Beniamin Netanyahu

Netanyahu tra le 100 persone più influenti nel mondo secondo il “Time”, con Matteo Salvini

Personaggi e Storie

di Michael Soncin
Nel suo ultimo numero, la rivista americana TIME ha inserito nella sezione “Leaders” l’attuale primo ministro israeliano, nella lista delle cento personalità più influenti del mondo. Non a caso Beniamin Netanyahu giunto ormai al quinto mandato, sorpasserà nei prossimi mesi il record precedentemente detenuto da Ben Gurion, come primo ministro più longevo alla guida del paese.

“Israele è la nazione di Bibi” – scrive l’avvocato e giornalista americano David French nel testo di spiegazione dedicato al premier -. Le ragioni di tale longevità di Bibi sono chiare. La seconda intifada ha indebolito la sinistra e i ricordi dei non tanto lontani attacchi suicidi hanno rafforzato l’idea che non ci sia un partner per la pace. I continui attacchi missilistici lanciati da Hamas dimostrano che i pericoli sono reali. E il potere e l’ambizione dell’Iran mostrano che anche due generazioni dopo la guerra dello Yom Kippur, Israele deve affrontare minacce alla sua esistenza. Nonostante i pericoli Israele diventa più prospero, cresce più potente. E come dimostrano le elezioni, un numero sufficiente di israeliani crede non solo che Netanyahu sia in parte responsabile di questo successo, ma che è indispensabile per la nazione. Per questo ha vinto di nuovo, nonostante le accuse di corruzione”.

“Bibi – conclude il Time – certamente merita la sua parte di credito per la forza di Israele, ma convincere gli israeliani che solo lui può raggiungere questo risultato è il suo vero successo politico”.

La copertina del Time dedicata a Matteo Salvini. 13 settembre 2018.
La copertina del Time dedicata a Matteo Salvini (13 settembre 2018).

Anche Matteo Salvini nella classifica

Nella stessa lista c’è anche il vice-premier italiano Matteo Salvini, definito “il politico più non convenzionale” da – guarda caso – Steve Bannon, l’ex consigliere di Trump che sta portando avanti una politica antieuropeista nel continente europeo, attirando a sé personaggi come Salvini e la le Pen.

“Il più anticonvenzionale dei politici ha condotto le campagne più anticonvenzionali, un turbine di raduni, discorsi, energia, tutti catturati dal vivo sul momento sui social media, finanziati con pochi soldi, con grinta, determinazione e un messaggio – scrive Bannon -. Bruxelles non detterebbe più  la politica di immigrazione; non sarebbe più il “partito di Davos” a dettare la sovranità dell’Italia; le elite europee non farebbero più tacere i cittadini italiani. Matteo Salvini ha fatto risorgere l’orgoglio nazionale italiano (…). Di umili origini, Salvini è ora il politico più discusso in Europa – e alla fine di maggio, dopo le elezioni parlamentari europee, potrebbe essere il più potente.