambini Bibas, ma non si sa se vivi o morti.














