Natalie Portman

Natalie Portman: quando, da ragazza, fu Anne Frank a Broadway

di David Zebuloni
In un importante evento virtuale dal titolo Women Inspiring Women (Donne che ispirano altre Donne) lanciato dal The Temple Emanu-El Streicker Center di New York, ha partecipato questa settimana un’attrice da Oscar: Natalie Portman. L’icona del nuovo cinema hollywoodiano, dalle note origini ebraiche e israeliane, ha ripercorso in diretta le tappe fondamentali della sua carriera, rivelando alcuni aspetti particolari ed inediti del suo rapporto con l’ebraismo. “Il precetto fondamentale che mi guida nell’ebraismo, è l’obbligo di infrangere qualsiasi legge per salvare una vita umana. Per esempio, puoi interrompere lo Shabbat se hai bisogno di portare qualcuno in ospedale”, ha detto l’attrice, nata a Gerusalemme e cresciuta a New York. “Penso che questo precetto mostri l’importanza che l’ebraismo dia alla vita e il rispetto che l’ebraismo abbia per la vita.”

Avvenuto alla vigilia della Giornata internazionale della Memoria della Shoah, l’intervento della Portman ha toccato anche il tema del ricordo. L’attrice ha dunque discusso della sua esperienza nel ruolo di Anne Frank, a Broadway. Un ruolo importante, in quanto è stato il primo di una lunga serie. La Portman ha infatti debuttato a Broadway all’età di 16 anni, interpretando il ruolo principale nel Diario di Anne Frank e recitando in oltre 200 spettacoli, dal 1997 al 1998.

“Anne Frank era una ragazza giovane, molto vivace e piena di gioia”, ha raccontato la Portman. “Per me era importante trasmettere la sua vivacità, poiché ritengo che la tragedia sia molto più sentita quando a viverla sia una giovane ragazza. Voglio dire, non riesco a immaginare di dover tenere fermi e tranquilli i miei figli per anni. È una realtà che non riesco proprio a immaginare”. Poi ha aggiunto: “La responsabilità di discendere da chi ha subito tali discriminazioni e violenze, è quella di essere in massima allerta, di non accettare più alcuna forma di sottomissione e pregiudizio.”

A proposito del titolo dell’incontro, Women Inspiring Women, Natalie Portman ha rivelato di aver trovato in Barbara Streisand la sua più grande fonte di ispirazione. Non solo in quanto modello ebraico, date le radici ebraiche di entrambe le attrici, ma anche in quanto cantante, attrice e registra. “Da bambina, vedere qualcuno come Barbara Streisand – una donna che dirige, che scrive e che recita – è stato per me davvero importante”, ha detto la Portman agli spettatori.
Barbara Streisand, da molto definita l’ultima diva di Hollywood, è infatti una pioniera nel campo cinematografico, in quanto nel 1983 è diventata la prima donna della storia a vincere un Golden Globe come miglior regista. Sul piano discografico invece, la Streisand è l’unica cantante della storia ad avere un disco in prima classifica per sei decenni consecutivi. Un’icona, dunque. Una diva e una leggenda, senza dubbio, ma anche e soprattutto un modello a cui ispirarsi.