Hamas pubblica un secondo video dell’ostaggio Maxim Herkin

Personaggi e Storie
 di Anna Balestrieri 
Hamas ha pubblicato sabato 3 maggio un secondo video dell’ostaggio Maxim Herkin, ancora detenuto a Gaza. La famiglia non ha autorizzato la diffusione del filmato. Nel video choc viene mostrato l’ostaggio israeliano fasciato e insanguinato. Hamas sostiene che Herkin sia rimasto ferito in un tunnel colpito da un raid israeliano.

Già il mese scorso, l’organizzazione aveva diffuso un altro video in cui Herkin appariva insieme a un altro ostaggio, Bar Kuperstein, anche in quel caso senza il consenso della famiglia.

La storia dell’ostaggio 

Maxim Herkin

Herkin, 35 anni, residente a Tirat Carmel, nel nord di Israele, è stato rapito durante l’attacco al festival Nova. È nato nella regione ucraina a prevalenza russa di Donetsk: sua madre possiede la cittadinanza russa. A febbraio, l’ambasciatrice israeliana a Mosca, Simona Halperin, ha dichiarato che la Russia si sta occupando del caso.

«Anche se lui non ha la cittadinanza russa», ha spiegato, «sua madre l’ha ottenuta dopo il rapimento, e anche la figlia di Herkin ha la cittadinanza russa e vive in Russia. Per questo motivo Mosca è coinvolta nel tentativo di liberarlo.»

Due settimane dopo, il vice capo dell’Ufficio politico di Hamas, Mousa Abu Marzouk, ha dichiarato in un’intervista all’agenzia russa Sputnik che il rilascio di Herkin è una priorità per il movimento.


Il racconto della madre

La madre ha raccontato che Herkin aveva visitato la figlia di un anno in Russia una settimana prima del festival Nova. Ha aggiunto che un amico lo aveva convinto ad andare al festival, «anche se a lui le feste non piacciono».
«Quel giorno l’amico e sua moglie sono stati assassinati. I loro corpi sono stati trovati carbonizzati in un’auto. Hanno lasciato due figli», ha raccontato la donna.
Ha aggiunto che Maxim sosteneva economicamente lei e il fratello. «Aveva tanti sogni. Studiava e lavorava mentre si prendeva cura di noi. Credevo che in Israele ci fosse sicurezza, ma il 7 ottobre mio figlio mi è stato rubato.»