ha un senso solo se ci si ricongiunge alle proprie radici più profonde. Spesso si associa la libertà con la mancanza di unidentità culturale definita che permetterebbe di scegliere tra vari stimoli culturali provenienti dal mondo che ci circonda. In realtà, la mancanza di identità rischia di renderci soggetti alla cultura dominante e ripiombare così in una nuova forma di schiavitù. Per questo motivo i chakhamìm, i Maestri, dicono che il momento in cui il popolo ebraico riceve la Torà si realizza la sua liberazione. Il midràsh dice che la parola charùt che indica le parole incise sulle Tavole della Legge deve essere letta cherùt, cioè libertà.
Tutte le regole di Pesach
Vita Ebraica
Chanuccà anche per i non ebrei?
il miracolo di Chanuccà i Maestri ci hanno istruito che ogni famiglia accenda la Menorà ponendola al di fuori della porta di casa nel cortile e non sulla strada (Rashi). Chi abita al piano di sopra accende la Menorà alla finestra che da sulla strada
Il regolamento sui prodotti alimentari per gli USA
ai regolamenti sui prodotti alimentari per gli USA
Il peccato di Sodoma
anche quello che potrebbe sembrarci lontano nel tempo e nel modo di fare, è, in realtà, un insegnamento attuale per l’uomo. In un periodo di crisi economica dobbiamo aiutare con amore chi ha più bisogno di noi.
La famiglia ebraica fondamento della Comunità
I dieci giorni che vanno da Rosh Hashanà a Yom Kippùr sono chiamati Asèret yemè teshuvà, i Dieci giorni penitenziali. La teshuvà, il pentimento, lesame di coscienza, lanalisi del proprio comportamento, lassunzione di impegni e responsabilità per il futuro sono al centro di queste giornate. La teshuvà è una mitzvà strettamente individuale, ognuno deve analizzare il proprio comportamento e assumersi le sue responsabilità.
Esiste però una dimensione collettiva della teshuvà. Un aspetto della nostra vita in cui la dimensione individuale e quella collettiva si toccano ed è la formazione di una famiglia.
Fino al 23 agosto Fiera dell’artigianato a Gerusalemme
Fiera dell’artigianato a Gerusalemme
Raoul De Picciotto: “Potevo, l’ho fatto”
di Ester Moscati
È così che, con straordinaria semplicità, Raoul De Picciotto risponde alla domanda ”Perché ha deciso di legare il suo nome alla realizzazione della Residenza per gli anziani, con una donazione così importante?”. ”Se si ha la fortuna di poterlo fare, si deve contribuire al bene comune”
Aprire il dialogo, progettare il futuro
Ucei Renzo Gattegna ha concluso i lavori del Moked di Forte dei Marmi dedicato a Ebrei e Società. “L’argomento Politiche culturali comunitarie oggi oggetto di questo incontro-dibattito è quanto di più impegnativo, ma anche soggettivo
Relazioni ebraico-cristiane
la dichiarazione di rav Giuseppe Laras, presidente dell’Assemblea rabbinica italiana, dopo il comunicato vaticano sulla preghiera per gli ebrei.
Rav Laras: una pausa di riflessione nel dialogo
che intendiamo adoperare per riflettere su quanto accaduto e per coglierne implicazioni e prospettive”. Nel dialogo Ebraico-Cattolico una interruzione è necessaria dopo l’iniziativa papale sulla preghiera per gli ebrei.



