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Il Presidente e la Memoria

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Perché il presidente Napolitano ha voluto parlare di antisionismo proprio nel Giorno della Memoria?
Perché ha voluto legare, con così tanta forza

Il Quirinale smaschera l’antisemitismo

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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è messo a parlare come Yasha Reibman. Anche il Quirinale, ormai, dietro tanto antisionismo, dietro alla critica preconcetta nei confronti dello Stato di Israele, vede come non si nasconda altro che il vecchio antisemitismo. Si tratta di una considerazione molto importante. E per due motivi. Perché viene dalla massima autorità dello Stato.
E perché viene da un esponente di punta di una sinistra nostrana che in attesa di sapere cosa vuole fare da grande fra antisionismo e antisemitismo non ha mai smesso di equivocare.

Il futuro dell’Ucei nelle parole del presidente Renzo Gattegna

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, da luglio è il nuovo presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei). Avvocato, consigliere dell’Ucei nel quadriennio appena concluso, è stato anche consigliere della Comunità ebraica di Roma e impegnato nella vita ebraica della capitale. Mosaico parla con lui del sua futura presidenza

Più tempismo per le iniziative a Milano

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che Mosaico ha dedicato alla manifestazione di solidarietà per Israele del 18 luglio scorso, leggo che l’iniziativa ha visto la partecipazione di “moltissime persone, tante delle quali non ebree”: da testimonianze dirette le stime variano da poco meno a poco più di 300 persone

Manifestazione per Israele

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Amici D’Israele, in collaborazione con la Comunità ebraica di Milano e con la Federazione delle associazioni Italia Israele, organizza per oggi, martedì 18 luglio, alle ore 19, in via Larga 26 a Milano (sotto le finestre del Consolato libanese) una manifestazione di sostegno allo Stato d’Israele e al suo diritto di autodifesa.

Durante la manifestazione verrà consegnata al Consolato libanese una lettera aperta in cui si chiede la liberazione immediata dei due soldati rapiti e il rispetto della decisione del consiglio di sicurezza dell’ONU, numero 1559, che chiede al Governo libanese il disarmo di Hezbollah e il dispiegamento dell’esercito libanese lungo il confine sud che separa Libano da Israele.

Il congresso del rinnovamento

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Consiglio dell’Unione delle comunità, la minoranza ebraica che vive in questo Paese apre una nuovo, difficile capitolo nella sua storia bimillenaria.
L’aria di rinnovamento, il desiderio di raccogliere le sfide che il futuro ci mette davanti, si possono ora toccare con mano, sono diventati quasi tangibili. Si tratta di un fattore importante che sembra ormai difficile negare, da qualunque punto di vista si osservi quanto accaduto. Per certi versi le scelte elettorali che hanno recentemente portato al rinnovo del consiglio della Comunità ebraica di Milano si sono riprodotte nuovamente, a distanza di poche settimane, su scala nazionale.

Ecco i nostri nomi

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Decine di tombe del cimitero ebraico di Milano sono state profanate da ignoti. Un’agghiacciante azione che mira a devastare la memoria e la dignità si è ripetuta ora facendo cadere i suoi effetti vicino a noi. Si tratta, hanno commentato a caldo i dirigenti ebraici italiani, a cominciare dal rabbino capo di Milano rav Alfonso Arbib, di un atto gravissimo. È certo vero, ma, ed è ancora peggio, direi che si tratta di un fatto coerente con il clima che da parte di alcuni si sta cercando di instaurare in questo Paese. Quando con la scusa dell’antisionismo si vogliono lasciar passare vignette infami, quando si pretende di eleggere a ministro della Repubblica un personaggio che continua impunito e senza temere il ridicolo a connettere il concetto di “razza” alle vicende del popolo ebraico, allora anche episodi come quello del cimitero di Milano divengono possibili. Pubblichiamo qui di seguito tutti i nomi delle sepolture coinvolte nello scempio. Riguardano il campo 8 e alcune lapidi dei campi 4 e 5.

Un progetto per l’Unione

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Claudio Morpurgo, il nuovo presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, sta affrontando in queste settimane di primavera un impegno molto intenso. Giunto recentemente al vertice dell’istituzione centrale che rappresenta le comunità ebraiche