di Redazione
“Penso che Anne Frank sia stata un’anticipatrice della presenza femminile in così giovane età. Viene naturale pensare a Greta Thunberg, perché sono due storie di coraggio enorme in cui si parte dalla cosa più semplice che c’è e si arriva a un risultato simile”. Queste parole sono state pronunciate dal sindaco di Milano Beppe Sala. La Comunità ebraica risponde, il sindaco replica
Attualità e news
Francia: 15 anni fa veniva rapito Ilan Halimi, torturato e lasciato morire dalla ‘Banda dei Barbari’
di Ilaria Myr
Il 20 gennaio 2006 veniva rapito il giovane ebreo, torturato e lasciato morire dalla ‘banda dei barbari’: 27 persone che aveva organizzato il rapimento per motivazioni antisemite (“gli ebrei hanno i soldi”).
Regno Unito: gli ebrei si sentono più sicuri, ma il 45% dei britannici ha opinioni antisemite
di Ilaria Ester Ramazzotti
Quasi la metà degli intervistati si è dimostrata concorde con almeno uno dei sei tropi o pregiudizi proposti dai ricercatori. Il 12% è invece d’accordo con almeno quattro delle figure retoriche in salsa antisemita presentate dalla ricerca, che viene commissionata ogni anno.
La dichiarazione IHRA deve diventare legge
di Paolo Castellano
L’Italia adotterà la definizione di antisemitismo proposta dall’International Holocaust Remembrance Alliance? Perché sarebbe un passo fondamentale? Lo abbiamo chiesto a David Meghnagi
Lo United States Holocaust Memorial Museum mette online le registrazioni del processo di Norimberga
di Ilaria Ester Ramazzotti
Per il 75° anniversario del processo di Norimberga, svoltosi fra la fine del 1945 e il 1946, il Museo Memoriale dell’Olocausto degli Stati Uniti ha messo online e reso disponibili al pubblico le registrazioni audio e video che furono utilizzate come prove nel corso dei procedimenti giudiziari per crimini di guerra.
Budapest, un hotel sorgerà al posto di uno storico edificio del quartiere ebraico
di Ilaria Ester Ramazzotti
Costruito nell’800, rappresenta uno degli ultimi originali esempi di come erano le case del ghetto prima dei progetti di riqualificazione della zona promossi alla fine del XIX secolo. Fu sede del movimento esoterico Teosofico e della taverna del canoista campione olimpico Tamás Wichmann.
“Nedo Fiano: era il mio nonno speciale”
di Roberto Zadik
Un uomo rispettoso, amante della vita e della famiglia; un nonno rispettato e amato. Questo il ritratto inedito che uno dei nipoti fa di Nedo Fiano, sopravvissuto alla Shoah, scomparso di recente.
Le attività digitali del Memoriale della Shoah per il 27 gennaio 2021
di Redazione
“Per la prima volta proporremo una visita guidata tutta online, gratuita e facilmente accessibile per l’intera giornata del 27 gennaio, visibile sui nostri canali social”, spiega il presidente Roberto Jarach.
A Buchenwald i visitatori fanno sport: protesta della Fondazione del campo di concentramento
di Roberto Zadik
Alcuni visitatori del campo di concentramento tedesco si sarebbero divertiti nella neve con tanto di slittini e racchette da sci, seminando indignazione e polemiche. “Un disturbo alla pace dei morti” ha commentato il direttore della Fondazione Buchenwald.
“È come se fossero entrati in casa mia”: Parla la figlia di Lia Tagliacozzo dopo l’incursione su Zoom di neonazisti
di Nathan Greppi
“È stato orribile: la cosa peggiore è che, trovandoci in casa nostra, ci sentivamo al sicuro. Per questo veder irrompere questa gente e sentire certe frasi è stato ancora più brutto, visto che all’inizio era una situazione tranquilla”. Parla così a Mosaico Sara De Benedictis, figlia di Lia Tagliacozzo, dopo che domenica 10 gennaio un gruppo di neonazisti è entrato in un evento su Zoom durante la presentazione del saggio sulla Shoah La generazione del deserto della madre gridando invettive antisemite quali “Ebrei ai forni!” e “Vi bruceremo tutti!”, nascondendosi dietro immagini di svastiche e foto di Hitler. L’evento, organizzato dal Gruppo studi ebraici di Torino e dall’Istoreto (Istituto Piemontese di Storia della Resistenza), verteva sul libro in cui la Tagliacozzo parla della generazione dei figli di sopravvissuti alla Shoah, partendo dalla propria esperienza personale.
