Maus

Maus vietato in una contea nel Tennessee. L’autore Art Spiegelman: “Orwelliano”

di Ilaria Myr
«Sono  sconcertato da questo. È una decisione ‘orwelliana’». Così Art Spiegelman, autore del libro a fumetti Maus, uno dei romanzi sull’Olocausto più acclamati d’America, ha commentato basito la decisione del consiglio scolastico della contea di McMinn, che ha votato all’unanimità per rimuovere il libro dal suo curriculum di terza media. Il direttore delle scuole Lee Parkison ha affermato che i problemi erano “un linguaggio approssimativo discutibile” e una rappresentazione nuda di una donna.

Alla riunione in cui è stata votata, il membro del consiglio Tony Allman ha dichiarato: «Non abbiamo bisogno di abilitare o promuovere in qualche modo questa roba. Mostra le persone che impiccano, mostra che uccidono bambini, perché il sistema educativo promuove questo genere di cose, non è saggio o salutare».


Una pietra miliare della letteratura sulla Shoah

Eppure, Maus è un successo planetario da ormai 30 anni ed è considerato uno strumento fondamentale per parlare della Shoah. La graphic novel di Art Spiegelman è infatti basata su interviste a suo padre, un sopravvissuto all’Olocausto, ed esplora sia gli orrori dell’Olocausto che le sue conseguenze traumatiche sui sopravvissuti e sui loro figli. È stato ampiamente acclamato da quando è stato pubblicato per la prima volta negli anni ’80 e all’inizio degli anni ’90 e ha vinto un Premio Pulitzer nel 1992, oltre a numerosi altri premi.
I personaggi dell’opera sono rappresentati non in forma umana, bensì in quella animale, che caratterizza la loro posizione sociale, secondo una serie di metafore; per esempio, i protagonisti, gli ebrei perseguitati, sono rappresentati da dei topi (Maus in lingua tedesca significa proprio “topo”), e sono contrapposti ai nazisti dipinti come gatti; i francesi diventano rane, i polacchi maiali, gli americani cani e così via.

Tradotto in moltissime lingue (fra cui il giapponese) ha profondamente influenzato il mondo della fumettistica e della letteratura. Non solo: attorno a Maus si è creata un’industria di ricerca accademica e le scuole lo hanno spesso utilizzato come materiale didattico in una serie di campi: storia, psicologia familiare disfunzionale, arti linguistiche e studi sociali.