di Anna Coen
Un altro dramma in Israele: un camion si scaglia sulla folla vicino alla sede dell’intelligence. Hamas applaude, la famiglia dell’autista grida a un malore. Incidente o attentato? Intanto Israele piange, mentre l’Iran minaccia.
Israele
Diario minimo (di un conflitto). L’Ayatollah è nudo?
di Luciano Assin, guida turistica in Israele e abitante del kibbutz Sasa al confine con il Libano
Oltre 140 velivoli, 1600 km per ogni direzione, 3 ondate di attacchi, 2 rifornimenti aerei per ogni direzione, decine di bersagli militari colpiti in almeno 6 zone diverse del paese e tutto questo in poco più di 4 ore senza nessun aereo abbattuto o costretto a ritornare alla base causa avaria. In questi numeri sta il successo ma soprattutto il monito del riuscito raid aereo effettuato nella notte fra venerdì e sabato.
Arrestati 7 ebrei israeliani, presunte spie al soldo dell’Iran
di Ludovica Iacovacci
Secondo l’accusa, alcuni degli indagati hanno svolto attività di spionaggio per l’Iran per due anni e tutti hanno svolto attività di spionaggio dall’inizio della guerra. I procuratori hanno affermato di voler presentare un atto di accusa per reati contro la sicurezza dello Stato, chiedendone la custodia fino alla conclusione del procedimento giudiziario.
Dopo Sinwar: leadership di Hamas e il futuro del conflitto. Impatti in Medio Oriente, USA e Europa
di Marina Gersony
Impolverato, seduto immobile su una poltrona tra macerie e calcinacci, lo sguardo rivolto verso il drone. E poi un ultimo gesto improvviso disperato, o forse di sfida, di un bastone contro il velivolo. Chissà cosa avrà pensato in quegli istanti prima di morire Yahya Sinwar, la mente strategica dietro il 7 ottobre.
Diario minimo (di un conflitto). Sinwar. Un anno dopo
di Luciano Assin
Inauguriamo una nuova rubrica periodica tenuta da Luciano Assin, milanese abitante da decenni nel kibbutz Sasa, al confine con il Libano, che ci racconta “dal di dentro” come si vive in Israele in questi tempi di guerra.
Il dolore di Israele. Funerali per i 4 giovani eroi uccisi dai droni di Hezbollah. Un altro attacco terroristico: un morto e diversi feriti
di Anna Coen
Hezbollah ha subito rivendicato l’attacco, parlando di «sciami di droni», che sono riusciti a eludere le difese aeree israeliane. Mentre un attacco ha causato la morte di un sergente 33enne. Ogni nuova vittima è un colpo al cuore di una società che, nonostante tutto, continua a resistere e a lottare per la sua sicurezza. Ma la domanda che tutti si fanno è: per quanto ancora? E a quale prezzo?
“Ai giornalisti non interessa sapere che cosa succede per davvero in Medio Oriente”: la voce forte di Angelica Calò dopo le vicende Unifil
di Redazione
Angelica Edna Calò, che vive in Israele al confine con il Libano, ha chiarito quanto avvenuto nelle basi dell’Unifil, dove i terroristi di Hezbollah hanno scavato dei tunnel profondi 20 metri per mettere in atto un attentato ancora più grave di quello del 7 ottobre.
Guardare in faccia la realtà
di Luciano Assin, guida turistica in Israele (dal blog: L’altraisraele)
È passato un anno dal pogrom del 7.10.23 e non si riesce nemmeno ad intravedere l’inizio di una possibile conclusione di questo sanguinoso conflitto che nel frattempo si è allargato coinvolgendo l’Iran ed i suoi proxy iracheni, siriani e yemeniti. Non avendo nessun dono divinatorio su come si la situazione si evolverà non mi resta che cercare di analizzare questi 12 mesi confrontandomi anche con parte delle accuse rivolte verso Israele.
Dopo il lancio di oltre 100 razzi su Haifa, Hezbollah dichiara: «La nostra forza rimane intatta»
di Anna Coen
Secondo l’esercito israeliano, circa 100 razzi sono stati lanciati dal Libano in poche ore sulla città portuale. L’IDF ha affermato che la maggior parte dei primi 85 razzi lanciati è stata intercettata con successo dalle difese aeree. Ma alcuni razzi hanno colpito la zona causando danni nei sobborghi di Haifa di Kiryat Yam e Kiryat Motzkin.
7 ottobre 2023-7 ottobre 2024. Chi sono gli ostaggi dispersi, in prigionia o uccisi da Hamas. Storie strazianti di chi non abbandona la speranza
di Redazione
Di seguito alcuni dei nomi degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. Non si sa se siano ancora vivi o morti, e, se sono vivi, in quali condizioni siano costretti a sopravvivere, probabilmente al limite dell’umana sopportazione. Provate per un momento a chiudere gli occhi e immaginare cosa significhi essere prigionieri per 360 giorni: un tempo infinito, che non si augurerebbe a nessuno, nemmeno al peggior nemico.
Medioriente in fiamme: l’Iran attacca Israele, mondo in allarme. Netanyahu avverte: «pagherete per il vostro errore»
di Redazione
Con i suoi circa 180 missili balistici tirati martedì 1 ottobre in serata, l’Iran ha costretto quasi 10 milioni di persone a rifugiarsi nei rifugi antiaerei mentre proiettili e intercettori esplodevano nei cieli. Morto un palestinese di Gaza che si trovava a Gerico. L’attacco è stato sventato grazie al sistema di difesa aerea israeliano Iron Dome.
Tensione alle stelle in Medio Oriente: il cuore di Israele sotto attacco
di Redazione
Il Medio Oriente è di nuovo sull’orlo del baratro. La tensione è alle stelle, catalizzando l’attenzione mondiale in un drammatico crescendo di violenza. Nelle ultime ore, l’incubo è diventato realtà: razzi lanciati dall’Iran, dal Libano hanno squarciato il cielo di Israele