Vigilia di contestazioni antisemite per il 14° World Jewish Congress di Budapest

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Da oggi, 5 maggio fino a martedì 7, a Budapest si tiene la 14° assemblea pleanaria del World Jewish Congress (WJC). Nei tre giorni di lavoro in programma, l’assemblea discuterà di Medio Oriente e di questioni fondamentali per gli ebrei a livello globale, ma soprattutto affronterà lo scottante tema dell’aumento dei partiti e movimenti neo-nazisti, degli episodi di antisemitismo, sempre più numerosi in tutta Europa, a cominciare proprio dall’Ungheria.  Non a caso, per la sua sua assemblea,  il WJC quest’anno ha deciso di raccogliersi a Budapest anziché a Gerusalemme, come di consueto.

«Questa sarà una buona occasione per dimostrare che, stando uniti, l’ebraismo mondiale può far sentire la propria voce e può migliorare le cose. Non vediamo l’ora di incontrarci a Budapest, che ha una grande storia ebraica alla spalle e una comunità piena di vita», ha dichiarato il presidente del WJC, Ronald S. Lauder.

Il presidente della Federazione delle Comunità Ebraiche di Ungheria (MAZSIHISZ), Péter Feldmájer ha osservato che la decisione di tenere l’assemblea del WJC a Budapest ha voluto essere un segnale chiaro e simbolo di solidarietà con la comunità ebraica ungherese –  la più grande dell’Europa centrale –  che in questi ultimi anni ha dovuto fronteggiare un forte aumento dell’antisemitismo.

Eppure la vigilia di questo importante evento, così carico di significato per l’ebraismo europeo ed ungherese in particolare, è stata segnata dalla manifestazione di piazza organizzata dal partito di estrema destra, Jobbik, che ha richiamato in città centinaia di simpatizzanti, ignorando i divieti della polizia e l’appello del primo ministro Viktor Orban  – «Non tollereremo alcuna manifestazione razzista o antisemita».

Sul Corriere della Sera di oggi, nell’ampio articolo di Luigi Offeddu, si legge di centinaia di persone che hanno aderito alla manifestazione indetta dallo Jobbik. «Teste rasate e braccia tatuate con disegni di croci frecciate (simboli del partito antisemita che guidò l’Ungheria dall’ottobre 1944 al gennaio 1945), bandiere al vento con lo stemma delle SS, e cori contro Israele, quelli di Jobbik hanno marciato nel cuore della città. La polizia era presente in forze, ufficialmente aveva ricevuto l’ordine di intervenire alla minima aggressione. Non vi sono stati disordini: perché non vi sono state aggressioni, è una delle versioni, o perché si è voluto lasciare indisturbati i giovani estremisti, dice un’altra».

Eppure c’è anche chi, come l’autorevole, The Economist, cerca di guardare oltre il problema dell’antisemitismo. In un articolo apparso pochi giorni fa, si legge infatti che “nonostante l’aumento dell’antisemitismo, sarebbe un errore per il WJC concentrarsi esclusivamente sugli aspetti negativi”. “L’Ungheria – si legge ancora – ospita la terza comunità ebraica più grande d’Europa, con una popolazione compresa fra le 80.000-100.000 persone. La vita ebraica qui sta vivendo un momento di vibrante rinascita. Budapest ha numerose sinagoghe, scuole ebraiche, ristoranti. Ogni anno il Festival estivo ebraico viene fortemente pubblicizzato in tutta la città e attira decine di migliaia di visitatori che assistono a concerti, eventi culinari e culturali. Il vecchio quartiere ebraico di Budapest, l’ex ghetto del tempo di guerra, è ora una delle zone più vivaci della città: qui la vita notturna non ha niente da invidiare al resto delle grandi capitali europee, e chassidim e hipsters vivono fianco a fianco senza problemi”.

All’Assemblea del WJC che si apre oggi pomeriggio parteciperanno oltre 600 delegati e osservatori provenienti da tutto il mondo, tra cui anche quelli di piccole comunità come lo Zimbabwe, la Namibia e lo Swaziland. La delegazione italiana è guidata dal presidente della Comunità di Roma, Riccardo Pacifici.

All’apertura dei lavori terrà un discorso anche Viktor Orbán. Obiettivo del suo intervento, ha detto,  è di rassicurare gli ebrei in Ungheria e la comunità internazionale, che imputa al suo governo un’azione debole di contrasto alle forze razziste e nazionaliste di estrema destra.
La cerimonia di inaugurazione sarà trasmessa in streaming sul sito del WJC a partire dalle ore 18.00 (www.worldjewishcongress.org/events/watch-live).