Fumetto e Shoah: una mostra per ricordare Nazareno Giusti

di Nathan Greppi
Giornalista, documentarista, poeta e autore di graphic novel; parallelamente al suo lavoro da agente di polizia, nel corso della sua carriera Nazareno Giusti ha prodotto una quantità significativa di fumetti e illustrazioni, alcune delle quali sono rimaste inedite in seguito alla sua precoce scomparsa, avvenuta nel 2019 all’età di soli 29 anni. Un percorso breve ma intenso, durante il quale ha pubblicato i suoi lavori su importanti testate come l’inserto La Lettura del Corriere della Sera, Avvenire e l’inserto Off del quotidiano Il Giornale.

A cinque anni dalla sua morte, la famiglia ha deciso di esporre 23 illustrazioni di Giusti relative al tema della Shoah, in una mostra intitolata Il poeta dei colori e delle parole. La mostra avrà luogo presso la sede della Fondazione Ricci a Barga, suo paese natale in provincia di Lucca, e si terrà dall’11 maggio al 16 giugno 2024.

Le 23 opere esposte fanno parte dei suoi lavori rimasti incompiuti. Si tratta di una serie di ritratti riconducibili ad un progetto sui volti della Shoah; acquerelli realizzati tra il 2013 e il 2014, che immortalano i protagonisti di questo periodo buio. Ogni ritratto presenta dei colori violenti; i volti sono trasfigurati in un’espressione tra lo ieratico e il doloroso, spettatori inermi di una tragedia più grande di loro.

Nazareno Giusti

Tra i personaggi raffigurati, spiccano: Anna Frank, autrice del celebre Diario; Kurt Gerron, attore e regista ebreo tedesco morto ad Auschwitz; Massimiliano Kolbe, prete polacco che sacrificò la propria vita prendendo il posto di un padre di famiglia; Árpád Weisz, leggendario allenatore del Bologna e dell’Inter, che dopo la gloria sui campi da calcio trovò la morte ad Auschwitz.

Oltre alle vittime, ci sono anche i volti dei narratori, coloro che attraverso la propria voce hanno raccontato la Shoah. Come Art Spiegelman, figlio di sopravvissuti ad Auschwitz e autore del fumetto Maus; il regista Roman Polanski, fuggito dal ghetto di Cracovia in giovane età e che perse la madre ad Auschwitz; gli scrittori e superstiti dei lager Primo Levi ed Elie Wiesel. E non mancano i giusti che si impegnarono per salvare gli ebrei dalla deportazione, come Oskar Schindler e Giorgio Perlasca.

Nazareno Giusti lavorò ampiamente anche sulla figura di Giovanni Palatucci, funzionario di polizia di stanza a Fiume, morto nel campo di concentramento di Dachau dopo essersi impegnato per salvare degli ebrei. Su Palatucci, Giusti scrisse anche il volume L’ultimo questore (Salomone Belforte, 2010).

La mostra a Barga sarà a ingresso libero. Parallelamente, al Palazzo delle Esposizioni di Lucca si terrà anche un’altra mostra sulle opere di Giusti, Il sogno del cinema italiano, aperta dal 12 maggio al 16 giugno.