“Adesso come esco da questa frase? Ok, sono un nazista”

Taccuino

I giornali di stamattina, le pagine di facebook da ieri, propongono a ripetizione le sbalorditive parole del regista danese Lars Von Trier: “Per lungo tempo ho pensato di essere ebreo ed ero felice di esserlo. Poi ho conosciuto Susanne Bier e non ero così contento. Ma dopo ho scoperto che in realtà ero un nazista. La mia famiglia era tedesca. E questo mi fa anche piacere. Cosa posso dire? Capisco Hitler…simpatizzo un po’ con lui”. E poi a conclusione “E adesso come esco da questa frase? ok sono un nazista”.

In realtà la domanda è: cosa possiamo dire noi di fronte ad una frase di questo genere! Sbalordimento e delusione per un grande regista europeo, autore di film come “The Kingdom”, “Europe”, “Le onde del destino”, “Dancing in the dark”, “Dogville” solo per citare i più noti.

Durante lo sproloquio – come altro definirlo? – i presenti in sala, gli attori al suo fianco – Kirsten Dunst, Charlotte Gainsbourg – sembrava quasi cercassero di sdrammatizzare un discorso imbarazzante e chiaramente antisemita con qualche sorriso, un colpo di tosse e qualche smorfia.

La direzione  del Festival comunque non ha lasciato passare la cosa e ieri in serata ha diramato un comunicato in cui si scusa con il pubblico aggiungendo poi che mai più la Croisette dovrà essere utilizzata come megafono per simili dichiarazioni.
Si è scusato anche il regista, come era naturale attendersi: “Non sono né antisemita, né razzista, né nazista”. Francamente però ci paiono scuse pretestuose, tardive e probabilmente imposte dall’alto, dalla casa di produzione, o forse dal festival stesso. Comunque inutili.
La nostra speranza, per noi che amiamo Von Trier come regista, è che sia ancora preda di quella depressione che pare avergli ispirato l’ultimo film “Melancholia”, e che lo sproloquio antisemita sia solo l’effetto di un potente mix di psicofarmaci.

Per seguire il crescendo antisemita del geniale regista danese, qui sotto il video della conferenza stampa.