Odessa restituisce alla comunità ebraica la storica Sinagoga “Brodsky”

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di Anna Lesnevskaya

La sinagoga Brodksy ad Odessa restituita di recente alla comunità ebraica locale
La sinagoga Brodksy ad Odessa restituita di recente alla comunità ebraica locale

La Sinagoga “Brodsky”, una delle più belle e celebri di Odessa, viene riconsegnata alla  comunità ebraica dopo quasi cent’anni dalla sua confisca sotto i Soviet. Il porto sul Mar Nero situato nell’attuale Ucraina è stato da sempre una delle città più cosmopolite del mondo e ha ospitato a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento una vivacissima comunità ebraica, tanto da essere definita la capitale mondiale degli ebrei.

La Sinagoga “Brodsky”, che lo Stato ucraino ha riconosciuto come monumento di architettura, ospita dal secondo dopoguerra l’archivio regionale e versa già da tanti anni in uno stato di degrado.

Prima che il recupero dell’edificio diventasse impossibile, le autorità di Odessa hanno decretato di restituire la Sinagoga “Brodsky” alla comunità ebraica locale, scrive il sito Isrageo. La chiave simbolica del tempio è stata consegnata dal capo del Consiglio regionale di Odessa, Anatoly Urbansky, al rabbino capo di Odessa e dell’Ucraina del Sud, Avraam Volf, durante una cerimonia tenutasi il 17 giugno scorso.

L’amministrazione locale ha stanziato inoltre 25 milioni di grivna (circa un milione di euro) per i lavori di restauro di un edificio che accoglierà l’archivio.

La Sinagoga costruita negli anni 1863 – 1870 in pietra calcarea, che ne ha definito la bellezza, ma anche la fragilità, si ispirava al “gotico fiorentino” e fu finanziata dagli ebrei originari di Brody – da qua il nome “Brodsky”. Numerosi ebrei austriaci e tedeschi provenienti da questa cittadina che si trovava allora sul confine tra l’Impero russo e quello austroungarico si trasferirono ad Odessa nella prima metà dell’Ottocento. Commercianti prosperosi e aperti alle idee della haskalah, l’illuminismo ebraico, furono essi a volere questa prima sinagoga riformata in Russia.

La Sinagoga “Brodsky”, che era una sinagoga corale con un organo, presto divenne rinomata per la sua scuola dei cantori. Grandi compositori russi, Musorgskij e Rimskij-Korsakov, rimasero colpiti dalle musiche ascoltate al Tempio. E anche il futuro premio Nobel, lo scrittore Ivan Bunin, rifugiatosi ad Odessa durante il caos della guerra civile, trovava la pace e la serenità in questo edificio magnifico. Anche i principali autori della letteratura ebraica, tra cui Sholem Aleichem, Mendele Moicher Sforim e Haim Nachman Bialik, frequentavano la Sinagoga e Isaak Babel la menziona nei suoi racconti. Infine è proprio in questo Tempio che si tennero le riunioni dei primi leader sionisti.

Con la lotta ai “culti religiosi”, compreso l’ebraismo, i bolscevichi fecero chiudere la Sinagoga nel 1925 e nel 1944, con l’occupazione rumena di Odessa, fu adibita alla funzione di archivio che vi rimane tuttora. Finalmente, quest’anno, la decisione storica di ridare il Tempio alla comunità ebraica. Ma prima che riapra le porte, passeranno almeno altri due anni necessari per i lavori di ristrutturazione.