Università della California del Sud

In una università americana, una rappresentante studentesca ebrea costretta a dimettersi perché pro-Israele

Mondo

di Nathan Greppi
Rose Ritch, fino a poco tempo fa vicepresidente degli studenti all’Università della California del Sud (nota anche come USC), si è recentemente dimessa dal suo incarico in seguito a ripetute molestie per le sue posizioni filoisraeliane. Ne dà notizia Algemeiner

La Ritch ha pubblicato una lettera aperta mercoledì 5 agosto, in cui racconta: “Sono stata perseguitata e ho ricevuto pressioni per settimane dai miei compagni di università, perché avversavano una delle mie identità. Non perché fossi donna, né perché mi considero queer, femmina e cisgender. Tutte queste identità mi rendevano eleggibile quando il corpo studenti ha votato lo scorso febbraio. Ma siccome mi identifico apertamente anche come sionista, e una sostenitrice del diritto di esistere di Israele, un gruppo di studenti mi ha accusata di non essere idonea come leader degli studenti.”

Ha aggiunto: “Mi è stato detto che il mio sostegno a Israele mi rendeva complice di razzismo e che, di conseguenza, io sarei razzista. Gli studenti hanno dato il via a una campagna sui social per ‘incriminare il mio culo sionista.’ Questo è antisemitismo, e non può essere tollerato in un’università che dichiara di voler ‘curare un ambiente di reciproco rispetto e tolleranza’.”

In risposta alla lettera, il rettore dell’USC Carol Folt ha preso le difese delle Ritch, aggiungendo di voler rendere chiaro che “l’antisemitismo in tutte le sue forme costituisce un tradimento dei nostri principi e non c’è posto per esso all’università. […] Ciò che è successo a Rose Ritch è inaccettabile, e noi tutti dobbiamo raccogliere la sua sfida per fare di meglio.” 

L’università è nota tra l’altro perché è anche la sede della Shoah Foundation, fondazione fondata dal regista Steven Spielberg per conservare e tramandare la memoria della Shoah tramite materiali audiovisivi. A tal proposito, la Folt ha annunciato che assieme alla fondazione verrà realizzato un nuovo progetto per contrastare l’odio, chiamato Stronger than Hate.