Polonia: l’arcivescovo Glodz a capo della Chiesa di Danzica

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Malgrado le polemiche sulla sua candidatura, l’arcivescovo Leszek Slawoj Glodz, noto per le
sue simpatie per l’emittente ultra conservatrice cattolica Radio Maryja, è stato nominato il 17 aprile nuovo responsabile della diocesi di Danzica.

Contro la sua nomina si era levata una parte autorevole dei fedeli polacchi, compreso l’ex presidente e premio Nobel per la pace 1983 Lech Walesa. La nomina di Glodz da parte di Papa Benedetto XVI è stata ufficialmente annunciata a Varsavia dal nunzio apostolico arc. Jozef Kowalczyk.
Glodz succede all’arc. Tadeusz Goclowski, 77 anni, che lascia per motivi di età la diocesi da lui guidata dal 1984. Walesa, che aveva definito la nomina di Glodz “una disgrazia per
Danzica”, è stato oggi più diplomatico: dichiarando fedeltà alla Chiesa ha osservato che “le sfide dello Spirito Santo sono diverse”.

Felice per la nomina si è detto invece padre Henryk Jankowski, il controverso ex capellano di Solidarnosc, allontanato dall’arc. Goclowski dalla parocchia di Santa Brigida a Danzica per motivi di salute e la scarsa tolleranza dimostrata verso gli ebrei. “E’ una grandissima gioia, di colpo
mi è tornata la salute”, ha detto.

Molto contento anche il cardinale di Cracovia Stanislaw Dziwisz. Glodz è “un uomo molto preparato che ha esperienza romana, parla le lingue e conosce bene il mondo”, ha detto l’ex segretario di Papa Wojtyla. Goclowski ha da parte sua invitato la Chiesa di Danzica ad accogliere con pace il suo successore il quale con la “sua energia militare” potrebbe dare alla comunità ecclesiale una
nuova spinta vitale. Goclowski, che stando ai media avrebbe in precedenza espresso riserve sullo stile del lavoro dell’ex capellano militare del esercito polacco, oggi ha detto che Glodz è una persona di “carattere ben diverso” dal suo, che dovrà “imparare a conoscere la Chiesa di Danzica”. Non solo il
vescovo influenza la società, anche viceversa, ha detto Goclowski.

In una prima dichiarazione alla sezione polacca di Radio Vaticana, Glodz ha detto di avere intenzione di “continuare l’opera del vescovo Goclowski” e sottostare alle decisioni del Santo Padre. Inoltre ha assicurato di essere ben consapevole del ruolo nella storia e nella mentalità polacca di Danzica, da cui
negli anni ’80 si è levato “il vento del mare” che ha cambiato l’Europa dell’est. “Non sono il vescovo al servizio della Radio Maryja”, ha detto, aggiungendo che si tratta di un mezzo di informazione che come tutti può essere imperfetto.

Glodz lascia la diocesi del distretto Praga a Varsavia guidata dal 2004. Nato nell’agosto 1945, ha studiato a Roma e ha lavorato per dieci anni alla Congregazione per le Chiese orientali del Vaticano. Nel 1991 è stato nominato primo cappellano militare polacco e nel 1993 fu nominato generale
nell’esercito. E’ membro del Consiglio permanente dell’episcopato polacco e responsabile del Consiglio per i mezzi di comunicazione sociale.

Dopo le critiche alla sua candidatura di
alcuni media, l’episcopato, in una nota il 10 aprile, ammoniva che sulle nomine dei vescovi devono essere rispettate le competenze del Pontefice nonché l’autonomia della Chiesa rispetto allo Stato, garantita dal concordato fra il Vaticano e la Polonia in vigore dal 1998.