Trattare i jihadisti come gli ebrei negli anni ’30. La gaffe del ministro belga

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di Paolo Castellano

Rudi Vervoort,
Rudi Vervoort, ministro e presidente socialista della regione-capitale Bruxelles

Un politico ebreo belga ha invitato un amministratore locale a prendere delle ripetizioni di storia dopo aver paragonato le azioni dei jihadisti al trattamento che i nazisti riservarono agli ebrei.

Eli Ringer, presidente onorario del Forum of Jewish Organizations della regione fiamminga, ha consigliato a Rudi Vervoort, ministro e presidente socialista della regione-capitale Bruxelles, di “rinfrescare la sua cultura storica”. Il politico belga ha richiamato il trattamento che i nazisti riservarono agli ebrei per proporre di togliere la cittadinanza belga ai foreign fighters jhiadisti che hanno combattuto in Siria ed in Iraq.

«Una delle prime misure prese dai nazisti fu quella di togliere agli ebrei la cittadinanza tedesca». Vervoort ha espresso tale pensiero la scorsa settimana al giornale De Tijd Daily, commentando una discussione avvenuta tra quattro politici belgi a Bruxelles. Un commento fuori luogo che ha suscitato indignazione tra le forze politiche di tutto il Belgio che hanno espresso forti critiche sulle sue parole.

Il presidente della principale regione belga ha rilasciato alcune dichiarazioni al sito web Vandaag.be in cui si è scusato spiegando che non era sua intenzione offendere qualcuno.

Ringer ha espresso le sue riserve al Joods Actueel il 28 gennaio al ritorno da Auschwitz, dove ha celebrato le commemorazioni in onore alle vittime dell’Olocausto: «Sembra che Vervoort non sia in grado di cogliere le differenze tra gli ebrei morti per mano dei nazisti e i combattenti in Siria desiderosi di commettere atrocità ed omicidi».