“Pace fra i vicini”:  un brano riavvicina (almeno in musica) Israele con Yemen e Tunisia

di Roberto Zadik
Questo 2020 ormai giunto alla fine è stato un anno decisamente particolare per Israele che lentamente sta normalizzando i rapporti diplomatici con i Paesi arabi dopo anni di tensioni e incomunicabilità. Anche se mancano all’appello lo Yemen e la Tunisia. A questo proposito secondo il Times of Israel sarà la musica a “riavvicinare” specialmente la Tunisia  con Israele anche se solo per pochi minuti, giusto il tempo di una canzone. Il brano si chiama Pace fra i vicini e verrà interpretato dal duetto fra Ziv Yehezkel cantante israeliano di origini irachene esponente del fortunato genere musicale israeliano “Mizrahi” (Orientale) attualmente di grande successo nello Stato ebraico e la popstar tunisina Noomane Chaari.

Elemento centrale della canzone è che i due artisti cantano entrambi in arabo con sottotitoli in ebraico e in inglese. Interessante la sottolineatura del sito che ha evidenziato che il brano è stato scritto da un autore che avrebbe scelto l’anonimato per proteggere sé stesso ed i due cantanti da possibili conseguenze. Esibendosi assieme nel video e attraverso il testo del brano i due artisti oltrepassano le reciproche differenze   invitando gli ascoltatori all’abbattimento dell’odio e dei pregiudizi.

Fra le frasi più toccanti “nella mia fede c’è posto per tutte le religioni costruendo ponti uno per l’altro”. Un brano intenso e un video originale in cui non si parla esplicitamente né di Israele né della Tunisia anche se vengono mostrate alcune immagini dei due Paesi. Idea fondamentale del progetto è l’amicizia fra fedi e culture diverse in nome della tolleranza e del rispetto reciproco.

Con questi intenti la popstar tunisina Chaari  ha evidenziato in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi a un notiziario israeliano di “non aver problemi con i miei fratelli ebrei e cristiani perché la nostra finalità è di avvicinare le religioni fra loro tralasciando le identità nazionali”. Si tratta di un progetto importante organizzato dal Consiglio Arabo per l’Integrazione Regionale con sede a New York che si definisce “una iniziativa che promuove una cooperazione fra popoli senza confini”.

Malgrado gli entusiasmi la pace fra Israele e la Tunisia sembra però ancora lontana. Il Primo Ministro tunisino Hishem Mechichi ha specificato che il Paese non ha nessuna idea di riconoscere Israele e che l’idea di instaurare relazioni diplomatiche fra i due Stati al momento  “non è in agenda”.

In tema di dichiarazioni polemiche il Times of Israel ha ricordato l’intervento del presidente tunisino Kais Saied. L’anno scorso, poco prima della normalizzazione dei rapporti con Israele di quattro Paesi arabi fra cui il vicino Marocco aveva etichettato queste intese come dei “tradimenti”. Diversamente invece la pensa il cantante tunisino Chaari che  ha ribadito “nell’arte non esiste la normalizzazione perchè essa accetta tutti indipendentemente dalla loro religione”.

Il sito Marianne.net ha messo in luce il coraggio di questo cantante che nato a Sfax e attivo da diversi anni che lo scorso 17 dicembre è stato oggetto  di minacce di morte e attacchi decisamente pesanti dopo la distribuzione sul web del suo video con l’israeliano Yehezkel. Sul Times of Israel alludendo a queste offese egli ha detto “Sinceramente ho un po’ di paura ma spero che tutto questo passi”.