Sul suo profilo Facebook, Sara De Benedictis aveva già espresso la propria indignazione all’indomani dei fatti. “Sono Sara, sono ebrea, figlia di madre ebrea. Laica, anzi lontana dalla religione, anzi molto critica nei confronti dell’ebraismo. Sono nipote di sopravvissuti alla shoa, la mia famiglia è stata dilaniata e dimezzata dalle persecuzioni razziali, vivo tutt’ora nella casa dove i nazisti vennero a bussare e a portare via la mia famiglia, compresa Ada. Una bambina dai capelli scuri e il viso dolce, potevo essere io. Sono temi della mia quotidianità. Vivo immersa nella coscienza della seconda generazione. Mia mamma scrive di questo e mio nonno gira per le scuole a parlare di shoa (sono sempre stata molto critica, ho sempre detto “basta parlare di ebrei, basta parlare di shoa!) Sono conversazioni frequenti in casa mia. Ci sono “abituata”. Non mi sconvolge parlare dei miei morti. Ma quello che è successo oggi mi ha sconvolta. Questa volta è stato diverso. Questa volta era diretto proprio a me, proprio a “noi”, per il fatto di essere ebrei. Io seduta nella mia stanza ad ascoltare mia madre e questi stronzi sono riusciti in questo modo ad entrare nella mia casa, un’altra volta. Non mi era mai successo. Non così. Non mi hanno mai augurato di finire nei forni. Non davanti alla mia mamma (….). Oggi ho capito quanto siano importanti le lotte per l’uguaglianza, per i diritti, l’equità e l’accoglienza. E non perché sono ebrea, forse anche, ma soprattutto perché sono un essere umano. Oggi ho capito che sta a me, Sara, costruire un mondo in cui questi sporchi fascisti e neonazisti che mi vogliono nei forni spariscano”.
Lo zoombombing
L’accaduto si inserisce in un fenomeno più ampio, detto “zoombombing”, nel quale provocatori estremisti si infiltrano in eventi su Zoom per fare dei veri e propri “raid telematici” per interrompere o destabilizzare l’evento lanciando insulti. La Tagliacozzo, tuttavia, non si è lasciata intimidire, spiegando ai media che “dopo quei due deliranti minuti che hanno visto protagonisti questi vili e codardi odiatori, la presentazione è proseguita in modo naturale. Con più gente di prima. È così che dobbiamo vedere questa vicenda, guardando avanti, con la consapevolezza che dobbiamo continuare a lottare.”
Non sono mancate parole di sostegno da parte delle istituzioni, tra cui l’ANPI, la CEI attraverso le parole di Monsignor Ambrogio Spreafico, e dell’Università di Macerata (dove insegna il marito della Tagliacozzo). Tra i primi a raccontare i fatti sono stati, sulle loro pagine Facebook, i figli della Tagliacozzo, Sara e Daniele De Benedictis, anch’essi presenti quando è successo.
Canada: imbrattata di svastiche la sinagoga preferita di Leonard Cohen
di Roberto Zadik
L’autore di questo spregevole gesto è stato prontamente arrestato dalle forze dell’ordine canadesi dopo essere stato bloccato dalle guardie fuori dallo stabile.
Al Memoriale della Shoah domenica 17 gennaio una raccolta di cibo e coperte per i senzatetto a fianco di City Angels e Progetto Arca. Specificare nell’autocertificazione
Dalle 10 alle 18 si raccolgono coperte, giacconi e indumenti caldi come maglioni, pantaloni, sciarpe, cappelli e guanti, biancheria e prodotti per l’igiene, alimenti a lunga conservazione e bottiglie d’acqua. Specificare nell’autocertificazione “raccolta beni per i senzatetto presso Piazza Safra 1”.