Olanda, ministra degli Esteri accusata di finanziare il terrorismo di Hamas

di Paolo Castellano

A fine maggio Lucas Hartong, giornalista ed ex-europarlamentare, ha denunciato il neo-ministro degli Esteri olandese Sigrid Kaag per aver sostenuto finanziariamente l’organizzazione terroristica di Hamas nella Striscia di Gaza. La querela è arrivata a meno di una settimana dalla nomina della Kaag e la polizia ha aperto un’inchiesta per accertare le accuse.

In Olanda l’attuale ministro degli Esteri è nota per le sue opinioni filo-palestinesi e per aver sposato Anis al-Qaq, ex-alto funzionario dell’Autorità Palestinese.

Prima di essere nominata al Ministero degli Esteri, Kaag ha lavorato per tre anni e mezzo come ministro dei Paesi Bassi per il Commercio estero e la Cooperazione allo sviluppo. In base alla sua funzione, Kaag è stata responsabile della concessione di aiuti economici alle organizzazioni palestinesi e all’Autorità Palestinese. Come riporta Israel Hayom, la ministra detiene tuttora il portafoglio per il Commercio estero e la Cooperazione allo sviluppo.

In passato, l’Olanda ha finanziato una ONG palestinese chiamata Comitato dell’Unione del lavoro agricolo. Diversi membri di questa associazione sono stati coinvolti nell’omicidio della diciasettenne israeliana Rina Shnerb che morì durante un attacco bomba nel 2019.

Quando sono state pubblicate le prove dei rapporti tra il terrorismo palestinese del gruppo Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e la ONG Comitato dell’Unione del lavoro agricolo, il governo olandese ha negato i pagamenti. Tuttavia, l’Olanda fu costretta ad ammettere di finanziare gli stipendi degli assassini.

Dopo tutto ciò, i ministeri della Kaag si rifiutano ancora oggi di collaborare con i parlamentari che invocano un’inchiesta trasparente sulla finalità degli assegni erogati dall’Olanda e incassati dalle ONG palestinesi, comprese quelle che operano fuori dalla Striscia di Gaza controllata da Hamas.

«Sostanzialmente, non abbiamo informazioni su dove finiscano i soldi una volta entrati a Gaza, dove le organizzazioni legate ad Hamas sono più sofisticate in termini di occultamento delle informazioni e sono poco trasparenti nei confronti dei paesi occidentali donatori», ha spiegato Itai Reuveni della ONG israeliana Monitor.